Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

HNK Apocalypse: I Draghi celesti

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view post Posted on 22/12/2013, 22:51     +1   +1   -1
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:-p: Vi sparo una nuova Fiction va che tanto è NATALE...

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Tanto tempo fa, nell'età del mito, l'uomo rubò le tecniche del combattimento al Dio della Guerra laddove esse erano custodite. Sul tetto del mondo sulle più impervie cime dell' Himalya il capostipite dei guerrieri apprese tali tecniche. L'uomo fu maledetto per questo e il Dio della Guerra chiamato con diversi nomi in diverse culture rimase ad osservare. La bramosia dell'uomo gli consentì di mettergli in mano il frutto della discordia: IL POTERE.
Iniziò quindi la grande era delle GUERRE e molti uomini perirono e diversificarono le tecniche del combattimento. Il DIO della Guerra si inorgoglì del genio autodistruttivo insito nell'uomo e lasciò quindi questo immenso potere in mano di pochi. Quando non fu contento egli concesse il dono della polvere da sparo che a Nanchino sovvertì l'ordine dell'impero celeste.
Le guerre nei secoli furono tante, talmente tante da far dimenticare al Dio della Guerra il perché. Arrivò l'epoca nucleare e l'uomo distrusse quasi totalmente il suo pianeta cambiandolo d'aspetto per sempre. Fra le mille arti assassine nate e proliferate sotto l'effige del Dio più sanguinario ve ne sono alcune nate con lo scopo di restituire il SACRO COLPO al cielo:
Queste arti sono note come le Sacre Scuole dei Draghi Celesti.

Capitolo 1. - NON E' GENTO.

Una decina di uomini vestiti di bianco con delle semplici corazze formate da spalliere di latta, schinieri alle gambe e ginocchiere attraversano il deserto alla ricerca di qualche indizio. Armati ciascuno con una lunga picca e appariscenti pugnali nelle cinture adornate, avanzano mentre un vento leggero solleva i pungenti granelli di sabbia.
In testa il più alto, calvo con dei sottili baffetti neri e dei piccoli occhi castani detta il ritmo e il passo di questo sparuto gruppetto di soldati .
Le gambe dell'uomo si fermano d'improvviso dopo che i suoi occhi piccoli ma vispi notano uno scheletro semicoperto dalla sabbia. Con stupore e ritardo gli altri al seguito si fermano e poi fissano lo scheletro a terra. Lo scintillio del teschio, pulito e senza altre tracce di tessuto umano, cattura l'attenzione di tutti senza che nessuno di loro manifesti palesemente l'orrore per quella tremenda visione.
<< Diamine! Un altro scheletro pulito...>> Denota l'uomo in testa andando a toccare l'oggetto del suo sbigottimento con la punta della lancia. Il suo intento è quello di notare qualche grave danno, graffio o rottura che sia allo scheletro umano, oltre all'intento di farne emergere dalla sabbia il maggior numero di ossa possibile.
<< Come aveva detto Azuma! Sono scheletri bianchi e puliti. Assurdo! >> Osserva l'uomo più piccolo del gruppo. Vestito allo stesso modo degli altri ma più corpulento e con un bizzarro elmetto sulla testa ad incorniciarne il volto gioviale e i capelli crespi e rossicci, del tutto insoliti per quelle latitudini.
Il gruppo decide quindi di andare avanti in silenzio senza ulteriori consultazioni e senza considerare il vento che aumenta inesorabilmente fino ad innalzare un quantitativo di granelli di sabbia tali da ridurre la visuale. Il più piccolo sul metro e sessantacinque cerca di tenere le falcate dello spilungone in testa al piccolo corteo.
<< Ma cosa può ridurre un uomo così? Voglio dire... E' morto di recente ma il suo cadavere è uno scheletro pulito. Neanche le parti molli...>>.
Il lungagnone dagli occhietti piccoli e vispi fece spallucce per poi aggiungere abbastanza seccato << Dovresti dircelo tu! Sei tu il medico del gruppo, l'esperto. Azuma mi ha detto di portarti per questo!>>

Pur avendo voglia di rispondere il piccolo uomo prosegue affannando e cercando di tenere il ritmo degli altri 9 compagni di spedizione. Ormai allontanatisi dalla città oltre mezza giornata di cammino, in un luogo dove fra la sabbia e la terra arida trovano spazio delle grandi rocce si fermano. Altri 3 scheletri bianchi, puliti e completi a catturare la loro attenzione.
Decisi di fermarsi lì i 10 iniziano a dar fondo al proprio rancio mentre il medico spinto più dalla sete di conoscenza che dall'orrore continua a chiedere dettagli mentre si sente addosso il peso di un referto che non sa come redigere.
Rivolgendosi principalmente al capo-squadra prova a ipotizzare:
<< Tank cosa può fare il nostro Generale? Voglio dire, io non so come funzionino le tecniche assassine...>>
<< Tu devi solo capire se queste morti sono spiegabili come vittime di animali o combattimenti convenzionali. Non serve altro!>> Sentenzia l'uomo con i baffetti neri ormai stufo del viaggio e abbastanza provato per quanto visto. << Comunque hai visto abbastanza. Per me possiamo ritornare indietro e fare rapporto. Qualsiasi cosa sia: Non ci accamperemo ad aspettare che uccida anche noi. >>


I dieci uomini ora di fretta per le ultime parole pronunciate dal loro capo-squadra raccolgono alcune ossa in degli zainetti come prova da portare al loro comandante e generale. Nel farlo tracannano tutti la propria acqua dalle borracce stando molto attenti ai granelli di sabbia alzati dal vento sempre più insistente. Tali granelli pungono i loro volti e le loro braccia si sollevano al fine di ricoprirsi ciascuno con la propria mantellina. L'altra mano davanti alla bocca a ridurre la superficie di volto offerto alla tempesta.
I dieci sulla via del ritorno dalla fitta nube di sabbia vedono palesarsi una figura ambigua. Un uomo con un cappello a cono di paglia gli è davanti. Una fettuccia di seta a fissare il cappello al lungo ovale del viso in penombra. Coperto da un drappo blu malconcio e tagliuzzato ai lembi ma con temi dorati. La figura dell'uomo presenta un alone bluastro increspato che ricorda ai soldati, compreso il medico della spedizione, i fuochi fatui dei cimiteri delle leggende.
In un secondo momento il gruppo di soldati impugna le picche come se si sentissero minacciati dall'uomo o per meglio dire dalla figura che gli si è palesata davanti.

<< Mi stavate cercando? >>

Un vento fortissimo si alza in direzione del gruppetto. In un attimo il medico osserva le carni dei propri compagni divelte, il sangue, le urla di dolore. I suoi occhi osservano nell'orrore più assoluto la scarnificazione dei compagni di viaggio mentre trova protezione alle spalle del capo-squadra.
Arghhhhhhhhh! Le poche urla che riesce a sentire il piccolo uomo con l'elmetto che non crede ai suoi occhi.
Intuisce che Tank ha ruotato la sua picca in modo formidabile e utilizzando una qualche tecnica speciale l'ha trasformata in uno scudo che li ha protetti da quel vento silente e assassino. Tuttavia il capo-squadra presenta notevoli abrasioni e grossi tagli sulle braccia e le gambe dai quali sgorga il sangue più scarlatto che il medico abbia mai visto. Neanche il tempo di pensarci e dietro sente i lamenti dei due soldati più attardati.

<< Oh mio Dio! La mia faccia! Non mi sento la faccia!>> Uno dei due con mezzo volto scarnificato prova a toccarsi laddove l'occhio e le parti molli hanno lasciato spazio al sangue e il vuoto dell'orbita oculare. L'altro soldato è per metà scheletro a differenza di tutti gli altri più avanti le quali ossa giacciono già mescolate fra le sabbie del deserto che calpestavano un attimo prima.
Tank estremamente dolorante non ha il coraggio né il tempo di voltarsi ma con la coda dell'occhio scorge la figura del medico ancora integro mentre la losca figura dell'uomo con in testa il cappello jingasa avanza minacciosa verso di loro.
<< Doc! Fai una cosa per me. Al mio via corri verso il villaggio e avvisa Azuma: NON E' GENTO!>>
Il piccolo uomo ora terrorizzato prova a rispondere ma in maniera confusa << Mio Dio! Cosa succede Tank? Cosa diavolo....>>
Il soldato con risolutezza lo apostrofa e prendendolo per un braccio << Corri dottorino! Adessooooooo! Corriiiiiiii! >>
Il piccolo uomo dai capelli crespi e rossicci in preda al panico corre oltre l'uomo col cappello mentre il capo-squadra gli si scaglia contro con la sua picca.
Il dottore corre ancora, più veloce di quanto non abbia mai fatto in vita sua ma la sabbia lo rallenta e nonostante il vento riesce a sentire alle sue spalle le ultime urla di dolore di Tank.
Senza voltarsi corre e spera che quel losco figuro non lo insegua.

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Arrivato al Villaggio del Fiore Bianco la sera stessa, stremato e confuso, il medico Isoshi spiega l'accaduto ai suoi commilitoni e riesce a spiegarne i dettagli anche al suo superiore Azuma. Un uomo sul metro e novanta dai tratti forti e il mento sporgente quasi diviso in due, con un naso aquilino e una fronte sempre aggrottata. Sopracciglia irte e folte, come la barba e gli stessi capelli comunque tenuti corti. Un uomo apparentemente sgraziato ma dai modi gentili. Tuttavia dall'aspetto inquietante specie per la cicatrice che ne sostituisce l'orecchio sinistro.
Ora Isoshi nella locanda più bazzicata dagli uomini dell'esercito del FIORE BIANCO, di fronte ad un pasto caldo conferisce con i suoi superiori e proprio Azuma dopo aver chiacchierato cordialmente con il padrone della locanda si dirige verso di lui. Nonostante il suo aspetto indossa una specie di uniforme pulita. con pantaloni bianchi adornati da piccole scritte e fini cuciture. Una cintura ben più amplia e pesante di quelle dei suoi soldati. Delle spalliere e una corazza ben più spesse di quelle portate addosso dallo stesso medico.

Il comandante ora si siete davanti a Isoshi ancora in preda al terrore e il tremolio nonostante sia intento a rifocillarsi al fianco di due commilitoni, anch'essi medici, attirati dai suoi racconti.
Azuma fa per sedersi al suo tavolo sulla panca di fronte alla sua e con un gesto chiede ai due commilitoni di lasciarlo da solo con il ricognitore appena scampato alla morte.

<< Ho fatto informare il GENERALE Kentaro in persona. Però se possibile vorrei una descrizione più dettagliata. Stando al tuo racconto abbiamo perso 9 uomini in un colpo solo. Non esistono più uomini del genere! >>

Isoshi prova a spiegare nuovamente l'accaduto soffermandosi su un particolare...

<<... Per un attimo mi ha fissato con quei suoi occhi rosso fuoco! Ci colpiva con le punte delle dita, dei nukité e forse il taglio delle mani... Non lo so, forse era un incantesimo... Di una cosa sono certo: è stato un uomo a ucciderli tutti! Un uomo soltanto!>>
Azuma incalzante e sinceramente dispiaciuto.
<< Tank però ti ha detto che non è Gento. Gli uomini che ti hanno accompagnato erano tutti dei praticanti Kazan e oltre al Gento non conosco tecniche assassine in grado di fare ciò. >>

Poi si alza dal tavolo mentre il dottore è in preda ad un attacco isterico che scuote lo stesso Azuma << NOOOOOOOOOOO! Dobbiamo fuggire... FUGGIRE TUTTI! Ci ucciderà tutti! Scappiamooooooooooo...>>.

Il comandante fa cenno ai due medici di prima di sedare il povero Isoshi in preda alla crisi mentre altri commilitoni accorrono per tenerlo fermo mentre scalcia e urla sbavando per i troppi psico-farmaci assunti a forza.
Azuma nel poco tempo rimasto intuisce di dover rafforzare la difesa al palazzo del generale Kentaro. Dà quindi ordine di lasciare sguarnito il villaggio col malcontento dei pochi mercanti che comprendono le strategie militari. La fanteria sulla quale Azuma può disporre è ridotta. Le armi pure. I pochi uomini di talento sono andati perduti nelle ricognizioni nel deserto utili agli approvvigionamenti estivi per via di questo fantomatico “Killer dei teschi”. Altri uomini di stanza al vicino Villaggio dei Pescatori erano stati eliminati nelle settimane precedenti. Un uomo o un animale come si pensava al villaggio fino a quel giorno che uccideva i suoi soldati lasciando scheletri puliti senza apparenti segni di colluttazione.
Azuma in quella notte di panico dove non accadde nulla decise di conferire con il generale Kentaro in persona e di metterlo in guardia. Lo stesso generale non pareva poi così allarmato.
Il generale dai capelli lunghi color platino e gli occhi verdi, dai lineamenti che più si sarebbero adattati ad un attore che ad un guerriero e dalle mani curate in modo maniacale.
Del tutto estraneo almeno nella figura al suo rozzo comandante ma simile nell'abbigliamento, con il simbolo della stella polare di GENTO a campeggiare sul retro della sua mantellina come sul suo pettorale e un anello sulla mano destra.
Ora imperturbabile segue con lo sguardo l'andirivieni incessante del suo vice
<<perché ti preoccupi tanto Azuma? Sono anni e anni che respingiamo i più svariati briganti da queste terre. In dieci anni solo una volta hai avuto bisogno del mio diretto intervento sul campo! Gli uomini-belva non esistono più...>>

<< No! No Generale Kentaro. Anch'io sono un praticante Kazan e Tank non era uno qualunque! Voi da solo non potete contrastarlo.>>

Kentaro aggiunge con calcolata arroganza e sguardo saccente.
<< Ora ti stai sopravvalutando Azuma. Ammesso che questo Killer dei teschi sia superiore al migliore dei Maestri Kazan io resto pur sempre un Maestro della prodigiosa arte di Gento. La più nobile delle arti assassine. >>

Azuma irritato da tanta sicurezza.
<< E se si trattasse di Hokuto?... Mio signore?>>

Ora lo sguardo del giovane generale si fa più pensieroso mentre afferra un calice di vino dal tavolo di fianco al suo piccolo trono intento a sorseggiarlo.
<< Sarebbe un grosso guaio ma non lo credo. E neanche tu lo credi. Il legittimo successore non sa della mia esistenza e non ha motivo di cercarmi e poi era amico di Shoki...>>

<< Lo scopriremo presto! Ho mandato un messaggero nella notte ad avvisare il successore di Hokuto. Se non è lui, accorrerà in nostro soccorso!>>

Kentaro va su tutte le furie e con un calcio butta via il tavolino per poi avventarsi su Azuma che sovrasta in altezza. Lo afferra per il bavero e incollerito lo solleva da terra.
<< Per salvarci da una volpe hai chiamato un LUPO? Ti ha dato di volta il cervello Azuma?>> e poi lasciando andare il proprio vice a terra e con tono riflessivo fissando il pavimento con la mano destra spalancata e il palmo rivolto in alto come ad innalzare un calice invisibile. << Diavolo! Mi sono impegnato a costruire questa OASI e far rispettare le genti del luogo. Se mi mostro come superstite di Gento dovrò servire l'imperatore celeste! Non è mai stato il nostro obbiettivo Azuma... Neanche ai tempi di Shoki!>>

Ora a terra e con una nota di amarezza Azuma scuote la testa in segno di dissenso.
<< No! Io ho sempre agito al fine di salvarci la pelle. Questa comunità è la cosa più importante, ma questa volta saremo costretti a combattere con tutte le nostre forze! >>

Edited by Raoul - 23/12/2013, 20:54
 
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view post Posted on 23/12/2013, 19:10     +1   -1

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Boh, non è Gento di sicuro, però neanche Hokuto ti distrugge facilmente senza spaccarti le ossa. Sarà la tecnica di Kaiser.
 
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view post Posted on 24/12/2013, 14:45     +1   +1   -1
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Capitolo 2. - KAZE DEL VENTO SILENTE.

Il pomeriggio seguente le strade del Villaggio del Fiore Bianco sono semideserte. Gli uomini dopo il lavoro nei campi si sono rinchiusi nella locanda frequentata dai vigilanti e militari di Azuma. Nessun soldato nei paraggi. Tutti raggruppati al PALAZZO DELLA DIFESA CITTADINA dove risiede il Generale Kentaro.
L'uomo col cappello conico Jingasa con degli zoccoli folkloristici ai piedi di un Giappone che non esiste più, cammina per queste strade. Laddove passa il vento solleva i granelli di terriccio delle strade impolverate dove solo dei bambini sembrano giocare noncuranti della losca figura emanante un'aura bluastra sottile e increspata. Le finestre delle basse case monofamiliari sembrano chiudersi al suo passaggio. Dall'interno le donne del villaggio sembrano avvertire l'uomo come una minaccia o l'avanguardia di un qualche esercito di predoni, così da richiamare dentro le case i bambini dai loro giochi di gruppo.

L'uomo col cappello fa ingresso nella locanda. Nessuno dei cittadini rimane sorpreso nel vederlo; piuttosto ne percepiscono la minaccia come se lo aspettassero comparire da un momento all'altro. Alto solo un metro e settanta o poco più, dalla corporatura longilinea l'uomo alza il capo. Il viso all'ombra del cappello mostra gli occhi di un castano chiaro divenire rossi. Tale fenomeno è sufficiente a far scaturire un fuggi-fuggi generale mentre il colore delle pupille dell'uomo ritornano del colore naturale e con voce ferma e rauca rassicura senza riuscirci.
<< Non scappate! Voi semplici contadini non avete da temere niente... >>

L'uomo avanza verso il bancone che il padrone della locanda con uno straccio è intento a ripulire ed asciugare. Mentre tutti i clienti scappano oltre la porta del saloon sempre aperta il misterioso uomo del deserto si siede e si leva il drappo che copriva dei vestiti. Pantaloni bianchi e giubbetto bianco d'ordinanza degli stessi uomini di Azuma ma sporchi di polvere e sabbia, senza spalliere o corazze. Poggiando il suo cappello sul bancone l'uomo libera dei capelli castani arricciati dalla polvere manco fossero delle piccole treccine. Con un gesto del viso muove verso il barista e ordina...
<< Dammi il miglior sciacquabudella che servi Suzaku!>>
L'uomo dietro il bancone, un tipo rozzo vestito con un jeans sbiadito e una camicia bluette con sopra un gilet di cuoio e alcune spille rosse che lo fanno apparire più un maniscalco che un locandiere, dopo aver notato che tutti i clienti sono andati via commenta con un certo fastidio.

<< Hai fatto troppo rumore in questa operazione. Non era questo il modo. Hanno messo in preallarme tutto il villaggio e adesso ti sarà più difficile arrivare a lui! >>

Nel dirlo il robusto uomo rozzo con folti baffi e capelli corti nero pece che in qualche modo ricordano lo stesso comandante Azuma, svuota il fondo di una bottiglia contenente un liquido bianco in un grosso bicchiere che porge in modo sgraziato al suo ultimo cliente. Il quale dopo aver sorseggiato risponde:

<< Tequila! Manco fossimo nel vecchio Messico. Ottima idea per bagnare le polveri... >>
Il locandiere fa come se non avesse sentito niente e poggiando i gomiti fa come per accucciarsi e avvicinarsi di più alle orecchie del suo interlocutore. Poi con tono basso ma deciso aggiunge.

<< Ti stai giocando il mio aiuto. Kentaro non è un uomo qualunque. Non pratica un'arte minore. Eliminarlo non sarà facile. >>
Il polveroso uomo del deserto fa per rimettersi in testa il cappello conico e con la mano destra ancora intenta a fermare il laccio di seta sotto il mento e la sinistra a tenere in cima fermo il cappello

<< Meglio. Vorrà dire che mi divertirò. Piuttosto sei qui da più di sei mesi cos'altro hai scoperto? Quanti dei suoi uomini praticano arti assassine? >>

<< Oltre i Kazan che hai già eliminato forse solo il comandante Azuma. Si tratta del suo braccio destro ma non è un problema. >>
Suzaku tace un attimo cercando di non tradire il segreto desiderio di non voler vedere perire il comandante senza orecchio al quale si è affezionato in qualche modo e poi riprende
<< Quello che non mi piace è che hai ucciso anche uomini comuni al Villaggio dei Pescatori... Ti fai prendere troppo la mano!>>
Con un sorrisetto arrogante dipinto sul volto l'uomo col cappello si alza dallo sgabello.

<< Eh! Eh! Ci hai messo troppo a fornirmi informazioni. Forse ti diverte fare lo sguattero! >>
Con rassegnata sopportazione Suzaku fissa oltre il suo interlocutore e quindi l'ingresso della locanda dove la figura di un uomo longilineo alto circa 2 metri e dai capelli lunghi color platino e gli occhi verdi fa il suo ingresso.
<< Eccolo il perché. Per evitare scontri plateali! >>

Ma l'uomo col Jingasa in testa si gira a sua volta e non ascolta più il barista. Vestito come un soldato del Villaggio del Fiore Bianco, bottino delle sue recenti incursioni nella zona circostante avanza verso il Generale Kentaro che lo apostrofa con la sicurezza e l'autorità di un Re.
<< Allora saresti tu il “Killer dei teschi”? Tsk! Non rischierò la vita dei miei uomini per eliminarti. Gli abitanti del Villaggio confidano in me per la loro incolumità. Sono tempi difficili in cui ogni villaggio ha bisogno di un difensore forte!>>

Il Generale indietreggia fin al centro della piazza polverosa dove si erge la locanda di Suzaku. Incalzato dall'uomo col cappello che intanto esce dal locale pur continuandolo a fissare.
Alla luce del sole il Generale Kentaro nota l'abbigliamento del suo avversario e aggiunge puntandogli l'indice della mano destra contro.

<< Pagherai ogni affronto subìto dai miei uomini! Io sono KENTARO Generale Bianco della prodigiosa arte di GENTO! >>

Il piccolo uomo col cappello alto circa un metro e settanta sogghigna e ride.
<< Voi Maestri all'antica e le vostre presentazioni! Ha! Ha! Ha! Praticamente in quello che hai detto c'è la tua condanna a morte. Sei un Gento quindi devi morire! >>
Kentaro perplesso ma in qualche modo sollevato dall'essere il vero obbiettivo del silente assassino ritrae per un attimo la sua mano e chiede.
<< Non presentarsi è una cattiva abitudine anche fra nemici! Dimmi il tuo nome e la tua lapide non ne sarà priva! >>

Il locandiere nel frattempo esce in piazza e appoggiato allo stipite della porta d'ingresso osserva la scena come intento a gustarsela senza mostrar paura alcuna mentre gli scuri interni di alcune delle finestre delle casette barricate cigolano svelando la presenza di altri osservatori e testimoni della scena.
L'uomo misterioso lancia così il suo cappello conico che roteando su sé stesso finisce sul volta di Kentaro graffiandogli la faccia. Il Killer dei teschi libera i capelli polverosi e il suo volto scoprendo una carnagione piuttosto chiara, per niente tipica della zona.

<< E allora mi presento anch'io: Sono KAZE della Scuola Seiryu del vento silente! >>


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Nel prossimo capitolo lo scontro fra KENTARO e KAZE.
 
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view post Posted on 24/12/2013, 15:04     +1   -1

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La reazione di Kentaro dopo aver sentito il nome della scuola www.mangaeden.com/it-manga/ken-il-guerriero/165/4/
 
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view post Posted on 24/12/2013, 15:57     +1   -1
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CITAZIONE (vota DC @ 24/12/2013, 15:04) 
La reazione di Kentaro dopo aver sentito il nome della scuola www.mangaeden.com/it-manga/ken-il-guerriero/165/4/

:laugh.gif: :biggrin.gif: Ci hai preso in pieno. Il terzo capitolo è già scritto e bene o male ho pensato proprio alla reazione di Alf. :wink.gif:
Kentaro però non è proprio un cuor di leone come Alf.

Le nuove tecniche che ho ideato sono ben studiate e basate sulle principali costellazioni cinesi...
 
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view post Posted on 24/12/2013, 20:26     +1   +1   -1
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Capitolo 3. - MI MANDA IL DIO DELLA GUERRA!

Kentaro resta sulle sue avendo scansato a malapena quel cappello. La velocità dell'uomo che sta fronteggiando pare fuori dal comune e dalla sua portata. Inizia a temere di doverci andare giù pesante e così poco abituato agli scontri mortali, dalla mano che prima indicava minacciosa il suo avversario fa partire un colpo d'aura.
Kaze schiva con enorme facilità un colpo telefonato come questo ma nota con piacere che dietro di lui, una finestra della locanda viene ridotta in frantumi. Una breccia nel locale di Suzaku che sembra quasi venir giù mentre questi resta impassibile.
Poi con aria minacciosa il Killer dei teschi avanza verso Kentaro.
<< Da un Maestro di una delle più potenti tecniche assassine mi aspettavo di più. Perché non usi i tuoi pugni?>>
Kentaro con un pizzico di arroganza trova il fiato di replicare al suo avversario.
<< Sarà ma non ho mai sentito nominare la tua di tecnica! Perfino il nome mi suona ridicolo! >> E prendendo posizione di guardia prima di sferrare il prossimo colpo aggiunge
<< Sei di certo un sicario da quattro soldi: Chi ti manda? >>

Come inorgoglito Kaze del vento silente soggiunge strappando un sorrisetto al Generale Bianco:
<< Il Dio della Guerra è in collera! Rivuole indietro i suoi pugni!>>

<< Tsk! Sei solo un pazzoide convinto di poter competere con me! >> Kentaro inizia ad agitare le proprie mani e sferra una serie di colpi potentissimi:

<< COLPO DEL FIORE BIANCO DI GENTO! >>

Kaze si sente come trafitto da una serie di aghi composti da spirito combattivo sotto lo sguardo stupito del locandiere Suzaku. Il guerriero del vento silente finisce a terra dolorante e rialzato il capo sorride sia pur dalla bocca fuoriesca un rigolo di sangue.

<< Eh! Eh! Non pensavamo che la tua padronanza del Gento arrivasse a tanto. Non accetti lo scontro marziale ma... Questo era un colpo degno del vecchio generale della luce dorata... >>

Pur dolorante Kaze si rialza ed inizia ad agitare le sue mani vorticosamente mentre Kentaro stupito per la capacità di incassare il colpo del suo avversario sostiene puntandogli di nuovo l'indice della mano destra...

<< Come puoi aver resistito al mio colpo migliore? E che ne sai del vecchio successore di Gento? >>

Kaze girando gli occhi verso Suzaku ne compromette del tutto la copertura mentre questi fra i suoi pensieri lo maledice.
<< Ho da mesi un informatore speciale nel tuo villaggio! Lui lo vide perfino combattere contro l'uomo di Hokuto. E poi non ti ho mostrato cosa sa fare la mia arte...>>

Con entrambe le mani aperte come in dei nukité ( con le punte delle dita verso il bersaglio ) Kaze sferra un attacco che sembra lanciato con il solo ki. Mentre gli osservatori normali hanno l'impressione di vedere due raggi di spirito combattivo partire dalle mani apparentemente ferme del Maestro Seiryu, egli sferra un'infinità di colpi sul suo avversario col taglio delle mani.

<< Grande soffio del vento silente! >>

Kentaro ha solo il tempo di incrociare le braccia davanti al suo petto mentre sente le sue carni tagliate in più punti. La sua aura lo protegge dalla scarnificazione completa a scheletro pulito ma i lembi di carne degli squarci che i colpi a segno gli procurano su braccia e gambe tendono ad aprirsi. L'ultima manata penetrante diretta al cuore viene parata con la mano sinistra del Generale di Gento che viene trapassata da Kaze.
Le ferite sono gravi e Kentaro dolorante capisce una volta di più di essere in pericolo.
Il suo nemico si complimenta.

<< Se fossi debole come i tuoi uomini Kazan ora saresti senza carni! Con loro è bastato molto meno! >>
Kentaro con un occhio socchiuso dalla sofferenza e una smorfia di estremo dolore dipinta sul volto usa la mano destra libera per rispondere con un attacco dettato dalla disperazione.

<< Colpo della spada roteante di Gento ! >>

Una serie di colpi simile al FIORE BIANCO ma meno potente e sferrata con una sola mano si abbatte sul petto di Kaze tagliandolo con degli squarci verticali e quindi facendolo rovinare a terra nuovamente.
Kaze si rialza ancora una volta. Le sue ferite non sono profonde come quelle del generale che ora inginocchiato tiene il suo polso sinistro con la mano destra e fissa la sinistra spappolata. Poi guarda desolato oltre il suo avversario quasi a cercare il barista sempre in piedi ma ora meno comodo vicino alla porta della locanda.

<< Non sono mai stato un vero duellante ma capisco che anche se riuscirò ad eliminare il Killer dei teschi la mia fine è vicina. Tu falso locandiere! Promettimi che non verrà torto un capello al popolo! Li hai serviti e hai giocato con loro per mesi... Sai bene che non meritano di essere tiranneggiati come ai tempi del Palazzo imperiale! >>

Suzaku colpito dalle parole del Generale Kentaro che avrebbe potuto essere perfino suo figlio vista la differenza di età risponde sinceramente.
<< Nessun uomo che non sia in armi o pratichi arti assassine verrà toccato... Signor Kentaro. >>

Kaze del vento silente infastidito da tanto altruismo e schifato dalla risposta del suo alleato decide di dare il colpo di grazia al Generale.

<< Vortice di pugni silenziosi! >>
In quel momento un vortice di pugni a girandola talmente veloci da non essere udibili dall'orecchio umano raggiungono il petto e il volto di Kentaro, Generale bianco di Gento che ormai arreso ha il tempo di vagare con la mente e pensare...

[ E' come dicevi tu caro Shoki: un uomo non può sfuggire al proprio destino! Presto ti rivedrò fratello... ]
Una lacrima corre sul viso del Generale bianco mentre sorride osservando il cielo addensarsi di nuvole fosche.
Kaze osserva Kentaro in ginocchio inerme e in una pozzanghera di sangue. Sprezzante lo mortifica.

<< Se il soffio silente colpisce le carni, i pugni silenziosi polverizzano le ossa. Presto il tuo scheletro subirà fratture multiple e te ne andrai urlando e piangendo come quando sei venuto al mondo... La mia punizione per il tuo aver chiesto pietà. >>

Kentaro regge lo sguardo del suo carnefice mentre le sue braccia sembrano scomporsi dall'interno. Si sforza di sorridere di rimando mentre le sue ossa scricchiolano e dei cupi suoni all'interno del suo corpo ne indicano la rottura. CRACK! Crick! Si sente più volte.
Il Killer dei teschi non contento, con un altro nukité trafigge il volto del Generale portandogli via gli occhi. L'ammasso di carne rimasto come cadavere del Generale bianco di Gento si riversa a terra. Kaze fiero che osserva fra le sue mani i bulbi oculari dall'iride verde di Kentaro.
Il locandiere Suzaku intento a ricoprire il fresco cadavere di Kentaro con il mantello arrecante il simbolo di Gento, si mostra schifato dal gesto dell'alleato.

<< Ti sta venendo la bocca sanguinaria come Huichén! >>

<< Si fotta quel cadavere di Huichén! Io ho il mio stile. Kentaro era un codardo. Me lo hai svelato tu stesso che finse di essere morto piuttosto che unirsi alla causa degli altri Maestri di Gento.
Piuttosto, abbiamo un altro Gento da eliminare. >>


Il baffuto Suzaku dopo aver delicatamente ricoperto il cadavere del generale del Villaggio del Fiore Bianco senza impressionarsi per la scena raccapricciante e sanguinolenta compie un gesto di assenso chinando il capo.
<< Può darsi non fosse un impavido, ma amava questo villaggio e ha fatto del bene. Infine ha combattuto meglio di quello che credevo avanzando in prima persona per evitare stragi...>>

Kaze contrariato e sarcastico raccoglie il suo cappello Jingasa da terra e se lo riposiziona sul capo incurante delle ferite riportate nel duello appena concluso.

<< Avresti potuto fermarmi allora e spiegarlo al GRANDE MAESTRO che volevi risparmiarlo. Sarei proprio curioso di sentirti contraddirlo... Ha! Ha! Ha! >>

Suzaku non osò controbattere. Il giovane Kaze aveva ragione. Del resto era il meno sgradevole dei suoi alleati e fino ad allora aveva condotto le missioni contro dei piccoli esponenti delle scuole Taizan e Kazan senza intoppi. Era forte e risoluto. Un assassino silenzioso quando s'impegnava come la sua arte del vento silente suggerisce. Solo Suzaku temeva che col tempo divenisse come Huichén e Shén. Quei due erano degli assassini spietati con i quali non aveva piacere di lavorare.
Il loro mandante preferiva farli lavorare in squadre di due combattenti quando c'era di mezzo un Maestro di tecniche principali come poteva essere Kentaro.
Suzaku sopra i 40 anni di età aveva vissuto abbastanza e raccolto sufficienti informazioni per sapere che per loro fortuna molti dei maggiori Maestri di tecniche assassine perirono lottando contro gli Hokuto. In cuor suo sperava che non gli capitasse mai la missione contro il successore di quella Scuola. Lo aveva visto in azione e dubitava di poterlo fermare. Da tempo ormai non se ne aveva più alcuna notizia. Tuttavia provare gusto nell'uccidere la gente lo trovava sbagliato ed immorale. Convinto profondamente che questo un giorno avrebbe potuto compromettere la propria missione.
Adesso avrebbe dovuto raccogliere informazioni per uccidere l'ultimo Gento rimasto, Huichén e Shén con il loro seguito erano impegnati in altre missioni.
Al diavolo loro e tutto il resto. Quello che dopo tutti questi ragionamenti gli saltò in mente fu: Dov'è finito Azuma? L'esercito di Kentaro?
Non fa in tempo a chiederselo che sente lo stridente suono delle lame dei soldati del Villaggio del Fiore Bianco. Le picche che in altre occasioni aveva sentito picchiare i manici a terra. Un ritmo tribale che sa di carica, di battaglia. Nella piazza dove il Generale è stato assassinato, ora lui e Kaze sono stati circondati da un centinaio di soldati, forse qualcuno in più.
 
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Capitolo 4. - IL RITORNO DELL'AIRONE BIANCO DI NANTO.

<< BARISTA BASTARDO! Eri in combutta con questo tizio! ATTACCATELI! A MORTEEEEEEE!!! >>

Uno dei soldati di Azuma riconosce così Suzaku e gli aizza contro i suoi commilitoni mentre l'ex locandiere ora allarmato comunica schiena contro schiena col suo giovane alleato. Kaze dal suo lato prova a respingere la furiosa carica dei soldati.

<< Io faccio il tifo per quello che ha gridato barista bastardo! La tua Tequila fa schifo! >>

<< Taci! Tu e questi bevi-saké. Usa i tuoi occhi piuttosto! Verifica l'aura di questi soldati... Indicami chi di loro possiede doti speciali... Presto! >>

Kaze illumina i suoi occhi di quel rosso bordeaux che aveva spaventato il medico dei ricognitori Isoshi nel deserto e dopo un rapido giro d'orbite asserisce.
<< Nessun praticante di tecniche assassine fra i soldati! Io sono ferito e... >>

Kaze non fa in tempo a finire la frase che Suzaku si avventa sul gruppo di soldati che stanno attaccando ora dal suo lato.
<< Danza dell'uccello vermiglio del Sud! >> Una gragnola di calci, gomitate e ginocchiate con tanto di low kick si abbatte sui malcapitati stendendoli uno ad uno senza ucciderli, mentre dalla parte del giovane Killer di teschi arriva un'altra ondata di soldati.
Kaze non è altrettanto gentile, anzi preoccupato per le sue ferite e per quello che ha visto prima tra la folla di persone normali accalcatesi in piazza dietro i soldati, sferra il suo colpo micidiale con una mano sola.

<< Soffio del vento silente! >> D'improvviso 5 soldati diventano scheletri puliti inorridendo il folto pubblico, mentre Suzaku ha il tempo per rimproverare l'alleato.

<< NO! Non è necessario ucciderli! Non voglio una carneficina sulla coscienza! >>

<< E allora sbrigati a metterli fuori combattimento! Io sono ferito e c'è un Nanto tra la folla! Ha un'aura tipica dei Nanto! Per fortuna è troppo sottile per essere Hokuto! Se non ci metti più forza rischiamo il linciaggio! >>

Suzaku preoccupato dalle parole di Kaze compie un balzo in aria e attacca dall'alto tutti i soldati superstiti comunque meno spavaldi e convinti nell'azione dopo il colpo di Kaze.
<< Scuola dell'uccello Vermiglio del Sud: Cento piume fiammeggianti! >> Dall'alto Suzaku con incredibile agilità sferra cento colpi con i palmi della mano simil lottatore di sumo. Le mani infuocate ne aumentano la potenza. Colpiscono e ustionano i soldati che franano a terra ma nessuno di loro viene ferito mortalmente: ancora una volta Suzaku si è trattenuto.
Ormai fiaccati nello spirito quando il barista atterra per osservarli nota l'assenza di Azuma fra le fila dei soldati del villaggio. Non scorge più quella forza nelle intenzioni degli stessi militari e se ne sente sollevato. La folla si sparpaglia, un altro fuggi-fuggi generale coglie i popolani meno coraggiosi o semplicemente più lungimiranti. Suzaku reputa una parte del piano del tutto andata a male: farsi riconoscere e fare troppo rumore può compromettere la riuscita delle prossime missioni. Riuscire a colpire il nemico col vantaggio della sorpresa è sempre stato il suo fiore all'occhiello, ma la risolutezza di questa gente che aveva imparato ad apprezzare, aveva fatto saltare ogni copertura.
Non volendo infierire è costretto a scoprire le sue ultime carte e con fare intimidatorio espande la sua aura fiammeggiante di rosso e di blu ben più amplia di quella manifestata fin ora dal compagno Kaze, la camicia bluette e il gilet consunto di cuoio finiscono strappati dai suoi muscoli che si espandono, Sukaku pare essere in grado di indurire e irrobustire il suo corpo :

<< Fermi! State fermi o morirete tutti! Siamo Maestri di antiche tecniche assassine. E' una guerra fra pari. Il vostro Generale, difensore del villaggio Kentaro... Era anch'egli un Maestro. Se non vi metterete nuovamente in mezzo avrete salva la vita! Era solo lui che volevamo! >>

Alcuni soldati si rialzano, altri restano a terra impotenti ma tutti vorrebbero vendicare il Generale caduto e i propri commilitoni. Uno di loro pelato e con un occhio sfregiato riprende possesso della propria picca e la batte a terra con il rito iniziale che ha dato il LA alla battaglia. Altri lo seguono.
Una quarantina di soldati sono ancora in grado di combattere nonostante i colpi sferrati da Suzaku e da Kaze.
Ora l'uomo che prima si mimetizzava fra la folla decide di avanzare verso i due guerrieri e fa il suo ingresso incitando i soldati superstiti. Indirizzando il capo da un lato all'altro della piazza con l'intenzione di incrociare lo sguardo di tutti i militari tuona:

<< Continuate a combattere! Questi assassini hanno ucciso degli innocenti anche al mio Villaggio dei Pescatori! Vi aiuterò a sconfiggerli! >>
Un colpetto di gomito di Kaze fa intuire a Suzaku che deve essere questo l'uomo dotato di tecnica assassina, poco prima individuato tra la folla.
Suzaku vede i soldati ora più convinti e inveisce contro l'uomo che nell'incitarli ha dispiegato e sventolato una bandiera arrecante una strana croce al centro. FLAP!

<< Così ci costringi ad ucciderli tutti bastardo! Chi diavolo sei? Non capisci che non sono loro che vogliamo? >>

L'uomo sopra i quaranta di età, alto circa un metro e ottanta con faccia pulita e sognante nonostante il pizzetto e la fascia ornamentale sulla fronte, sorride di rimando come se parlasse con la vecchia Signora
<< Sono RIZO dell'Airone bianco di Nanto! Combatto perché la pace raggiunta dal mio predecessore non venga soppiantata da dei nuovi Tiranni! Troppe volte queste terre sono state irrorate dal sangue innocente del Signore di turno! Ammazzerò chiunque voglia emulare i vecchi Re del pugno! >>

Mentre i soldati superstiti caricano dal lato di Kaze del vento, Rizo dopo essersi capovolto a testa in giù inizia a roteare e attacca con la Danza dei calci di Nanto.
Suzaku viene sorpreso e pur parandosi con le braccia incrociate viene spostato alcuni metri più indietro ed esaurita la serie di calci di Rizo nota delle grosse ferite; come dei tagli lungo le braccia e le gambe fatti da dei coltelli, diversi dalle ferite riportate da Kaze nello scontro con Kentaro.

Allo stesso tempo Kaze è costretto a lanciare un colpo violentissimo contro il plotone di soldati di Azuma.
<< Grande soffio del vento silente! >> Le mille mani che sembrano due raggi d'aura potentissima e fredda scarnificano i malcapitati. In un attimo circa 40 soldati vengono resi scheletri puliti. Si sentono alcune urla dalle case che si affacciano sulla piazza. La scena è troppo cruenta per alcune massaie che svengono alla vista di un così macabro prodigio. Perfino alcuni padroni di casa che osservavano intensamente la scena finiscono col vomitare da alcuni sparuti balconi.
Kaze ha usato gran parte della sua energia ed essendo ferito è costretto ad inginocchiarsi portandosi la mano destra sul fianco sinistro, così da abbracciare tutto l'addome e verificare lo stato delle ferite sul petto provocategli del Generale Bianco di Gento.
Rizo ora rimessosi in piedi avanza con incedere sicuro verso Suzaku pur sbalordito dall'effetto macabro del colpo di Kaze, che a sua volta sputando un fiotto di sangue dalla bocca ha ancora la lucidità per mettere in guardia il suo alleato.

<< Dannazione! Contro un Nanto è più indicato che sia io a battermi! La mia tecnica si concentra sulla respirazione, le mie ossa sono più resistenti ai miei stessi colpi e le mie carni più elastiche. Sarebbe dura per lui ferirmi...>>

Suzaku in posizione di guardia sostenendo lo sguardo di Rizo che sorride alle parole di Kaze conferma...

<< Sì, ma questo non è un Nanto qualunque: usa la tecnica di un Sacro Pugno. E tu non puoi affrontarlo adesso! >>
Poi fra sé e sé l'ex locandiere pensa [ Avrebbero dovuto essere tutti morti i Sacri Pugni di Nanto. Non ci voleva un nuovo Maestro di Nanto! ]

Rizo sicuro di sé affronta l'uomo baffuto mentre Kaze riprende fiato inginocchiato.
<< Siete in trappola! Ma anch'io sono stato un soldato e non affronto due Maestri da solo! >>

Dietro all'Airone Bianco di Nanto si scorge una polvere, arrivano su dei mezzi di fortuna decine e decine di uomini che vestiti di stracci similmente agli uomini del Villaggio dei Pescatori imbracciano rudimentali balestre e lunghi archi da tiro. Tutti armati di frecce e dardi fino ai denti sembrano essere il seguito di Rizo. Un uomo avvisa il sacro pugno del suo arrivo.
Per tutta risposta Rizo senza voltarsi indietro si gira di tre quarti aprendo con la mano verso il suo plotoncino di uomini. Fiero del loro tempismo li annuncia:

<< Ecco i miei uomini!>> Alzando il braccio destro come a dare l'inizio di un attacco << Al mio ordine piova la Morte! >>

Suzaku si ridesta d'improvviso e sotto lo sguardo preoccupato di Kaze si lascia andare ad una risata isterica mostrandosi ancora in forma e in grado di combattere nonostante le ferite. Fino a questo momento era convinto di cavarsela senza dover uccidere degli innocenti ma adesso che è in pericolo di vita e il suo compagno è fuori combattimento, crede di poter ribaltare la situazione a suo favore.

<< Ha! Ha! Sei troppo avventato Rizo. Dovresti aspettare il ritorno di Azuma! Infine come hai notato abbiamo fatto fuori più soldati di quanti tu possa ora vantare alle tue spalle... Mi pare ci sottovaluti... Te lo dico per l'ultima volta: NON VOGLIO UCCIDERVI TUTTI!>>

<< Già ma gli uomini che giacciono a terra non sono morti invano! Mi hanno spianato la strada per abbattervi! Cascasse il mondo lo farò in nome del mio predecessore!>>

Impegnato a rispondere Rizo non fa in tempo a notare che Suzaku sta per sferrare un colpo dopo averlo caricato nel suo piede destro
<<cometa fiammeggiante Suzaku! >> Suzaku centra in pieno petto Rizo con un calcio con rincorsa e piede fiammeggiante grazie alla sua aura.
L'Airone Bianco frana a terra portandosi le mani al petto, ma prontamente si rialza nonostante l'ansia dei suoi soldati e porta il palmo di una mano all'indietro come a volerne placare la reazione e li rassicura.
<< Sto bene! Non mi faranno fuori con simili trucchetti! Appartengo alla millenaria Scuola di Nanto! >>

Suzaku quasi trionfante invita con l'indice della mano sinistra Rizo a farsi avanti.
<< Farò salva la vita dei tuoi uomini se sarai solo tu a batterti! Anch'io sono un Maestro nei calci volanti perché non mi sfidi? >>
Rizo spolverandosi i modesti indumenti si rialza completamente e accetta la sfida. I due Maestri si accingono a sferrare la loro tecnica di calci migliore.
Nel perfetto stile dell'Airone Bianco Rizo compie un balzo al volo e capovolgendosi fa partire il suo Ballo dei calci volanti di Nanto!
Suzaku in antitesi col colpo di Rizo vola più su e puntando i suoi calci verso il basso sfodera quasi in maniera speculare la sua gragnola di calci:
<< Scuola Suzaku: Cento comete fiammeggianti! >> Una serie di calci sferrati al volo dall'alto verso il basso con i piedi fiammeggianti grazie all'aura del praticante si abbatte su Rizo.

Lo scontro fra le due tecniche è devastante e ferisce entrambi i contendenti che all'unisono vengono sbalzati a terra alcuni metri più in là rispetto al centro dello scontro. Entrambi doloranti col sedere a terra provano a rialzarsi sui gomiti ma il dolore e le ferite non permettono loro alcun movimento ulteriore.

Kaze in contemporanea con alcuni uomini armati del Villaggio dei Pescatori commenta << Diavolo! Un doppio KO! >>
Il Killer dei teschi recuperata una parte della propria energia riesce ad avvicinarsi e soccorrere il proprio alleato per consigliargli di andare via, mentre il rozzo e poderoso uomo con i baffi non vuole sentirne.
<< No! Sai bene che ho ancora la mia tecnica segreta da sfoderare! >>

Kaze risponde con un cenno di dissenso. << Non oggi Suzaku, dobbiamo ritirarci. L'obbiettivo principale è stato raggiunto. Abbiamo entrambi bisogno di cure! >> per poi avvolgere il suo alleato con la sua aura bluastra increspata. << Tornado Seiryu! >> Una tromba d'aria attorno a Kaze gli permette per un brevissimo periodo di tempo di essere protetto dagli attacchi esterni e di alzare una polvere per lasciar perdere le proprie tracce.
In questo vento viene avvolto anche Suzaku prima che gli uomini di Rizo scocchino i loro dardi e le loro frecce contro la tromba d'aria. Le frecce spezzate dal vento tagliente di Kaze finiscono a terra nel centro della piazza dove si è consumata la battaglia. Alcuni uomini avanzano verso i due nemici che sembrano volatilizzarsi nel nulla. Altri si fermano prima a soccorrere il proprio capo riverso a terra, ancora immobilizzato dalle ferite ustionanti dei calci di Suzaku.
Lo stesso Rizo ancora una volta rassicura i suoi uomini.

<< Ripiegate! Non inseguiteli nel deserto! >> Poi poggiando una mano sul braccio di uno degli uomini che è intento a sollevarlo e metterlo sulla camionetta per trasportarlo al più vicino ricovero. << Non è grave. Mi riprenderò... Argh... >> La presa della mano si fa meno forte. Gli uomini di Rizo assistono mentre questi perde i sensi stremato ma poggiandogli due dita sulla carotide comprendono che è semplicemente svenuto per via del dolore dopo l'immane sforzo.
Gli uomini del Villaggio dei Pescatori orgogliosi del loro primo cittadino lo trasportano al ricovero perché nonostante il suo coraggio e la sua forza restano preoccupati.
Nessuno inneggia alla vittoria ma fra gli arcieri torna il buon umore per aver respinto un nemico che grazie a Rizo ha finalmente un volto.
 
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Capitolo 5. - L'ALLEANZA DEI CAPI-VILLAGGIO.

Rizo si risveglia in una sala di un qualche castello che crede di conoscere. Le immagini che i suoi occhi percepiscono sono sfocate, ma nonostante sia disteso scorge subito il viso di quello che riconosce essere il padrone di casa. Il suo nome è Saiya, un giovane biondino dai capelli corti e gli occhi grandi e tristi che indossa una strana armatura lucente di colore molto scuro.
Saiya è affiancato da una bellissima donna vestita con abiti rivestiti di cuoio. Rizo dopo alcuni attimi la riconosce. Era giovanissima quando la vide la prima volta. Non la vedeva dalle guerre di Nanto. Di fianco alla donna Azuma, il barbuto senza orecchia vice del defunto Kentaro.
Rizo fa per rialzarsi mentre Azuma lo invita alla prudenza ma ormai seduto sul comodo letto approntatogli appositamente dalle damigelle del castello di Saiya chiede:

<< Li avete presi? >> Il giovane Saiya che si staglia oltre il metro e novanta, alto quasi l'ex generale bianco Kentaro, fa cenno di no prima di soggiungere << Sono due giorni che aspettiamo pazientemente che tu ti riprenda! Abbiamo molte cose da chiederti. >>. Rizo prende coscienza di quanto accaduto. I suoi uomini lo hanno portato al castello del più giovane uomo di Gento. Saiya il custode della prodigiosa arte, sprezzantemente detto “Generale nero di Gento”. Questi come Kentaro era un alleato del vicino Villaggio dei Pescatori di cui era a capo da tempo.
I 3 piccoli centri rappresentavano delle oasi di pace lungo le terre un tempo predate e saccheggiate dagli uomini di Raoh e di Souther, i vecchi tiranni di un tempo. Da qualche tempo avevano allargato l'alleanza con altri piccoli centri col fine unico di reciproca assistenza.
I capi, soprattutto Kentaro , si erano adoperati non poco al fine di non essere riconosciuti come praticanti di Gento o Nanto. Non erano informazioni facilmente accessibili per i viandanti.
In un mix di mnemonico di luci ed ombre all'Airone Bianco di Nanto vengono in mente tutti i particolari della vicenda. Azuma come pattuito avrebbe dovuto chiamare rinforzi, ovvero Saiya e l'uomo di Hokuto. Strizzando gli occhi, con uno sforzo dimostra di ricordarsi meglio della donna: << Tu sei Mamiya vero? La tua presenza mi dice che Kenshiro non è qui! >>

Mamiya fa come per scusarsi.
<< Perdonatemi ma sono due anni che non si vede l'uomo di Hokuto al mio villaggio. Stiamo facendo di tutto per rintracciarlo. >>

Rizo fa per evitare che Mamiya si scusi.
<< Non ti preoccupare... Argh... Sarà il fato a guidarlo. Fino ad allora ce la caveremo noi capi-villaggio.>>

Azuma con tono greve e la fretta di chi sembra stia per perdere ogni cosa al mondo.
<< Ci serve sapere qualcosa sul KILLER DEI TESCHI! Ha fatto fuori il mio capo. So anche di quel locandiere traditore ma vorrei i dettagli...>> La voce gli fa uno scherzo e quasi rotta dal pianto gli impone una pausa per poi riprendere << Per aver ucciso Kentaro e aver ridotto un Maestro di Nanto in questo modo devono essere molto pericolosi!>>

Rizo sconsolato ammette.
<< Purtroppo lo sono. Ma io e Kentaro abbiamo lasciato loro dei ricordi che li faranno stare tranquilli per un bel po'. Kentaro e i tuoi uomini non si sono sacrificati per niente!>>

<< Se siete riusciti a ferirli gravemente, anche senza contare su Kenshiro dovremmo farcela! >> Sentenzia Saiya frettoloso di comprendere il reale valore del nemico. << Del resto sono solo in due e per quanto forti io sono un Generale della prodigiosa arte di Gento e tu di Nanto. Con l'aiuto dei nostri valorosi uomini ce la faremo! >>

Rizo pur fissando sconcertato il pavimento gli dà ragione. Tenendo per sé una valutazione sul giovane Generale alquanto ingenuo.
<< Già ma per essere solo in due... Kentaro è morto e io sono stato ridotto così. Oltre al Generale di Gento sono morti parecchi soldati e i miei hanno dovuto combattere per salvarmi. Dovremmo metterli in trappola e disporre di almeno 200 o 300 uomini oltre noi... Il solo calcolare altre centinaia di perdite mi dà sui nervi! >>

Mamiya centra la questione più importante mentre osserva gli altri capi-villaggio con braccia conserte.
<< Dobbiamo prima capire il perché di tutto questo. Perché ci attaccano? >>

Azuma da buon capo militare tira le somme.
<< Non lo so ma uno di loro ha agito da autentico infiltrato. Per oltre sei mesi è stato il locandiere del Villaggio del Fiore Bianco. Ho anche interrogato alcuni abitanti che hanno assistito alla morte di Kentaro... >> Di nuovo la voce tremula e Saiya gli poggia una mano sulla spalla destra ad incoraggiarne il prosieguo con fare comprensivo.

<< Qualsiasi informazione ottenuta dal buon Kentaro ci sarà di grande aiuto Azuma. So che non era un tipo vendicativo ma onoreremo la sua morte. Stanne certo! Dicci solo quello che può esserci d'aiuto.>>

Dopo aver restituito lo sguardo a Saiya con un chiaro gesto di apprezzamento Azuma soggiunge.

<< Hanno detto che è il Dio della Guerra che li manda o qualcosa del genere. Kentaro li ha presi per pazzi ma io credo che qualsiasi cosa voglia dire, in qualche modo li manda qualcuno. Saiya è molto forte e potrebbe salvarci, ma prepariamoci al peggio e rinfoltiamo le nostre fila. Il Killer dei Teschi ha eliminato dei KAZAN abili quasi quanto me con una facilità disarmante! >>

Dando retta ad Azuma i capi dei villaggi decisero quindi di dotarsi di un sistema di allarme reciproco basato su una vecchia rete telegrafica. Il villaggio che avesse subìto un nuovo attacco avrebbe potuto allertare gli altri circostanti in modo da poter costituire un'alleanza più solida.
 
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view post Posted on 29/12/2013, 18:46     +1   -1

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Raoul, devo ammettere che questa tua ultima fan fic sta riuscendo bene, complimenti. Fino ad ora nessun intoppo e niente che mi abbia fatto storcere il naso, certo la tecnica del vento che scarnifica lasciando le ossa intatte è forse un pelo fuori dallo standard ma tutto sommato nell'anime c'è di peggio.

Continua cosi ;)
 
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view post Posted on 29/12/2013, 20:47     +1   -1
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Sì ma Kaze e Suzaku non sono certo i personaggi più forti che ho realizzato per questa Fan Fiction. ^_^:-->:<img src=:">
Spero vi siano arrivati come BEN CARATTERIZZATI. Kentaro verrà invece approfondito via, via nonostante sia già morto.

Comunque le tecniche della Scuola ( Seiryu del vento silente = DRAGONE AZZURRO DELL'EST ) di KAZE sono consultabili per chi volesse:
Aura bluastra molto sottile e sempre increspata.

E' una tecnica che si concentra molto sulla respirazione e la sua pratica rende incredibilmente resistenti i suoi maestri in fatto di apnea e combattimento intenso e prolungato.
La resistenza delle ossa del Maestro contro la sua stessa tecnica è alta. Le sue carni molto elastiche sono difficili da lacerare e per questo non sono per questo in grado di indurirsi come fosse acciaio.
Nessuna regola di successione particolare. I praticanti possono essere più di uno.

TECNICHE SPECIFICHE:

Colpi base = Tagli di mano penetranti.

Combo Silente = Pugno di sbarramento che non deve andare a bersaglio, calcio frontale e Uraken alle tempie o alla mandibola ( manrovescio a pugno chiuso ).

Effetto = Momentanea messa fuori combattimento dell'avversario. Inutile contro i Maestri.

Cambio del vento= Rovesciata istintiva con la quale il maestro della tecnica colpisce con un calcio il volto di colui che lo aggredisce alle spalle. Protegge quindi il maestro da eventuali agguati.

Effetti= Uccide i semplici soldati colpiti in faccia. Ferisce lievemente i MAESTRI quel tanto da tenerli lontano.

Soffio del Drago Azzurro = Il maestro incrocia le sue mani davanti alla bocca, inspira una grossa quantità d'aria e la ributta muovendo le braccia in avanti sotto forma di bordata di ki.

Effetti = A distanza media ( max 2 metri ) Congela i soldati semplici. Inibisce i movimenti dei Maestri che ne vengono sorpresi. Per congelare un MAESTRO occorre attaccarlo da meno di 1 metro.

Controindicazioni = Caricamento lungo. Oltre i 2 metri di distanza gli effetti sono notevolmente ridotti.

Soffio del vento Silente= Con una mano aperta e tesa come in un nukitè ( con le punte delle dita verso il bersaglio ) il MAESTRO sferra un attacco a base d'aura come fosse una GOSHO HA. Tale attacco ha il potere di spogliare di carne e pelle lo scheletro dell'avversario.
Il raggio d'azione è limitato. Occorre quindi una certa precisione nel lanciarlo.
In verità si esegue sferrando una moltitudine di manate simil MILLE MANI DI NANTO.

Effetti= Riduce un essere umano in scheletro pulito che prima di morire sente uno strano freddo. Un Maestro viene solo tagliuzzato in più punti.

Grande Soffio del vento silente = Come il precedente attacco fatto a due mani con le dita spalancate. Amplifica di molto il raggio d'azione ma è un colpo più lento che necessita di essere caricato. Si nota che le carni vengono asportate tramite i molteplici colpi con taglio delle mani.

Effetti= Riduce orde di soldati in scheletri. Un Maestro viene tagliato talmente in profondità che può morire se non PARA il colpo con cui finisce la tecnica. Una manata penetrante al cuore.

Vortice dei pugni silenziosi= Tecnica superiore che richiede la massima concentrazione di ki. Vortice di pugni a girandola che sono talmente veloci da non essere udibili dall'orecchio umano. Supera la velocità del suono.

Effetti = Ha un raggio d'azione meno profondo del Grande Soffio del vento silente e quindi meno efficace sui battaglioni ma con potenza distruttiva maggiore.
Un Maestro che subisce il colpo in pieno muore. Tuttavia perché ciò avvenga deve prima essere indebolito. All'esterno resta intatto ma il suo scheletro viene polverizzato all'interno. Le fratture multiple si verificano a scoppio ritardato facendo morire l'avversario fra gli spasmi e con il massimo dolore possibile.

Tornado Seiryu= Tecnica difensiva che innalza una tromba d'aria attorno al praticante e permette lui per un brevissimo periodo di tempo di essere protetto dagli attacchi esterni e di alzare una polvere per lasciar perdere le proprie tracce.

Effetti= E' una tecnica difensiva, utile in casi estremi o di mimetizzazione.

Tecnica Segreta del KAMIKAZE = Prende il nome dal tifone che salvò il Giappone dall'invasione mongola-cinese nel 1281 affondando la flotta del nemico nel mar del Giappone. Il maestro compie un balzo in aria e si proietta a testa in giù verso l'avversario roteando come una girandola. Di fatto sferrando infiniti Nukité proiettati lontano grazie all'aura. Il maestro resta per 10 interminabili secondi sospeso in aria e i colpi che lancia grazie alla sua aura hanno un raggio amplio e profondo.

Effetti = Può ridurre in scheletri anche mille soldati e uccidere il più abile dei maestri.

Controindicazioni = E' un attacco suicida perché per 10 secondi sospeso in aria il Maestro che l'esegue resta senza difese e vulnerabile ad un eventuale contrattacco.


PUNTI DI FORZA: In campo aperto è una tecnica devastante. In mischia perde parte della sua efficacia ma uccide molto velocemente i semplici soldati o predoni.

PUNTI DEBOLI: Posizioni di guardia deboli.
 
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view post Posted on 29/12/2013, 22:58     +1   -1

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Rizo e Mamiya sono tornati. Gaetano Saya fa il suo debutto come Gento NERO, è quello che fa un volo di venti metri d'altezza quando esplode la bomba nel manga? Nell'anime mi pare sopravviva.
 
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CITAZIONE (vota DC @ 29/12/2013, 22:58) 
Rizo e Mamiya sono tornati. Gaetano Saya fa il suo debutto come Gento NERO, è quello che fa un volo di venti metri d'altezza quando esplode la bomba nel manga? Nell'anime mi pare sopravviva.

Esatto ^_^:-->:<img src=:"> Tranne Mamiya. Rizo e Saiya non li avevo ancora RIPESCATI. :laugh.gif:
Mamiya è uno dei miei personaggi preferiti quindi la ripesco tutte le volte che posso.

Saiya si salva anche nel manga. Finisce fra le braccia di KENSHIRO e dopo in una vignetta si vede in piedi di fianco a Myu e RUI ( Luise ). :wink.gif:

Ma le sorprese non finiscono QUI.
 
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Capitolo 6 – IL FIORE BIANCO DI GENTO.

Due giorni dopo l'incontro con i capi-VILLAGGIO il capitano dal naso aquilino e il mento fortemente pronunciato Azuma sul suo cavallo è diretto oltre il villaggio di Mamiya in cerca dell'uomo dalle 7 stelle. Nonostante abbia finto un certo ottimismo durante la riunione e l'avesse argomentato al punto che la sua mente finì per crederci, il suo cuore non era dello stesso avviso.
Ora gli uomini su cui poteva contare erano davvero pochi. Conosceva le abilità di Rizo e Saiya e benché li reputasse di molto superiori a lui in un duello non li riteneva altrettanto capaci nel condurre un esercito.
Soltanto lui sapeva quanto la strategia militare fosse necessaria per condurre un grosso esercito e ancora di più un piccolo manipolo di uomini.
Mentre il sole cocente del Deserto Pacifico appena fuori il villaggio di Mamiya ne offuscava i riflessi costringendolo a passarsi il turbante bianco in testa al posto dell'elmo dell'esercito del FIORE BIANCO ripercorse il momento un cui perse in battaglia il suo orecchio sinistro. Accarezzandosi la cicatrice seminascosta dalla folta barba nera e ora dallo strascico del turbante sorrise al pensiero dell'uomo che gli arrecò tale affronto.

Fu una dozzina di anni prima che Shoki il vecchio generale rosso di Gento, riuscì a ferirlo in quel modo in uno scontro fra i loro due plotoni. Qualche anno dopo a guerra nucleare, per la GRANDE STORIA del tempo in Giappone non fu che una scaramuccia fra antiche arti. LA RIVOLTA DEI KAZAN.
Da sempre assoggettati e asserviti all'impero celeste e ai MAESTRI del Gento, molti degli esponenti di questa tecnica assassina si ribellarono ai loro padroni. Proprio ora che la spada tornava ad essere l'arma con la quale poter assoggettare e comandare il mondo intero.
Ai tempi sia Azuma che il suo nemico Shoki non avevano ancora compiuto 30 anni ma mentre il primo era poco più di uno stratega militare rivoltoso, il secondo era già il MAESTRO della luce rossa di Gento.
I Kazan erano in rivolta poiché venuti a conoscenza della mancanza di un erede maschio per l'impero non volevano affatto sottostare ai loro padroni.
Sospinti dal successore del GENTO GERI SEIKEN, un losco personaggio dalla barba grigia e i modi arroganti, cercarono di sconfiggere sul campo i generali Gento. ( YACHI il bianco - Personaggio di HNK2 - Hokuto Remember )
Nonostante ora gli sfuggano molti particolari Azuma ricorda bene che il suo sparuto gruppo di adepti della scuola KAZAN stava avendo la meglio sull'armata rossa fino a che Shoki non utilizzò quella tecnica devastante. Mai aveva visto prima di allora la prodigiosa arte di GENTO sul campo di battaglia. Individuato Shoki provò ad attaccarlo ma fu in quell'istante che un raggio di spirito combattivo lo privò dell'orecchio sinistro. Incredulo inginocchiato a terra e con entrambe le mani sulla ferita sanguinante Azuma dovette osservare uno Shoki iracondo e maestoso manifestare la sua aura scarlatta come il sangue che defluiva dal suo corpo.
Allo stesso modo dovette osservare i propri uomini arrendersi. Incredibile come i soldati risentissero della debacle del proprio comandante.

Fu allora che un giovanissimo teen-ager dai capelli lunghi di color platino entrò nella sua vita. Kentaro allora con vestigia rosse come il suo capo seguiva il grande Shoki come un'ombra.
Nonostante la giovane età fu lui a fermare Shoki prima che vibrasse il colpo di grazia su Azuma.

“ No! Fratello Shoki, tu stesso mi hai insegnato a non levare la mano su uomini qualificati...” implorò il giovane Kentaro affinché fosse fatta salva la vita di Azuma.
Di questo passaggio Azuma ricorda bene nella sua mente lo sguardo successivo di Shoki. Il generale rosso già allora barbuto lo scrutò a fondo prima di sentenziare.

Dichiaro finito lo scontro! Se vi arrendete non ci saranno altri morti... Tu vivrai solo come scorta del mio fratello adottivo: accetti? “

Azuma accettò ma quella si rivelò solo una delle tante battaglie combattute durante la rivolta dei Kazan. Altri contingenti sfidarono e persero contro gli uomini capeggiati da Sorya, il generale della luce purpurea. Uno che con le sue vittorie stava mettendo in ombra addirittura l'uomo più lucente della prodigiosa arte di Gento: Falco della luce dorata.

In finale proprio Falco dovette fronteggiare il losco successore del GENTO GERI SEIKEN. Una tecnica assassina nata da una branca di Maestri GENTO che durante l'epoca dei 3 regni scelse di non servire mai più alcun impero. Da sempre i suoi maestri si opposero a quelli del GENTO KOUKEN. Azuma non assistette allo scontro fra Falco e Yachi ma gli uomini che lo videro riportarono un sostanziale pareggio che sorrise al generale d'oro. Di fatto i Kazan erano stati quasi tutti sconfitti o erano ritornati sotto i vecchi padroni, lui compreso.
Furono le tante vittorie riportate in altrettante battaglie e la mancata uccisione di Yachi da parte di Falco a portare anni dopo allo scontro fra Sorya e il generale d'oro. Uno scontro che Azuma conobbe solo per bocca di Shoki.

Il capitano senza orecchia, così veniva chiamato nei palazzi imperiali Azuma, non ebbe modo di assistere a questi grandissimi eventi visto il suo grado medio in senso all'esercito ma ebbe modo di aiutare il gentile Kentaro a crescere e formarsi sotto la guida di Shoki.
Kentaro era orfano e fu salvato da una gang di teppisti da Shoki che un bel giorno lo portò nel suo dojo. Il buon Shoki una volta divenuto Generale rosso di Gento nominò Kentaro suo fratello adottivo al fine di dotarlo del giusto titolo familiare per poter entrare nei ranghi del GENTO KOUKEN. Ranghi non serratissimi a dire il vero ma comunque non privi di selezione.
Nonostante il formidabile generale d'oro Falco fosse contrario il giovane Kentaro fu addestrato dal vecchio Maestro di Shoki alla sublime arte.

“Siamo rimasti in pochi. La guerra non ci ha privato solo di palazzi e cortigiani. Ciascuno di noi dovrebbe insegnare la propria tecnica ad un giovane brillante!”
Rispose Shoki quando interpellato da Falco sulla questione, secondo quanto udito da Azuma. Stranamente la perdita di un orecchio migliorò la sua percezione delle note basse.
E fu forse per questo che più avanti, perfino Falco iniziò alle tecniche del Gento in gran segreto il giovanissimo Saiya.
Azuma divenne la spalla destra di Kentaro e gli si affezionò sinceramente. Pian piano anche lui iniziò a considerarlo un fratello minore al pari di Shoki.

Ma un giorno Kentaro vide una giovane fanciulla dai capelli rossi portare un fiore bianco in un luogo di terre aride e prive d'acqua. La giovane fanciulla lo piantò e convinse Kentaro che lì sarebbero sbocciati nuovi frutti della terra per tutti gli esseri umani.
Quando il seguito dell'imperatrice Rui si accorse della sua sgambata fino a quelle terre aride le corse appresso e Kentaro venne inevitabilmente a conoscenza del suo segreto: Rui era l'imperatrice che Falco, Shoki e lo stesso Sorya proteggevano.
Ma il giovane Kentaro era troppo attratto dalla giovane Rui e seppur segretamente seguitò a frequentarla. E malgrado questo lo costringesse a subìre i rimproveri di Falco e di Shoki non cedette.
Qui Azuma ricorda gli avvenimenti con una sorta di tenero divertimento per quei due giovani piccioncini. Divertimento che presto divenne tristezza per i loro destini.
Infatti alcuni anni dopo la giovane e “quasi-donna” imperatrice sparì dal palazzo imperiale. Falco e i suoi uomini impazzirono nella sua ricerca. Si convinsero quindi che per amore Kentaro la volle rapire e nascondere. Incalzato da Falco e dal resto del seguito imperiale Shoki fu costretto a prendersela con Kentaro che negò con tutte le sue forze.
Fu allora che in lacrime Shoki aderendo ai suoi obblighi di Maestro Gento colpì Kentaro e lo uccise di fronte a tutti.
Si trattava di un colpo del Gento Kouken che produceva una sorta di morte apparente. Azuma ricordava bene questa parte della storia. Fu a lui che nelle segrete del villaggio di Shoki il generale rosso affidò il corpo avvolto in un sudario del suo fratello adottivo.

“Portalo lontano da qui. Da oggi Kentaro è libero di non essere più un Gento!”
Gli disser Shoki con le lacrime agli occhi. Azuma comprese che il suo giovane padrone non era morto affatto ma si limitò a chiedere...

“Sapete bene che non è stato lui a rapire l'imperatrice. Perché allora avete fatto questo?”
Il generale dai capelli rossi sorrise fra la folta barba nonostante le lacrime solcassero ancora il suo viso rude.

“Se anche incastrassimo adesso il vero colpevole lui non potrà mai amare Rui finché è un Gento. Tienilo al sicuro finché io e Falco non risolveremo la questione...”

Azuma ebbe un sussulto dettato più dalle parole di Shoki che dall'irrequietezza del cavallo sul quale giaceva il corpo esanime di Kentaro.
“Ma allora anche il generale d'oro Falco... Anche lui sa che Kentaro è ancora vivo...”

Con un cenno del capo Shoki asserì “Sa che Kentaro non è più un Gento ma nessuno di noi due sa dove sia davvero nascosta l'imperatrice”

Kentaro seppe la storia da Azuma stesso e una volta risvegliato scelse abilmente il luogo in cui rifugiarsi e fondare un villaggio. Scelse le terre aride dove Rui piantò anni prima quel fiore bianco. Azuma rimase dipinto quando vide che da quel germoglio ne fiorirono altri negli anni. Ora quelle terre erano quasi una distesa di verde e di fiori dove già spontaneamente alcuni uomini e donne avevano eretto delle piccole case di fortuna.

Kentaro con molto orgoglio e il romanticismo tipico dei giovani si rivolse al suo fedele capitano Azuma:
“Lo chiameremo VILLAGGIO DEL FIORE BIANCO!”
Ah quanto gli sarebbe costato un simile sentimentalismo in battaglia. Pensò Azuma quel giorno che colse il riferimento all'incontro fra Kentaro e la sua amata Rui. Sentimentalismo che portò Kentaro ad un altro vezzo: quello di vestirsi di bianco e farsi chiamare GENERALE BIANCO DI GENTO.

La mente del capitano Kazan vagò poi ripensando ai giorni in cui riuscì a tenere lotano Kentaro dal palazzo imperiale. Quando i Gento ormai comandati dal viceré Jako conquistarono le terre una volta appartenute al RE DEL PUGNO RAOH e dovettero cedere sotto i colpi dei ribelli di Hokuto capitanati dal successore della Divina Scuola.
Kentaro fremeva per correre in aiuto di Shoki e Rui. Soprattutto ardeva potersi ricongiungere con la sua amata.
Azuma lo tenne lontano da tutto ciò ma per convincerlo si spinse fino ai confini del dominio imperiale per incontrare Shoki che ragguagliò il Kazan sugli eventi succedutisi. Ne emerse che Falco aveva perso ormai il controllo del palazzo imperiale e che sarebbe stato troppo rischioso avvicinarsi. Shoki conosceva più di tutti le reali capacità di Kentaro e di Azuma e benché negli anni avessero messo in piedi una comunità fiorente con molti guerrieri capaci non potevano essergli d'aiuto.
Kentaro si dovette accontentare dei resoconti di Azuma e di una lettera di Shoki. Il giovane sapeva quanto Shoki che la sua intromissione avrebbe potuto significare guai peggiori per i generali Gento e per la sua stessa amata. Per questo Azuma e il suo superiore non parteciparono mai a quel conflitto e si tennero perennemente lontani da quel mostro dell'uomo di HOKUTO che pareva addirittura essere superiore a quella bestiaccia di Falco.
Quando tutto fu finito Azuma conobbe Saiya dal quale più tardi apprese della morte di Falco nelle terre degli Shura.
Fu solo quando fu certo della morte di Falco, che Kentaro progettò la sua riconciliazione con Rui. Ma nonostante Saiya fosse riuscito di recente a recuperare l'ultima posizione dell'ex imperatrice Kentaro non riuscì mai a ricongiungersi con la sua amata.
Che triste destino era stato quello di Kentaro. Quanti altri candidi fiori si sarebbero dovuti appassire come Kentaro e Rui in quei tempi così duri?

Fu allora che in mezzo al deserto ad Azuma parve di scorgere il viso dell'ex imperatrice che ricordava poco più che fanciulla, in sella alla moto di Mamiya che avvolta dal suo casco gridò per superare il rombo del motore.

“Lo abbiamo rintracciato! L'uomo dalle sette stelle è nel nostro villaggio Azuma: seguici!”
 
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view post Posted on 9/1/2014, 14:38     +1   -1

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Bello, hai creato un ponte tutto sommato credibile con la seconda serie. Sai ora cosa sarebbe bello? Un approfondimento sulla personalità di Soria e il suo rapporto ambiguo con Falco, e poi un duello tra Shoki e un Taishan di buon livello tipo Uighur, penso che possa essere più interessante di un duello tra personaggi nuovi con tecniche inedite.
 
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view post Posted on 9/1/2014, 17:36     +1   -1
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CITAZIONE (davemustaine_88 @ 9/1/2014, 14:38) 
Bello, hai creato un ponte tutto sommato credibile con la seconda serie. Sai ora cosa sarebbe bello? Un approfondimento sulla personalità di Soria e il suo rapporto ambiguo con Falco, e poi un duello tra Shoki e un Taishan di buon livello tipo Uighur, penso che possa essere più interessante di un duello tra personaggi nuovi con tecniche inedite.

Sì, ci starebbe ma in genere tendo a non stravolgere o comunque abusare dei PERSONAGGI TOP di HNK.
I ricordi di Azuma ( un modesto praticante KAZAN come piace a molti lettori ritrovare nelle FICTION ) non possono offrire una visuale così amplia.

Nell'altra fiction avevo accennato ad uno scontro fra Faclo e Yachi senza raccontarlo. Conoscendo tutto o quasi su Falco e avendo io inventato YACHI e la sua tecnica avrei potuto imbastirvi lo scontro senza problemi ma... NON TUTTI hanno avuto il prigilegio di assistere ad uno scontro così epico. Questo rimette FALCO in un ruolo di assoluta importanza. Azuma è come un suddito che ricorda le gesta di un RE.
E qui ci ho messo forse il meglio delle mie capacità narrative nell'evitare di scendere in banali descrizioni per ricalcare un personaggio già ampliamente mostrato in HNK.
Falco era al top dell'esercito imperiale.

Su Shoki invece racconterò altri aneddoti che ne sottolineeranno il valore :wink.gif: . Lui si presta di più proprio perché poco approfondito nella saga originale.
Comunque ha sconfitto un Maestro KAZAN con estrema facilità e appena gli è stato chiesto ha mostrato clemenza. Credo sia molto in linea con l'idea del personaggio in generale.
Per intenderci AZUMA è sì e no al livello dell'HULK HOGAN che KEN sconfigge nell'arena. Un po' di più di un comune capo-crestone che Shoki umilia facilmente.

Ma ci sarà dell'altro...

P.S: A me piace inventare nuove tecniche e nuovi personaggi, poi non dimentichiamoci che Kaze, Suzaku, Huichén e Shén rappresentano le 4 SACRE costellazioni cinesi del tempio di ACALA. I cinesi hanno costellazioni diverse dall'orsa maggiore.
IL DIO DELLA GUERRA RIVUOLE INDIETRO IL SUO PUGNO! :wink.gif:
 
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