| Allora, qui viene fuori il concetto "Uno è tutto, e tutto è uno", in cui il tutto compone il sistema, che finisce per diventare un uno. Nel caso di thanos, era meglio parlare di onnipresenza. Lui era ovunque, lui era tutto, dalla più bella delle stelle a un peto, dal più grande degli dei a un mozzicone di sigaretta.
Sull'onnipotenza, sono venute fuori mille domande: -Dio può creare una pietra così grande da non poterla spostare? -Dio può andare contro la sua volontà? -Dio può fare qualcosa che non aveva previsto di fare?
QUindi l'onnipotenza diventa "Dio può fare tutto, tranne ciò che è impossibile". Ma qui è dio stesso (o l'autore) a dire cosa sia impossibile. Allora raoul, se fosse l'essere più forte del suo mondo, direbbe "io sono onnipotente, e se una cosa non la posso fare, allora è impossibile!"
QUindi anche questa diventa una paraculata.
Per citare berserk, l'essere supremo, in tal contesto, è così potente che gli altri personaggi non possono fare nulla per ribellarglisi, esattamente come un autore rispetto a dei personaggi immaginari. Il supremo finisce con l'essere un avatar, non solo dell'autore principale, ma di tutti gli autori.
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