Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

HOKUTO NEMESI

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/5/2014, 17:33     +3   +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


HOKUTO NEMESI

1. Un nuovo despota

Il sole cocente arroventava le strade impolverate entro le grige mura della città. La calca delle persone spinte a trovare il loro “buon affare”, rendeva una volta a settimana quella cittadina tranquilla una bolgia infernale. Urla, rilanci, scommesse e massaie in preda all'euforia per accaparrarsi un pezzo di stoffa pregiata. Medicine City era ora un centro nevralgico dei commerci della regione. Un tempo nascondiglio dei pochi medicinali disponibili dopo la guerra che devastò il mondo a fine secolo, si presentava ormai come un fiorente crocevia per i mercanti.
Dopo essere stata nella mani di diversi tiranni, si riorganizzò sotto l'ingenua quanto effimera definizione di Città Libera.
Seta, vino e spezie provenienti da tutto il mondo in un mercato polveroso e prevalentemente composto da baracconi di fortuna; talvolta sorretti da legno di risulta dallo smantellamento di qualche tetto, talvolta da lamiere di vecchi veicoli o peggio da vecchie travi arrugginite recuperate da quelli che un tempo erano i grattacieli.

Un uomo si distingueva dalla folla di acquirenti del mercato per la stazza, si confondeva a tratti solo perché coperto da un lunghissimo e malconcio spolverino grigio. Una cappa dello stesso tessuto tenuta sulla testa ne adombrava i truci lineamenti.
Il suo era un passo silente in mezzo ad una folla chiassosa e irrequieta di persone intente ad accaparrarsi questo o quell'oggetto, questo o quel cibo. Diverse qualità di cereali un tempo non più reperibili, erano ora magicamente ritornate ad imbandire le tavole dei contadini di quei luoghi.
Benché Medicine City offrisse alloggio a molte anime, e non fosse sotto il diretto controllo di alcun signore della guerra, era però attorniata dai possedimenti di un NUOVO SIGNORE.
Una nuova potenza territoriale era nata in quegli anni di pace relativa. Soventi gli attacchi di predoni del deserto minacciavano questa pace e tranquillità, la guardia cittadina organizzata dagli abitanti operosi del luogo era stata abile nel rintuzzare tali attacchi e limitare i saccheggi.
Ma questa nuova minaccia raccontata dai viaggiatori e carovanieri sembrava scuotere le menti degli abitanti.

L'esercito dell'impero celeste governava ormai su una vasta porzione dei territori confinanti nonché sulle città e i villaggi vicini. La sua avanzata avrebbe presto inghiottito i villaggi ancora indipendenti. Tuttavia il conio della moneta imperiale aveva anticipato l'acciaio rovente delle sue lance. L'avanzata di questa nuova potenza era presente nello stesso denaro che i mercanti della città maneggiavano.

All'uomo scuro ricoperto dallo spolverino vennero offerti 3 talenti d'oro per una grossa tanica di benzina ancora piuttosto rara e difficile da reperire. Soppesò le monete sulla mano destra e accettò suo malgrado un usanza che aveva perso da tempo: contrattare col vil denaro.
Senza soggiungere alcuna parola e allontanandosi dall'ultima bancarella fissò nuovamente le 3 monete sul palmo della mano. Una in particolare nel verso della testa rappresentava il bassorilievo di qualcuno che conosceva. Un lampo di luce attraversò il suo sguardo e la bocca secca per il clima e la polvere pronunciò poche parole a denti stretti...
“Occhi languidi... La tua vanagloria non ha limiti!”

Nel rialzare la testa notò i mercanti scomporsi e rimettere assieme le proprie merci in robuste sacche di cuoio, alcuni fasciarono tutto con delle stoffe a mo' di fagotto presi dalla fretta. In questo modo poté sentire il rumore di ceramiche andate in frantumi. Sorrise divertito dagli uomini che per paura degli altri si creavano danno. Un soldato si sbracciava mentre altri della guardia cittadina si apprestavano a chiudere il portale in legno e serrature d'acciaio.

<<tsk! Quello non è un vero portale...>> Osservò fra sé e sé.
L'uomo incappucciato fissò quindi le mura per un breve tempo, sufficiente a fargli intuire che quei contrafforti trapezoidali erano troppo distanti gli uni dagli altri e ad intervalli irregolari. Le grige mura di pietra non erano poi così spesse e prive di crepe.
Era evidente che quelle mura non avevano mai difeso i cittadini da un vero assedio organizzato.
Se quest'esercito imperiale disponeva anche solo di mille uomini sarebbero stati sufficiente a far breccia su tali difese prima del tramonto.

La folla era impazzita. L'urlo dei soldati suonava come una sirena d'allarme: “L'armata rossa dell'impero! Sono qui, ci attaccano!”
Neanche il tempo di brandire le proprie spade, di mettere mano all'elsa che i primi uomini appostati sulle mure caddero colpiti da delle frecce infuocate.
“Arghhhhhhhhhhhhhh... Ahhhhhhh”
Le urla degli uomini colpiti a morte precedevano i loro tonfi ai piedi delle mura.
La folla comune riparò nelle proprie case, i mercanti più ricchi che possedevano una vettura o un cavallo preferirono dileguarsi passando dalla porta a Sud della città. L'efficienza delle guardie locali permise almeno ai frequentatori più ricchi della città di trovare la salvezza.
Tuttavia il passo degli uomini dell'imperatore era grave e ritmato, avevano aggiunto perfino dei tamburi per spaventare e intimare i villaggi che andavano conquistando.


“Duemila uomini! Questi bifolchi non possono tener testa a duemila uomini in armi...” L'uomo incappucciato pronosticò un conteggio in base ai colpi e le frecce scagliate ma la mano di una donna, dal corpo sinuoso, gli occhi di una luce cobalto e una lunga coda di cavallo gli afferrò il braccio destro come a trattenerlo.
Si voltò e vide la sua compagna, e mentre la fissava con rimprovero lei lo implorò...
“Non andare, Medicine City cadrà... Mio padre troverà un accordo, non occorre che tu...”

Si liberò senza preoccuparsi di rassicurarla e con incedere sicuro si diresse verso il portale, ormai tambureggiato dai dardi di balestra del nemico in avvicinamento.
La donna l'osservò allontanarsi e disperandosi finì ginocchia a terra, piangendo e implorandolo di non andare nel vano tentativo di dissuaderlo dai suoi folli pensieri.

I soldati imperiali ancora ad una ventina di metri dalle mura videro aprirsi il grande portale. Sghignazzarono convinti di vedere agitata una qualche stoffa bianca issata a mo' di bandiera in segno di resa. Ma non fu così: dopo aver sterminato i pochi uomini a guardia delle mura, un uomo solo per quanto imponente si presentò uscendo da quel portale.

I soldati dell'impero per un attimo attoniti si guardarono intorno, e poi deciso che si trattava di un pazzo spararono su di lui tre enormi dardi di balestra.
FSSSHHHHHHHHHHHHH!!! Zack!

Con la mano destra l'imponente uomo scuro aveva afferrato i tre dardi, e prima ancora che i balestrieri potessero stupirsi vennero centrati a loro volta dai loro stessi proiettili.
“Ma chi diavolo è? Non esistono più uomini così comandante! “ I più spavaldi reagirono male “Ha solo avuto fortuna, ammazziamolo!”
Nel frattempo il portale dietro l'uomo incappucciato si richiuse e l'uomo divenne di colpo oggetto di scherno da parte dell'armata imperiale.
“Ha! Ha! Quei cagasotto ti hanno lasciato solo bestione!”

Un gruppetto di dieci uomini si avventò sull'uomo brandendo delle corte spade che si mostrarono inutili. Raggiunti da una gragnola di possenti pugni finirono tutti a terra. Si rialzarono e provarono ad attaccarlo di nuovo, ma le sue schivate li costrinsero ad affondare le lame nelle carni dei propri compagni. Gli uni contro gli altri caddero sotto i colpi dell'acciaio amico, incapaci di comprendere la tecnica di lotta di quell'uomo. Mentre la retroguardia dell'esercito digrignava i denti minacciosa, l'uomo levò lo spolverino mostrandosi in tutto il suo vigore fisico e urlando il nome del comandante dell'esercito, con un pugno stretto e i denti serrati a mostrarne l'ira crescente.

“SHOKIIIIIIIII! SHOKIIIIIII! Grrrrrrrrr... Vieni fuori, sappiamo entrambi perché sei qui!”

Un uomo dall'armatura scarlatta e lucente si fece spazio fra le fila dell'esercito, e con un gesto della mano fermò i suoi tiratori, ora intenti a caricare le balestre e prendere la mira. Passo dopo passo, l'uomo dalla barba rossa, riccio e dagli occhi gentili si avvicinò all'uomo che ne aveva urlato il nome. Gli sorrise di rimando inclinando il mento verso il petto. I due si conoscevano.

“Eccomi! Io non mi faccio ingannare... E come sai era proprio te che volevo. Il viceré vuole queste terre, chissà perché?”

Gli uomini del generale rosso sghignazzarono divertiti. “Il nostro comandante è uno dei generali della prodigiosa arte di Gento... Ha! Ha! Ha! Cosa crede di poter fare quell'uomo sfidandolo a mani nude? Sarà peggio per lui!”

In quello stesso istante il generale rosso di Gento sferrò un raggio energetico, ma l'uomo scuro schivò il colpo con estrema facilità e replicò con un potente calcio sul petto di Shoki, che però non si mosse né sembrò patire il colpo.
L'uomo scuro sgranò gli occhi mentre Shoki sorrise divertito per poi replicare con un colpo in serie. Agitò i palmi delle mani verso il malcapitato spingendoli e ritraendoli come un forsennato ad una velocità tale che i suoi uomini non videro i colpi.

“Colpo dei cento palmi di fuoco di GENTO! Wa-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-”

Incredibilmente il suo avversario schivò tutti i colpi e riuscì ad afferrargli entrambi i polsi e bloccargli le mani. Il palesarsi di una sorta di superiorità tecnica fece accigliare i vice dell'armata. I soldati scelti compresero che il loro capo stava fronteggiando qualche altro MAESTRO di tecnica assassina. Qualcuno di altrettanto speciale, capace di far fuori da solo interi plotoni.

Shoki rimase sbalordito a sua volta e cercò di resistere ma pur sforzandosi non riuscì a liberarsi finché una testata non lo raggiunse sulla fronte e lo costrinse a mollare la presa. Poi un montante al corpo lo raggiunse ma protetto dalla sua armatura non ne risentì. Risollevò il mento e fissato il suo avversario sorrise di nuovo nel vederlo iracondo e sudato.

“Non c'è dubbio, sei stato un grande Maestro, ma senza il tuo spirito combattivo i tuoi colpi non possono scalfirmi!”

Poggiando la mano sinistra rovente di aura lucente, gli fuse addosso la spalliera destra facendolo rovinare a terra e costringendolo a levarsela.
“Arghhhhhhh! “ Ora col sedere a terra e i palmi delle mani sprofondati nel terreno, le gambe lunghe verso il nemico, poteva osservare il generale di Gento dal basso verso l'alto. Una posizione insolita per lui.
Così toccandosi la ferita soggiunse...

“Complimenti Shoki! Eh! Eh! Ma questo non cambierà le cose...”

Il generale della luce rossa di Gento guardò quell'uomo possente e iniziò a camminare avanti e indietro nervosamente per qualche metro. Fissandolo di lato, come un felino davanti ad una preda di grossa taglia gli puntò il dito con fare accusatorio.

“Puoi averla data a bere a chi vuoi, ma non me la racconti giusta! Falco è troppo leale e obbediente per comprenderlo... Ma io non ti lascerò in vita anche se hai sigillato il tuo pugno!“

Gli occhi dell'uomo fissarono il sole. Era altissimo nel cielo e ancora più cocente sulla ferita e sulle ustioni alla spalla. Poi con tono provocatorio soggiunse...

“Se è il successore di Hokuto che vuoi sconfiggere, ti conviene aspettare. Presto Kenshiro sarà qui...”
 
Top
view post Posted on 11/5/2014, 20:48     +1   -1

Successore della Divina Scuola

Group:
Moderator
Posts:
6,135
Reputation:
+811

Status:


Ahaahah ma Jako ha chiamato la sua moneta talento. In pratica non gli bastava metterci la faccia, deve anche valere diversi chili d'oro!
 
Top
Pastacolpesto
view post Posted on 11/5/2014, 21:30     +1   -1




Curioso di sapere chi sia questo misterioso personaggio
 
Top
view post Posted on 11/5/2014, 23:12     +1   -1

Uomo dalle 7 stelle

Group:
Irriducibile
Posts:
10,795
Reputation:
+1,611

Status:


Bella storia Raoul complimenti, mi piace. Però la valuta dell' impero di Jako erano i judollar non i talenti d'oro :P vabè sottogliezze. Ci voleva qualcosa che raccontasse la parte della storia precedente al ritorno di Ken.
 
Top
view post Posted on 12/5/2014, 01:28     +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


:-p: NON ho cambiato SOLO il nome alla moneta.
IO NON FACCIO ERRORI NELLE MIE SCENEGGIATURE! :laugh.gif: :biggrin.gif:

Il personaggio misterioso è facile da indovinare. :rolleyes.gif:
 
Top
view post Posted on 12/5/2014, 09:24     +1   +1   -1
Avatar

Uomo dalle 7 stelle

Group:
Member
Posts:
12,105
Reputation:
+69

Status:


L'inizio mi piace molto!
Per il misterioso personaggio incappuccio credo proprio che si tratti di Raoul.
Ci sono diversi particolari che lo fanno sospettare, non solo la stazza, la pelle scura e il fatto d avere il "pugno sigillato", ma anche l'appellativo occhi languidi rivolto a Jako e l'esperienza che dimostra in mura e assedi (come critica la struttura del potale) e soprattutto alcuni atteggiamenti "altezzosi" che non sono certo tipici di Ken (l'essere seccato di trattare con il vile denaro, il guardare l'avversario dal basso visto come una situazione insolita).
Resta d capire chi sia la fidanzata e di ci sia figlia (fa riferimento ad un padre).

Nella struttura generale della storia noto una capacità di gestire il mondo di Ken "complessivamente" (appunto il lavorare a continuity ultimata), si da una panoramica delle relazioni politiche tra paesi, si dice quanto l'impero si è espanso, si fa riferimento a luoghi (Medicine City) o personaggi (Falco) del passato o che devono ancora entrare in scena.
Molto centrata la descrizione dell'impero che si è espanso prima con la moneta che con le armi.
Noto anche una certa precisione a cogliere i dettagli dei colpi inferti, ricevuti

Da tutto questo emerge un racconto più "denso" e realistico, un'atmosfera atipica che si allontana dall'atmosfera da cartone animato (anche violento) o fiction media, dove "succede quello che deve succedere" e molte cose sono giustificate e gestite per esigenza di copione, colpo di scena ecc...

Edited by GOTAN X - 12/5/2014, 10:42
 
Top
view post Posted on 12/5/2014, 15:09     +2   +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


2. L'occasione perduta.

Shoki come incuriosito e stupefatto...
“Kenshiro? Io conosco quell'uomo...”

Con un balzo felino insospettabile per un uomo della sua stazza in quel momento l'uomo di fronte a Shoki tentò un attacco a mano aperta, muovendola dall'alto verso il basso, fece come chi farebbe brandendo una spada per colpirlo con un fendente. “Yaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!”
L'urlo e l'attacco dell'uomo lasciarono ammutoliti gli uomini del generale rosso di Gento che pur stupito dalla ripresa repentina dell'avversario riuscì a scansare il colpo con un abile salto all'indietro.
Sfiorato dal colpo Shoki replicò immediatamente con la tecnica distintiva della sua arte marziale “Colpo dei cento palmi di fuoco di GENTO! Wa-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-”

Di nuovo quella terribile tecnica della sua prodigiosa arte, questa volta a segno sul corpo dell'avversario. Ad ogni palmo poggiato violentemente sul petto e il busto del suo avversario corrispondeva un'ustione dovuta all'aura ardente del Maestro di Gento.
La forza di quei colpi sospinse all'indietro facendo franare nuovamente a terra quell'uomo scuro. Ora ferito con le vesti a brandelli e notevoli ferite su tutto il corpo.
Sprezzante nel rialzarsi e buttare via la polvere dalle sue ginocchia si passò la mano su una di queste ferite dalle quali usciva lentamente del sangue scuro e denso. Raccolte alcune gocce e tastandone la consistenza fra i polpastrelli i suoi occhi colmi d'ira tornarono a fissare Shoki.

“Chi l'avrebbe mai detto! Sei riuscito a ferirmi seriamente... Se dovrò morire NON TORCERAI UN CAPELLO AGLI ABITANTI!”

Il robusto uomo scuro si voltò quindi con aria preoccupata volgendo lo sguardo verso uno dei palazzi più alti di Medicine City, come a voler incrociare lo sguardo con i suoi cari o prepararsi a dar loro l'ultimo saluto. L'avversario che si trovava davanti era troppo determinato e pericoloso per lui. Infine per quanto disprezzasse l'abbigliamento ordinato e i modi di quegli uomini, non poteva sottovalutare di essere rimasto da solo contro migliaia di guerrieri.
Le cose non stavano andando come sperava, la pace alla quale anch'egli si era ormai abituato si apprestava a divenire un lontano ricordo.
Lui lo aveva previsto con largo anticipo a dire il vero, e comprese la minaccia rappresentata dall'impero. In cuor suo però sperava di poter contrattare con altri capi dell'esercito.
Invece il più integerrimo dei suoi rappresentanti gli era di fronte e gli aveva dimostrato una determinazione nel volerlo abbattere che non si aspettava.

“La tua arroganza viene fuori anche in queste condizioni non è vero? Anche se devo ammettere che questo tuo altruismo mi è nuovo...” replicò Shoki prima di essere distratto dal tamburellare in avvicinamento di un plotone dell'esercito ben più nutrito del suo.
Il crepitio degli stivali dei soldati della luce d'orata di Gento sul terreno, si faceva via via più assordante. L' èlite dell'esercito imperiale era ormai a pochi passi da loro. In testa un uomo molto robusto, con un mantello in cui campeggiava il simbolo a croce dell'impero e dei capelli biondo cenere tirati all'insù. Uno sguardo triste e al contempo severo che Shoki non osò incrociare.
Il generale rosso gli andò incontro con fare dimesso da buon subordinato, mentre l'energumeno di Medicine City osservò fra sé
<< Falco! Ci mancava solo lui con i suoi uomini... Ora saranno più di cinquemila, maledetti! Temo che possa far saltare i miei piani... Che siano sfuggiti al controllo di quella carogna?>>

Preso l'esercito in consegna da Shoki, il generale della luce dorata Falco fece per avvicinarsi a quell'uomo. Stranamente il grande condottiero dell'esercito imperiale viaggiava a piedi senza cavalcare alcun destriero come erano soliti fare i comandanti e i tiranni che comandarono anni prima in quei luoghi. Lo scuro uomo di Medicine City osservò inoltre la totale assenza di cavalleria in quello che gli pareva un esercito ordinato e obbediente ma troppo prevedibile. Tale ordine sembrava destargli ulteriori sospetti. Già ciascuno degli uomini dell'armata di Gento avrebbe dato la sua vita per il proprio capo. Qualcosa che negli occhi di un soldato non aveva ancora scorto in vita sua.

L' incedere sicuro ed elegante al contempo di Falco, suggeriva obbedienza anche agli uomini dell'armata rossa ora genuflessi e pronti ad eseguire i SUOI ordini.
Pur fissando l'uomo scuro dritto negli occhi dall'alto di una statura simile, Falco si rivolse a Shoki.

“L'IMPERATORE E' ADIRATO SHOKI! Vuole che tu abbandoni l'assedio di Medicine City! Abbiamo altri ribelli da regolare...”

L'energumeno dalla pelle scura parve sospirare e un ghigno fiero si disegnò sul suo volto mentre pensava
<< Occhi languidi li tiene ancora al guinzaglio per fortuna! Sciocchi idioti! >>

Shoki quasi accecato dalla rabbia, digrignando i denti provò a rispondere al suo Shogun, ma questi col gesto di chi pareva conoscerlo da sempre ne placò l'ira poggiandogli semplicemente una mano sulla spalla. Così il generale rosso osò solo sussurrare i suoi pensieri rivoltosi...
“... Non è l'imperatore a volerlo... E' quel cane di JAKO manovrato da chissà chi... “

Falco sgranò gli occhi verso Shoki come segno di rimprovero che immediatamente ritornò sui suoi passi fra le fila del suo esercito. Così da permettere al generale della luce dorata di Gento di apostrofare personalmente l'unico uomo che in quel momento pareva voler proteggere la città.
Nel farlo picchiettò sulla sua gamba artificiale, facendo sentire il suono del legno e del ferro della protesi al proprio avversario. Poi volgendo lo sguardo in alto, oltre le mura della città gli rivolse la parola.

“Una scena già vista, non è così Raoul? Ora dovresti essere tu ad offrirmi qualcosa in cambio della vita degli abitanti del tuo villaggio!”

Il gigantesco ex Re del pugno sputò a terra sprezzante ricordandosi il precedente incontro con il successore della prodigiosa arte di Gento. Un Raoul ferito e impotente si mostrava davanti agli occhi del suo antico nemico Falco. Un Raoul che con la coda dell'occhio aveva scorto la presenza del capo della guardia cittadina su una delle torri di legno. Un codardo che da qualche minuto stava osservando tutto senza intervenire.

“Sput!... Già. Mi offristi la tua gamba per salvare il tuo villaggio. Ho sempre riconosciuto il tuo senso dell'onore. IO OFFRO LA MIA VITA in cambio della vita degli abitanti...”

Il biondo generale dell'esercito imperiale dopo essersi mostrato stupito, specie per quella che gli appariva come una competizione fra orgoglio ed onore, compì un gesto con le mani in alto che segnalava all'esercito la ritirata.

“La tua vita non è più negoziabile Raoul. Non mi interessa prendere lo spirito di un uomo che ha sigillato il suo pugno e che potrei annientare con un semplice ordine. Ti farò grazia della vita, come l'imperatore concede 10 giorni agli abitanti affinché depongano la guardia di Medicine City ...”

Poi volgendogli un sorriso di scherno prima di voltargli le spalle soggiunse “E avvisa quel codardo del capitano della guardia che la prossima volta non lascerò in vita uno solo dei suoi uomini! Cosa ci si può aspettare da un Nanto e un ex-Hokuto se non questo?”

Mentre l'esercito si allontanò Raoul iracondo trovò la forza di replicare a gran voce stringendo entrambi i pugni.

“Maledetto bastardo! Ha osato umiliarmi!” Poi ripresosi dall'onta subìta in un batter d'occhio si rimise in piedi e un sorriso di soddisfazione prese forma sul suo volto “Ora Kenshiro sarà costretto ad affrontarlo! ”
Durante la marcia dei due eserciti di Gento verso l'ultimo luogo in cui era stata avvistata una nuova banda di ribelli nota come l'Armata della Stella della morte, il generale rosso ebbe modo di contestare l'ordine del viceré. Il suo Shogun Falco si mostrava comunque poco interessato a quanto egli aveva da dire.

“Fidati di me! Quell'uomo andava eliminato... Sai bene quanto me che Jako trama contro di noi. Io non mi fido un solo istante di quello che ci ordina di fare e tu sai che agisce come un despota...”

Falco si fermò un attimo e con sguardo determinato apostrofò il suo amico

“Il nostro dovere è eseguire gli ordini dell'imperatore. Servire il suo sangue... Per il resto ti chiedo di pazientare. In un modo o nell'altro l'IMPERO CELESTE tornerà a splendere ma non è Raoul a preoccuparmi...”
 
Top
view post Posted on 13/5/2014, 14:05     +1   +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


3. Nove anni prima...
Raoul aspettava pensieroso e adombrato Kenshiro sulla scalinata del vecchio tempio di Hokuto. Il fratello minore cavalcando Re Nero in compagnia di Lynn e Burt stava raggiungendo il luogo dello scontro finale. Quando l'uomo dalle sette stelle giunse sul luogo della loro ultima battaglia, un sole arancione alle spalle del titanico Raoul ne confuse i contorni. Gli occhi infuocati di vivida rabbia anticiparono la voce tonante del Re del Pugno.

“Siamo alla resa dei conti KENSHIRO! “

La mano destra di Raoh salì verso il cielo, liberando il suo mantello regale ora affidato al vento che sembrò librarlo a mezz'aria prima che la mano stringendosi diventasse il pugno del dominatore.
Kenshiro dalla cavalcatura lo fissò di rimando mentre i piccoli Lynn e Burt si assicurarono la visuale dal retro della rovina più grossa e lontana da Raoul, del tempio di Hokuto.

“Hai scelto la tomba perfetta Raoh. E' ora di tornare in cielo!”

I due guerrieri furono uno di fronte all'altro mentre lo stallone nero del Re si allontanò. Alla lunghissima ombra delle statue semidistrutte del tempio, i due uomini sollevarono la polvere, le loro rispettive aure combattive s'infiammarono di una luce accecante e potente quanto il sole stesso; il loro respiro prometteva battaglia. Furono attimi di massima concentrazione in cui i battiti dei cuori di Lynn e Burt sembrarono fermarsi.

“Wa-ta-ta-ta-ta-ta-ta!” I due si scontrarono all'unisono con una gragnola di pugni, sfuggendo così alla vista dei ragazzini per poi riapparire con le rispettive gambe avanzate incrociate in aria, tibia contro tibia. Delle scariche energetiche sembrarono fluire dalle gambe dei due uomini di Hokuto. Entrambi sorrisero con masochistica soddisfazione. Quasi felici del dolore subìto e inferto. Nel liberare le proprie gambe per riguadagnare la posizione di guardia, un gambale di Raoul finì in frantumi e del sangue parve sprizzare dalla tibia di Ken.

“Sei diventato davvero forte Kenshiro... Ma non abbastanza da uccidere il salvatore di quest'epoca. Ha! Ha! Ha! “

L'ambigua risata di Raoul mise in allerta Kenshiro che per un soffio riesce a schivare la “CARICA DEL DOMINATORE DEI CIELI!” Un raggio di spirito combattivo sferrato con i palmi delle mani indirizzati verso l'avversario, ma il successore di Hokuto con un'evoluzione acrobatica compì un salto mortale in avanti.
Per una frazione di secondo Kenshiro si ritrovò alle spalle di Raoul e cercò di colpirlo con i cento colpi laceranti di Hokuto al volo. Fu quindi un “calcio all'indietro” a costringere il successore ad una seconda evoluzione per evitarlo, e quindi finire alcuni metri indietro al Re di Hokuto.
Raoul voltandosi e mostrandosi divertito asserì:

“Ha! Ha! Ha! Stai onorando Toki fratellino...” Poi dopo un rapido giro d'occhi verso terra e con un cenno della testa a sottolinearne la rassegnata disapprovazione “... Ma nemmeno lui ha scansato la mia Musou Inatsu. Ho sempre saputo che un giorno avresti potuto, sei il più simile a nostro padre... Ma ora anche lui giace sepolto! “

Ken lo guardò sornione mentre le vesti di Raoul finirono a brandelli a scoppio ritardato. Le sue ardenti pupille a stringersi in uno stupore che seppe di sgomento. Le ferite sul dorso e sul torace sprizzarono il suo sangue scarlatto quasi costringendolo in ginocchio a terra.

Ken puntò il dito contro suo fratello maggiore mentre questi era intento a lottare con sé stesso per non crollare a terra, per non arrendersi al nemico.
“Questo è da parte di Rei! Ho impresso il suo cuore in me... Ma sarà il mio pugno a darti il colpo di grazia!”

Serrando il pugno con fare minaccioso dopo avergli puntato il dito, Ken sfidò Raoul e lo invitò a farsi avanti. Questi con fare macchinoso e stentato provò ad avvicinarsi a grandi passi, mentre la sua voce resa ancor più rauca dalla collera avvertì:

“La tua capacità di farti carico della tristezza e dei destini altrui quasi mi commuove Kenshiro... Ma non è con questa che onorerai anche me! Io ti sono sempre stato SUPERIOREEEEEEEEEEEE...”

Con inaudita potenza Raoul sferrò un pugno potentissimo a terra, distruggendo letteralmente il suolo sotto le scarpe di Kenshiro e proiettandolo in aria alcuni metri più su. In quel preciso istante Raoul gli sferrò contro una seconda CARICA DEL DOMINATORE DEI CIELI ( Tensho Honretsu ) centrandola in pieno. Ken rovinò a terra, ormai anche lui insanguinato e con le vesti a brandelli.
Poggiò i palmi delle mani a terra e scosse la testa prima di rilazarsi.

Lynn spaventata lo richiamò all'attenzione: “KEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENNNNNNNNNNN!”

Raoul con la coda dell'occhio inquadrò la bambina e commentando qualcosa che Kenshiro faticò a comprendere. “Sembra che il cielo abbia scelto te nonostante tutte le mie fatiche! Ma se è così devi dimostrarmelo! Ha! Ha! Ha! “
Poi guardando verso l'alto in preda a un delirio di onnipotenza “Era lui che dovevi scegliere Padre? Sono IO IL SALVATORE DI QUEST'EPOCA e non sarà il cielo a scegliermi, ma sarò io ad afferrarlo!”

Ken si scagliò quindi contro il fratello maggiore con tutta la potenza e la velocità di cui disponeva, Raoul replicò colpo su colpo ma alcune gocce di sudore sul suo volto indicarono la sua immane fatica.
Il giovanissimo Burt osservò atterrito “ Non riesco più a vederli... I loro colpi sono velocissimi...” mentre la piccola e mistica Lynn sembrava fortemente attirata dalla scena “Ora riesco a vederli combattere da bambini... Non c'è più odio nei loro pugni... Si combattono da sempre!”

In quello stesso istante un potentissimo colpo a segno di Ken, un pugno sferrato con tutta la potenza del successore di Hokuto centrò il petto di Raoh. SBAMMM!!! Le nocche di Ken penetrarono alcuni centimetri nelle carni di Raoul, che di conseguenza spalancò le sue braccia e sputò un enorme fiotto di sangue dalla bocca. “Bluarghhh!!!”

Stupefatto ma non ancora arresosi Raoul afferrò con le sue mani le braccia di Ken mentre questi cercava invano di sfilare il suo pugno sinistro dal corpo del fratello. Lo sguardo compassionevole di Ken per il nemico appena sconfitto divenne stupore. Con uno slancio incredibile Raoul “Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!!!” sollevò Ken a candela sopra la propria testa, per poi sbatterlo a terra, facendolo schiantare a terra rovinosamente sulla schiena.
Ken si rialzò ancora una volta a stento e lo fissò quasi sgomento per poi sorridergli di nuovo con assenso compassionevole.

“Hai perso Raoh!” Poi delle lacrime iniziarono a solcargli il viso “Io e Toki ti ammiravamo troppo per permetterti di diventare quello che sei! Ritorna in cielo come mio fratello e non come...”

“... Il RE DI HOKUTO KENSHIRO! Il re di Hokuto non si pente di nulla! Io non rinnego e rimpiango nulla. Non ho bisogno di nessuno neanche per infliggermi il colpo di grazia!” poi avvicinandosi sorrise a suo fratello minore “Sarà così che il mondo si ricorderà di me!”

Ken si preparò all'ulteriore scontro e Raoul lo attese. Le parole del gigantesco Raoul avevano un significato preciso: voleva morire combattendo per mano di suo fratello. I due si scontrarono nuovamente incrociando i colpi a grande velocità, ma questa volta Raoul parve perdere colpi, un gancio destro conclusivo di Ken si abbatté sulla mandibola del Re di Hokuto facendolo rovinare a terra.
Raoh con un'enorme ferita al centro del petto, innumerevoli tagli e grondante di sangue, faticò notevolmente a risollevarsi.

Ken l'osservò troneggiante dall'alto verso il basso. “E' finita! Ho usato il colpo della pietà di Hokuto. Il colpo di Toki... Il tuo cuore ha già sofferto abbastanza in questi tempi di lotte continue...”

Raoh risollevatosi senza più forze gli fece cenno di no scuotendo la testa “Sei il più forte MAESTRO DEI DUEMILA ANNI DI STORIA DI HOKUTO ma te l'ho detto, il DOMINATORE DEL CIELO non ha bisogno di nessuno per morire!”

Ken osservò le sue mani emettere delle strane scariche di energia. Le braccia indolenzite gli rivelarono qualcosa che stentò a credere. Raoul afferrò il suo volto e dopo essersi congratulato per averlo sconfitto. Il Re di Hokuto non proprio sconfitto si allontanò preparandosi al colpo dell'ascensione di Hokuto per darsi personalmente il colpo di grazia ma una voce, un urlo disperato di donna lo chiamò a gran voce e lo implorò di non farlo.
Una donna dalla lunga coda di cavallo, era Tou che gli corse incontro “Raouuullllll... Non farlo! Aspetto tuo figlio!”

Raoul sbigottito fece per colpirsi all'addome con entrambe le mani. Penetrò profondamente le otto dita all'altezza dello stomaco sotto lo sguardo vigile e consenziente di Kenshiro. Le ginocchia di Raoh sbatterono violentemente a terra mentre il suo busto finì fra le braccia di una TOU in lacrime.
Ken che comprese tutto le diede una gentile pacca sulla spalla. “Occupati di lui!”
La povera Tou non capiva i meccanismi della Divina Scuola di Hokuto e quelle parole dette da Ken non placarono le sue lacrime, ora convinta di doverlo seppellire.

Mentre l'uomo dalle sette stelle fece per tornare indietro, una Lynn festante gli annunciò con voce candida e quasi rotta dalle lacrime che dietro la collina gli uomini di Raoul avevano deposto le armi.
Il giovane Burt ebbe il tempo di rivolgergli una domanda: “Perché il tuo colpo non lo ha ucciso?” Ken gli sorrise e mostrò due segni all'interno degli avambracci “Per via di questi! Degli tsubo inibitori... Con quella mossa mi aveva momentaneamente impedito di dargli la morte. Ma questi non sono tsubo permanenti...” Burt stupito cercò di comprendere meglio “Esistono degli tsubo inibitori?” Ken si voltò convinto fissandolo benevolo

“ Sono punti di sigillo dello spirito combattivo. Come quelli che ha colpito in finale...” Burt ebbe come un sussulto “ Ma allora Raoul non è...”

Con un sorriso verso il piccolo amico fraterno Ken annuendo rispose
"E' morto il Re di Hokuto. Il padre del figlio che Tou porta in grembo ha scelto di vivere per lui!"

Poco dopo il successore di Hokuto salì sulla collina sovrastante il falò delle armi dell'esercito nemico che abbandonava così ogni velleità di conquista del mondo civilizzato, ogni soverchieria verso il popolo di contadini sarebbe cessata da quel giorno. Trionfante KEN sollevò la picca di un guerriero producendosi nel gesto simbolico del SALVATORE DEL NUOVO MILLENNIO.
 
Top
view post Posted on 21/5/2014, 19:56     +1   +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


Capitolo 4. Il ritorno di Kenshiro a Medicine City

Kenshiro, il successore di Hokuto accorse a Medicine City di ritorno dal suo girovagare. In quegli ultimi anni il desiderio di godersi appieno la vita e vivere felice gli passò spesso per la mente. I suoi pensieri rincorrevano fin troppo la voglia di essere un uomo normale. Ma ormai aveva compreso che la sua normalità era Julia, e la sua amata non era più con lui da un pezzo. Tuttavia il periodo di pace che si lasciò alle spalle e tutti questi pensieri lo distolsero dalle battaglie. Era stato a Nord del paese e anche se ogni tanto era stato costretto ad usare la maniere forti per contrastare piccole ingiustizie ormai credeva che il mondo potesse fare a meno di lui.
Mai avrebbe pensato che potesse affacciarsi all'orizzonte un così potente nemico e questo in un certo senso ne aveva ravvivato lo spirito. La richiesta d'aiuto da parte del messo di Medicine City tuttavia lo allarmo'. Si trattava di una città in grado di difendersi dalla piccole bande di predoni, e come se non bastasse era laggiù che il grande Raoul passava gran parte del suo tempo.
Nonostante il pugno sigillato, non era da tutti mettere in difficoltà un uomo del genere.

Ken sedeva su una sedia rustica di legno massello e rifletteva su quanto gli era da poco stato conferito. Nella sala di una modesta casa il Maestro di Hokuto colloquiava con il capo della guardia della cittadina, un uomo che aveva già incrociato in passato, ora più vecchio, dalla barba bianca e i capelli anch'essi dello stesso colore, ora trasandati e lunghi fino alle spalle.
Kenshiro notò che il vecchio Rihaku del Mare aveva dismesso i panni di guerriero dei cinque astri in cerchio di Nanto, ma non il suo ruolo di stratega o protettore del popolo.

In piedi a consolare fra le lacrime il gigantesco Raoul la figlia di Rihaku: Tou. La donna dalle forme sinuose e la lunga coda di cavallo tenuta su con un lungo laccio. Il padre di suo figlio Ryu, ormai un vispo bimbo di quasi 10 anni, se ne stava in piedi, appoggiato al pilastro di legno del muro di spina.
Si era limitato ad osservare con disprezzo malcelato il vecchio suocero mentre argomentava l'attacco subìto dalla città per mano dell'esercito imperiale guidato dai generali di Gento.
Incurante delle ferite e delle abbondanti bende e medicazioni fatte dalla bellissima Tou, Raoul aveva l'aria del leone ferito, o peggio chiuso in gabbia.
Rihaku non osò rivolgergli la parola per paura che l'ira del gigantesco e scuro ex Re di Hokuto potesse esplodere per il mancato appoggio della guardia cittadina in quello scontro con Shoki, ma fu Kenshiro a farlo spostando lo sguardo dal tavolo in cui aveva ascoltato in silenzio per molti minuti, agli occhi gonfi di collera del fratello maggiore.

“Avresti dovuto aspettarmi Raoul! Rihaku sostiene che il Gento sia una tecnica addirittura superiore all'Hokuto... Io non...”

Raoul ebbe uno scatto d'ira, parve non aspettare altro e la sua mano destra afferrò il vecchio seduto al capo del tavolo per i lunghi capelli dietro la schiena. La faccia del vecchio Goshasei del Mare venne sbattuta con violenza sul tavolo nonostante un istante prima avesse puntato i palmi delle mani per opporre resistenza. SBAAAAAAAMMM!

Dal volto di Rihaku quasi rassegnato, come se se lo aspettasse alcuni schizzi di sangue arrivarono sulla giacca di Kenshiro che fece per levarselo con la mano, conscio di non aver previsto una simile reazione e che non aveva letto negli occhi di Raoul la determinazione di uccidere il suocero.

“Vecchio Bastardo! Mi hai fatto chiudere il portale alle spalle mentre combattevo! CODARDO! Sai solo spararle grosse... Che cavolo ne sai tu del Gento? Hai mai saputo combattere forse?”

Le preoccupazioni di Tou mutarono in disperazione e nel vano tentativo di calmare quello che forse a torto riteneva il suo uomo, difese suo padre travolta dall'istinto e si gettò sul bestione ormai piangendo a dirotto. “Bastaaaaaa! Ti ha già chiesto scusa! Lascialo! Lascialo! E' mio padre!”

Il piccolo Ryu sbucato dalla porta d'ingresso appena rientrato dai suoi giochi con gli altri bambini del villaggio si lanciò a difesa di Rihaku. Stranamente non pianse ma si strinse al nonno e mettendosi di mezzo fra lui e suo padre.
Fu in quell'istante che Raoul si ridestò e fissando il vecchio soggiunse a denti stretti
“Sei fortunato ad essere il nonno di mio figlio! Tsk! “

Il gigantesco uomo scuro lasciò la sala e la casa sbattendo il greve portone di tavole di legno messe assieme da un qualche falegname dilettante, guadagnandosi così una sbollitura all'aria fresca del mattino. Tou non smise di piangere e il piccolo Ryu cercò di consolarla. Ken impassibile ma attento capì che non doveva essere la prima volta che suo fratello si mostrava così violento.
Il piccolo Ryu aveva già imparato ad abbozzare per gli errori del padre.

Rihaku ripulitosi con un fazzoletto dal sangue della bocca e del naso, osservò Kenshiro con lo sguardo di chi compatisce il proprio carnefice.
“ E' furioso per il potere perso. Io so come funziona il sigillo di Hokuto. Ci vuole uno spirito combattivo pari a quello di colui che lo ha imposto: tu puoi ridargli il suo orgoglio Kenshiro! Ti prego va da lui e placa il suo animo ferito.”

Ken assentì con un sorriso al vecchio Rihaku così saggio e addirittura buono nei confronti di Raoul. <<eppure erano stati nemici.>> Rifletté Ken mentre si avviava ad uscire dalla casa. Rihaku era un uomo buono nonostante tutto ma quanto al giudizio sui guerrieri o sugli avversari che avrebbe dovuto affrontare si fidava decisamente di più delle parole di suo fratello maggiore.

Quando uscì dalla porta ci mise un po' per scorgere Raoul e lo trovò dietro l'abitazione nella stalla improvvisata dove stava spazzolando il suo vecchio cavallo Re Nero. Uno stallone che lo aveva accompagnato in mille battaglie, e che aveva voluto lasciare proprio a Ken fino a quel momento.
Ken lo avvicinò:

“Non era questa l'idea che avevo di famiglia felice...”

Raoul si voltò e con un grugnito dei suoi parve accettare il rimbrotto ma proseguì a spazzolare e accarezzare il suo cavallo.

“Faccio del mio meglio, ma quel ragazzino sa cavarsela. Per me è difficile manifestare i sentimenti positivi. Amo mio figlio ma Rihaku meritava una lezione... Se mi avesse dato una mano li avremmo respinti. Dannato codardo...”

Ken con spirito indagatore si accigliò e gli si mise di fronte: “Avresti davvero potuto sconfiggere un generale Gento con un po' di aiuto della guardia cittadina? Rihaku li sopravvaluta di molto allora...”

Raoul lo fissò come a carpirne le intenzioni e poi si arrese: “No. Non l'avrei sconfitto. Il generale rosso di Gento è pur sempre un Maestro di tecniche assassine e io non lo sono più. Ma quello dal quale devi veramente guardarti è il suo capo: FALCO IL GENERALE DELLA LUCE DORATA! Gli altri sono robetta per te... A meno che tu non ti sia rammollito fratellino! Non ti vedo poi così in forma...”

Ken rimase stupito. Detto da Raoul doveva essere vero. Ancora poteva esistere un uomo in grado di competere con lui. Raoul notando l'espressione di Kenshiro aggiunse:

“E' il successore della prodigiosa arte di Gento. La più vicina all'imperatore celeste. Si narra che Gento, Nanto e Hokuto abbiano una tecnica Madre in comune, quindi devi stare attento.”

Il successore di Hokuto incredulo: “ E tu avresti potuto batterlo?”

Raoul sorrise divertito, il buon umore parve ritornargli di colpo: “La verità?” Ken lo invitò a proseguire con un gesto del mento “Sì, ma quando l'affrontai io era a capo di un piccolo villaggio e io del mio immenso esercito. Decise di offrirmi una gamba in cambio del suo villaggio. Accettai di buon grado, io e lui parliamo la stessa lingua. Un uomo come lui merita rispetto e non si fermerà davanti a nulla pur di eseguire gli ordini del suo imperatore. Oggi è lui a capo di un esercito non troppo numeroso ma tra le cui fila vanta uomini disposti a morire per lui...Anche se con quella protesi non può essere l'uomo di un tempo è pur sempre il successore di Gento...” Poi osservando pensieroso oltre il cavallo nero che stava curando, nella piazza dove era stata eretta una statua del SALVATORE, ovvero dello stesso Kenshiro in abiti da monaco templare secondo i canoni della strana concezione popolare dei miti e delle leggende rifletté con voce sommessa “...già i ruoli si sono invertiti... Oggi è lui al comando di un grande esercito...”

Ken mise una mano sulla spalla del gigantesco fratello adottivo e tentò di persuaderlo: “Posso disattivare il sigillo se vuoi... IO LO POSSO FARE!”

Con fare burbero Raoul riprese parola poi con un gesto di diniego rifiutò l'offerta alzando la voce “Se lo facessi rischieresti la vita: Guarda come cavolo hai ridotto RE NERO! Cosa diavolo è questa benda sull'occhio!”

Ken leggermente imbarazzato e conscio dell'amore del fratello per quel cavallo si sentiva in torto ma riparò asserendo il vero: “E' un grande destriero ma il tempo passa per tutti. E' vecchio!”
Raoul stranamente abbracciò il suo cavallo con affetto. Decisamente più di quanto non ne manifestasse alla bella Tou o a suo figlio Ryu.

“Il tempo è passato anche per te! E' finito il tempo in cui eravamo i RE!”

Edited by Raoul - 21/5/2014, 21:00
 
Top
view post Posted on 21/5/2014, 19:56     +1   -1

Uomo dalle 7 stelle

Group:
Irriducibile
Posts:
10,795
Reputation:
+1,611

Status:


Certo che se c'è una cosa che non mi sarei mai aspettato da Raoul (utente)... è vedere Raoul (pg) che le prende da Shoki xd lulz. Cmq bella storia, dacci dentro e mi raccomando, cerca di creare situazioni epiche.
 
Top
view post Posted on 21/5/2014, 21:34     +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


Tranquilli la trama deve ancora raggiungere il suo punto di snodo. E comunque Raoul vince i primi due scambi con Shoki grazie alla sua enorme abilità marziale ma non essendo più un HOKUTO, si affatica prima, i suoi colpi non hanno quell'effetto devastante e non può premere alcuno tsubo = NON PUO' ASSOLUTAMENTE BATTERE UNO COME SHOKI.
Ma è talmente forte che riesce a non morire neanche contro i primi colpi GENTO e addirittura schiva e para delle tecniche.

@ Gotan X = ci avevi preso quasi su tutto. La donna misteriosa madre di RYU è TOU ed ecco perché parlava di un padre a capo della guardia cittadina. :rolleyes.gif:

Non ho giocato sporco con colpi di scena inventati. Nell'introduzione se ve la rileggete è già tutto molto comprensibile. Solo che ho giocato sul fatto che potesse trattarsi di Kenshiro spiazzandovi con l'ultima frase in cui annunciava il suo arrivo. :-p:

Ora non ve ne siete accorti ma certe frasi le ripescherò più avanti. Occhio ad ogni singola frase di Shoki, Falco e di tutti quanti.
La trama è già finita, non è un WORK IN PROGRESS. :8-):
 
Top
view post Posted on 22/5/2014, 09:15     +1   +1   -1
Avatar

Uomo dalle 7 stelle

Group:
Member
Posts:
12,105
Reputation:
+69

Status:


Una frase che mi ha copito è quando Shoki dice che “... Non è l'imperatore a volerlo... E' quel cane di JAKO manovrato da chissà chi... “.
Nella serie Jako non era manovrato ma agiva i propria volontà. Credo che questo si ricollegherà a qualcosa i importante in futuro
 
Top
view post Posted on 22/5/2014, 11:56     +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


CITAZIONE (GOTAN X @ 22/5/2014, 10:15) 
Una frase che mi ha copito è quando Shoki dice che “... Non è l'imperatore a volerlo... E' quel cane di JAKO manovrato da chissà chi... “.
Nella serie Jako non era manovrato ma agiva i propria volontà. Credo che questo si ricollegherà a qualcosa i importante in futuro

Non ve lo dovrei dire ma c'é qualcuno che manovra nell'ombra o almeno questo è quello che crede Shoki dando per scontata la lealtà degli altri Gento. :wink.gif:
E anche l'armata di Burt e Lynn ha un nome diverso dall'originale per un motivo.
 
Top
view post Posted on 22/5/2014, 11:57     +1   -1
Avatar

Uomo dalle 7 stelle

Group:
Member
Posts:
12,105
Reputation:
+69

Status:


L'armata della stella della morte?
 
Top
view post Posted on 22/5/2014, 12:00     +1   -1
Avatar

Successore della Divina Scuola

Group:
Irriducibile
Posts:
6,673
Reputation:
+1,959

Status:


CITAZIONE (GOTAN X @ 22/5/2014, 12:57) 
L'armata della stella della morte?

Sì ha questo nome per un motivo che troverete svelato nel prossimo capitolo.
E' la solita armata di ribelli ma con qualche piccola differenza.
 
Top
68 replies since 11/5/2014, 17:33   1847 views
  Share