Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

HOKUTO NO KEN 3 – DYNASTIC WARS, Seguito di HNK2 - Hokuto Remember

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view post Posted on 24/6/2013, 00:32     +1   -1
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Un nuovo messaggio dal vecchissimo continente tormenta Shiba.
Estintasi con Kenshiro la dinastia principale di Hokuto un'antica leggenda tormenta i destini della famiglia imperiale.
Che fine ha fatto Ryu? Riuscirà a fermare la minaccia del successore della potente tecnica Wu Shu? Timur il pazzo avanza al comando di centomila uomini per estinguere Hokuto e la dinastia del cielo.

Un nuovo viaggio attende Shiba il 65° successore di Hokuto...


CAPITOLO 1 – Timur il pazzo.

Kenji questo il nome da giovane di Timur era il terzo di 3 fratelli addestrati dal maestro WU-SHU della dinastia KHAN. Suo padre Ogodai Khan era il miglior maestro WU-SHU del suo casato e la sua famiglia risiedeva nei pressi di Mosca benché i maggiori possedimenti fossero dislocati in quello che una volta era il Kazakistan. Scoppiata la guerra Ogodai perse buona parte dei suoi discepoli e suo figlio maggiore Sasha riparò presso le rovine di Samarcanda con i suoi figli. Nel tempo post-atomico che trascorse dopo la guerra che cambiò il volto al mondo la spada divenne un mezzo sufficiente per governare il mondo e trovatosi con l'aiuto di qualche adepto e del secondogenito Kane a dover liberare le sue terre dai predoni, Ogodai finì per regnare su quelle terre come un signore feudale o peggio.

Kenji non ancora nato ai tempi di Mosca ora 14enne correva nel corridoio diroccato del Palazzo di Samarcanda per accedere alla SALA MAESTRA dove il padre stava per proclamare suo figlio KANE come reggente del casato della più gloriosa famiglia appartenente alla SUPREMA TECNICA DEL WU-SHU, la madre di tutte le tecniche marziali.

Kenji, sudato e affaticato per la corsa che lo aveva portato dai campi in cui era impegnato a girare con degli spadaccini, spalancò il grande portone in legno finemente intarsiato : “Non lo fate padreeeeeee! Perché incoronate lui quando io sono ancora troppo giovane per succedervi?”

Gli uomini d'alto rango presenti alla cerimonia scoppiarono in una grossa risata. Tutti pensavano quanto fosse maleducato e irruente questo ragazzino. Tuttavia quegli occhi neri pieni d'odio fissi sul padre e la cicatrice sotto l'occhio sinistro, un ricordo di caccia che già ne deturpava il volto, resero seri i volti degli uomini che un secondo prima ridevano.
Fu il fratello stesso Kane a girarsi e alzarsi in piedi dalla posizione genuflessa di fronte al trono del padre per rispondere al ragazzo.

“Kenji, sei troppo piccolo per queste cose...” Kane un giovane sui 25 anni alto, vigoroso dai capelli nero pece e considerato da tutti i subordinati del padre e i soldati dell'esercito un uomo spietato e autentico assassino era sempre stranamente cordiale col suo fratello più piccolo. Fratellino che tutto faceva fuorché essere simpatico ai più.

A questo punto fu il padre Ogodai, a intervenire. Prese il più piccolo dei figli per il braccio e accompagnandolo un'altra stanza in disparte congedò la riunione rimandando la nomina di Kane.

Quando furono soli il padre sessantenne dalla barba grigia, capelli lunghi e sguardo stanco prese parola: “Vedi Kenji, io non sono più quello di una volta. Sai bene che la nomina del migliore nel nostro casato non per forza va di padre in figlio... Non posso aspettare che tu cresca e purtroppo Sasha non è più qui con noi... Il casato dei Kung si estende a macchia d'olio e abbiamo bisogno dell'uomo migliore che ci guidi... Inoltre in questi tempi in cui la spada può dominare il mondo le VECCHIE FIGLIE della SUPREMA TECNICA potrebbero farsi vive. Gento, Nanto e Hokuto potrebbero guidare il mondo al posto nostro... Quando verrà il tempo Kane nominerà te, un suo figlio o adotterà il migliore dei suoi uomini... Così è sempre stata la volontà dei padri”

“Sempre Sasha! Padre è sempre stato lui la vostra fissa... Avete sempre amato solo lui! Kane è un rimpiazzo e io per voi non esisto!”

Ogodai rimase sorpreso dall'astio del ragazzo che pur aveva addestrato al rigore delle leggi marziali.
Ma pur se non veniva riconosciuto dal figlio aveva un debole per lui...

La morte di Sasha è stato un duro colpo per me, volevo un bene infinito al mio primogenito ma non è per questo che lui sarebbe stato un capo-stipite migliore di Kane...”

“E' morto per salvare me! E' questo che mi rimproverate! Avreste voluto lui al posto mio!”

Il tono collerico e la voce rotta dal pianto non fecero distrarre Ogodai dal suo discorso che fissando l'esterno da una grande finestra bifora proseguì...

“La costellazione che guida il WU-SHU è Orione. I tre RE la cintura di Orione sono alla base della nostra storia e discendenza. 3 come i casati che ci dividono. Tre come i regni dell'antica Cina che si divisero. Un numero, un destino. Gli uomini che ne portano il simbolo, gli uomini di uno dei casati Wu-Shu che portano 3 stelle sulla tempia possono attingere ad un potere che può unire tutti i casati sotto la stessa causa... Gli uomini predestinati portano il segno della costellazione della tecnica madre...”


“Conosco questa storia... Sasha era un predestinato e io un buono a nulla!”

“Il nostro destino viene scelto dagli Dei. Neanche a me è stato fatto dono di un simile prodigio...”

Ora il figlio con sguardo rancoroso verso il padre e occhi lucidi...

“Io diventerò più forte di Sasha! Lo farò allenandomi, non m'importa del talento naturale o delle benedizioni divine... Tu nominerai me capostipite!”

A queste parole gli occhi di Ogodai parvero divenire rossi fuoco e un manrovescio si abbattè sul ragazzo facendolo cadere a terra alcuni metri più avanti. Con Kenji a terra e la mano sinistra portata al volto a toccarsi la parte dolente...

“Non osare mai più quel tono con me ragazzino! “ poi con flemma e certezza “Non sei un predestinato e non hai neanche il carattere per diventare un Leader. Se vuoi proseguire gli allenamenti dovrai obbedire a tuo fratello e me d'ora in avanti. Ritieniti fortunato!”

Kenji seguì il consiglio del padre ma negli anni portò dentro di sé un rancore intimo che lo consumò via via. Concluse il suo addestramento fino ai 20 anni e prestò servizio nell'esercito del fratello Kane in maniera encomiabile. Tanto da essere considerato il primo dei suoi soldati, tuttavia nel suo casato il padre non era l'unico maestro e attratto da tecniche sconosciute a Ogodai e praticate da altri maestri si allontanò per qualche tempo dalle terre del suo casato per diventare allievo dell'eremita degli Urali.

Quando ritornò a Samarcanda occupò uno dei castelli di famiglia in periferia ed assoldò un manipolo di predoni sempre poco amichevoli nei confronti della sua famiglia stessa. Al padre e il fratello venne voce che Kenji si era insediato in uno dei castelli appartenuti al suo avo Timur Lo Zoppo, grandissimo condottiero del XIV° secolo.
Le scorrerie e le malefatte compiute da Kenji e dal suo manipolo di predoni, venivano fatte col suo nuovo nome: TIMUR in onore dell'antenato.
A Kenji piaceva più di tutti gli altri antenati della stirpe mongola alla quale apparteneva. Perfino più di Qubilai Khan che ammirava per aver destituito l'antico impero cinese ed essere stato il primo nella storia millenaria della TECNICA MADRE a tentare l'annientamento delle tecniche dette VECCHIE FIGLIE.

Qubilai tentò l'invasione del Giappone per tanti motivi, fra questi l'eliminazione di HOKUTO e NANTO. Non ci riuscì per via della negligenza della sua flotta fermata da una tempesta nel Mar del Giappone. Gli storici attribuirono la disfatta all'impiego di navi fluviali piuttosto che marittime e quindi inadatte ad attraversare quello che era in realtà un lembo di Oceano Pacifico. D'altro canto nei Dojo WU-SHU venne invece insegnato che il Dio della lotta impedì a Qubilai di estinguere le VECCHIE FIGLIE. Secondo la leggenda ci sarebbe riuscito solo un prescelto, un uomo che porta il marchio di Orione.

Ogodai e Kane non si preoccuparano mai abbastanza della condotta dell'ormai adulto Kenji. Di fatto queste sue malefatte non colpivano mai il potere del casato e agivano alla periferia del regno.
Un giorno alcuni dei suoi uomini intercettarono la colonna di uomini di Kane e ne nacque una battaglia campale vinta abilmente dal casato.
Timur sconfitto venne convocato a palazzo e contrariamente a quanto indicatogli si fece accompagnare da due tirapiedi prontamente disarmate dalle guardie del re.

Ora genuflesso di fronte a suo Padre che occupa un trono laterale assieme a sua moglie chiede...

“Chiedo venia padre se vi ho mancato di rispetto ma Kane conduce questo regno alla disfatta. La gente di periferia è arrabbiata e alla fame. Chiedo di essere eletto io reggente al suo posto...”

Una sonora risata del fratello risuonò come rimprovero...

“Dai Kenji... Ti ho fatto salvo la vita sul campo di battaglia. I tuoi cagnolini osano guardarmi storto e tu vorresti destituirmi? C'è un solo modo per farlo...”

Ogodai ormai vecchio ma tremendamente conscio del pericolo di perdere un altro figlio ferma il secondogenito mentre toltosi il mantello incede sicuro di sé verso il fratello ancora genuflesso.

“No Kane. Non permetterò una sfida per la successione che è già avvenuta! Kenji deve solo ragionare...”

Il giovane Kenji si alza e a sua volta leva il mantello polveroso e meno fatiscente dalle sue spalle.

“Il mio nome è Timur. Il nome di un uomo che seppur zoppo ha dominato il mondo. Io non ho nessun talento innato come lui!” un ghigno malefico si dipinge sul suo volto, un ghigno che presto metterà paura al mondo conosciuto.

Kane sempre molto sicuro di sé svetta ora di fronte al fratello. Slanciatissimo, oltre i 2 metri di altezza e imponentemente sicuro della sua abilità marziale.

“E' colpa mia che non gli ho dato una lezione da ragazzino. Non abbastanza almeno... Comunque Kenji o come cavolo vuoi che ti chiami... hai tutto il diritto di sfidare un maestro della SUPREMA TECNICA. Accetto la sfida qui e subito...”

Ogodai perplesso riceve una strizzata d'occhio di Kane come a voler significare che non sarà uno scontro mortale. La moglie di Ogodai invece suda freddo mentre il marito prova a calmarla. Una donna non si abitua mai alle regole durissime di una società di guerrieri.

Timur compie un balzo tale da toccare il soffitto e poi piomba sul fratello sferrando attacchi con le punte delle dita. Kane espande l'aura nella classica Aiki del Wu-Shu lanciando di conseguenza il corpo del fratello sul muro adiacente.

Kane senza neanche un graffio apostrofa il più piccolo dei fratelli Khan...

“Ancora non controlli la tua AIKI e vorresti affrontare me? Lascia perdere Kenji... Sciogli quel gruppo di cani rognosi o ti farò rinchiudere nelle segrete del castello!”

Nello stesso istante Timur si rifionda su Kane con un pugno sull'addome che lo piega in due. Kane sputa un fiotto di sangue e finisce a terra in ginocchio non prima di aver colpito il fratello con una testata tale da riportarlo al punto di partenza.

Timur prende la parola accigliato per via di una ferita sulla fronte piuttosto marcata che gli inonda il viso di sangue e quasi gli fa chiudere un occhio... “Allora non fai più lo spavaldo? Perché non hai indossato la tua armatura? Ti senti tanto sicuro? Neanche tu sei un predestinato o sbaglio?”

Immediatamente Kane ha una reazione violenta “Arghhhhhhh TECNICA SUPERIORE DEL WU-SHU!” sferrando così una serie di pugni alla velocità del suono all'interno dell'AIKI prodotta dal suo spirito combattivo. Timur affanna ma si dimostra in grado di reggere la furia del fratello parando quasi tutti i colpi.

I due si staccano un momento per riprendere fiato, affannati e sudati mentre i tirapiedi di Timur sono sotto minaccia delle lame dei soldati di Kane.

Timur rivolto al padre...

“Che ne dici vecchio? Non sono anch'io un prodigio come il tuo Sasha? Non hai sbagliato a scegliere Kane?”

Ogodai meravigliato dai miglioramenti del figlio ma iperterrito...

“Smettila. Adesso basta! Non arriverai mai neanche lontanamente al livello di un prescelto! Non capisci che hai sorpreso Kane perché non vuole ucciderti?”

Nel dirlo Ogodai sferra un raggio energetico contro Timur che impegnato a riprendere fiato ha sospeso l'Aiki e quindi è costretto a incassare il colpo.

Kane si volta verso il padre iracondo “Non dovevi intrometterti. Era una sfida leale! Avrei vinto anche senza il tuo intervento...”

Timur ora a terra grondante di sangue e sfinito sorride al padre.

“Siete voi il mio problema padre. Siete voi il mio freno per la conquista della TERRA e del CIELO. Ha! Ha! Ha!”


In quello stesso frangente un fragore interrompe la poco classica riunione di famiglia, il castello è sotto attacco qualcuno da fuori lo attacca con palle di cannone e addirittura si ode un aereo, un caccia-bombardiere della vecchia guerra che bombarda passa oltre e vira di nuovo in direzione del palazzo.
In un attimo è il caos più totale. Kane finisce sotto le macerie e Timur rialzatosi prontamente prende la mano del padre intento a condurre lui e la regina per le segrete sotterranee.

“Andiamo padre... Dobbiamo scappare. I Kung ci stanno attaccando... Diamine! Fidatevi di me per una volta!”

Ogodai incredulo osserva il corpo di Kane esanime ricoperto da massi giganteschi “Andiamo Dajira... Facciamo come dice Kenji. Un aereo... Hanno trovato un aereo per attaccarci maledetti bastardi!”
La moglie grida il nome del secondogenito “Kaneeeeeeeeeee! No. Non lo voglio lasciare qui... Nooooooooo Kaneeeeeeeeeee”

Ogodai cerca di calmarla “Ormai non possiamo fare nulla... Andiamo subito o moriremo anche noi!”

Mentre corrono verso la via di fuga Kenji aggiunge...

“I Kung ci attaccano perché avevo promesso loro una tregua se fossi stato nominato RE. Durante la reggenza di Kane hanno avuto il tempo di rinfonzarsi e con i suoi modi brutali verso i sudditi non faceva che spingerli ad allearsi con loro... “

I soldati e i tirapiedi di Timur fanno la stessa fine di Kane. Senza vita sotto le macerie mentre i 3 familiari prendono l'accesso per le segrete.

Dopo centinaia di metri di corridoio i tre arrivano in una stanza grande ma senza luce. Ogodai ricorda che bisogna accedere ad una botola che porta all'aria aperta vicino al fiume più grande della vallata ma non ricorda dove sia la botola mentre sente un rumore di stiletto.
Un coltello che s'infila nelle carni di Dajira. Dalla penombra l'orrenda visione di sua moglie caduta senza vita e di Timur sorridente.

“Bastardo di un cane! Era una trappola! Dajiraaaaaaaaaaaaa... Come hai potuto uccidere tua madre?”

“Lo hai detto tu. Sono un bastardo. E comunque se lo fosse stata non sarebbe cambiato nulla. Da oggi sono io il re dei KHAN!”

“Quindi sapevi? Sapevi che Dajira non è tua madre... Lurido assassino non ti perdonerò mai!”

Ogodai nel frattempo sente l'aura del figlio espandersi e togliergli il respiro. L'aura di Kenji è cresciuta molto in questi anni, forse non è più in grado di fronteggiarlo da solo. Per la prima volta nella sua vita si sente impotente di fronte a quell'insolente serpe che ha allevato egli stesso.

“Sapevo? Di essere in verità figlio di una concubina? Certo. Forse è anche per questo che mi hai sempre trattato da bastardo... Non conta più ormai. Quello che conta è che IO sono l'uomo che conquisterà il mondo.”

Il padre espande la propria aura prima di sferrargli un nukitè a mano aperta prontamente schivato con uno spostamento sul tronco di Timur. Poi il figlio aggancia il braccio del padre e con una manata secca sul gomito fa leva e glielo spezza.

“Arghhhhhhhhhh!!! Assassino bastardo! Sasha è morto per salvare una serpe! Hai attaccato tu il castello! Ora mi è tutto chiaro... Verme schifoso! Getterai la SUPREMA TECNICA nel caos...”

Tenendo ancora fermo il padre per il braccio TIMUR lo colpisce con la mano sinistra, con tre dita gli perfora la tempia destra. Come a significare la costellazione di Orione. Poi molla il padre a terra rivolto nella pozza di sangue formata dal cadavere della moglie ferita da un pugnale alle spalle.

Timur si inginocchia verso l'orecchio del padre nella penombra.

“Sono stato io ad accordarmi con i Kung! Ma non temere vecchio... Presto il loro RE farà la tua stessa fine.”

Ogodai ora sorride comprendendo che la sua fine è giunta ma maledice il figlio col tono di una vendetta che sa già di poter vantare.

“Senza il potere di un prescelto non potrai mai dominare il Wu-Shu e le vecchie figlie. Non sarai mai il dominatore di questa era. Maledetto... Argh...!!!”

A queste ulteriori parole di disprezzo Timur imprime ora una quantità di energia spirituale che fa esplodere la testa del padre dalla quale schizzano frammenti di cervello, pezzetti d'osso e sangue che gli sporcano il volto e le vesti. “Muoriiiiiiiiiiiiiiii!!!”






CAPITOLO 2 – L'imperatore dei Khan

Kenji animato da uno spirito di supremazia divenne quindi TIMUR IL PAZZO a capo del clan più potente in seno al WU-SHU e grazie alla complicità dei suoi loschi tirapiedi, degli uomini del dojo dei Khan che un tempo erano fedeli all'eremita degli Urali e ad ANAKI KUNG padre del principe Atasuke.

ANAKI, il quale casato e regno sorgeva nelle fertili terre a oriente del TIBET pensò di essersi protetto da ogni eventuale attacco o aggressione dei KHAN. TIMUR era impegnato nella sua opera di conquista della nuova TRANSOXIANA e lasciò il tempo sufficiente ad ANAKI di spingere a suon di battaglie vinte i Chun sempre più verso la coste che si affacciano nell'unico mare apparentemente rimasto un tempo detto Mar del Giappone.

ANAKI ottenne delle vittorie importanti ma non riuscì mai a sottomettere i Chun del tutto, complice anche suo figlio Atasuke che voleva prendere in sposa la figlia di Argo, la principessa di quel casato. Atasuke bloccò spesso il padre ma senza tradirlo. A capo di spedizioni importanti dove vinceva sul campo stranamente stipulava accordi vantaggiosi per il nemico. Fu così che in ben due occasioni sbaragliò facilmente il plotone di cui era al comando il figlio del nemico. Kuro fratello di Suzanne, al quale risparmiò la vita più volte.

La forza di Atasuke era tale da lasciar tranquillo ANAKI. Atasuke era forte abbastanza da superare facilmente Kuro e anche Argo, il re dei Chun. Ma stranamente non lo faceva. Inizialmente ANAKI cercò di giustificare la cosa secondo questioni meramente belliche. Un conto è essere sicuri di vincere uno scontro fra maestri di tecniche e un conto debellare completamente l'esercito nemico.
La Suprema Tecnica era un'arma potentissima sul campo di battaglia, specie in questo mondo post-atomico dove la polvere da sparo era una rarità, ma non era l'unico elemento necessario per la vittoria di una nazione.


Sia Anaki capostipite dei Kung che Argo capostipite dei Chun compresero che la debolezza del giovane Atasuke non era dovuta ad altro che a Suzanne. L'avanzata di Timur si faceva talmente strada che Anaki non proseguì la spedizione sulle coste cinesi contro i Chun e per un lungo periodo preferì lasciare Atasuke in quei luoghi ad occuparsi della faccenda. Che conquistasse i CHUN con le cattive o con le buone con un matrimonio ormai aveva poca importanza. Era necessario non prestare l'altro fianco all'amico/nemico ben più potente e temibile.

Fu in questo periodo che Argo capostipite dei Chun coinvolse Atasuke furibondo per aver visto Suzanne sposare uno straniero che si faceva chiamare PRINCIPE DI HOKUTO, in un piano per uccidere e far fuori quest'uomo e suo fratello TAO. Il signore dell'isola degli SHURA ucciso crudelmente dai due.

Timur nel giro di poco tempo, solo alcuni anni dopo aver preso il potere formò un esercito immenso e mise assieme tutte le risorse militari necessarie. Conquistò la maggior parte delle terre ancora abitabili e quando l'unica possibilità di espansione era diventato il confine con i Kung non esitò a oltrepassarlo. Quando i suoi stessi messaggeri comunicarono ad Anaki l'accaduto egli non si sorprese e pronto reagì marciando contro il nemico.

Anaki non credeva ai suoi occhi, si trovava davanti un esercito di oltre centomila uomini con alcuni carri armati al seguito. Notò per fortuna l'assenza di velivoli militari.

L'esercito di Anaki poteva vantare su un caccia. Quel caccia che tanto fu utile durante l'assedio al casato. Adesso Anaki si pentì di non aver ucciso Timur quando FORSE poteva. In verità gli uomini fedeli a quel pazzo e quelli dell'eremita degli Urali erano in grado di annientare comunque il suo esercito. Partecipare a quella congiura fu una mossa corretta dal suo punto di vista ma non fece che rimandare l'inevitabile.
Solo ora comprendeva che avrebbe dovuto invece caldeggiare la posizione del vecchio Ogodai e dell'altro figlio Kane. Non erano certo dei santi quei due ma neanche animati da un simile desiderio di conquista.

Abbattuto il suo aereo e dimezzati i suoi 5.000 uomini Anaki optò per avanzare verso il nemico a braccia incrociate verso il cielo. Secondo l'antico rito del WU-SHU che voleva la soluzione di una disputa fra clan risolta fra capiclan.


“Pazzo di un cane! Dove sei? Portate fuori il vostro comandante lo sfido in duello... E' questa la ricompensa per averti aiutato quando avevi bisogno?”

Anaki indossava una scintillante armatura scarlatta come voleva la tradizione dei Kung. Appena superata la cinquantina non dava l'aria di un uomo vecchio ma ancora forte e in vigore. La sua forza era ancora considerata superiore al gigantesco figlio Atasuke.
I capelli anche quelli rossi ma stranamente corti rispetto al figlio e una barba folta ma non lunga facevano da cornice ad uno sguardo fiero e orgoglioso e ad una voce tonante.

“Allora Timur hai forse paura di me?”

Il pazzo uscì da uno dei carri. Anaki si accorse che era il carro che aveva abbattuto il suo aereo. Uscì con una armatura tipica dei maestri Wu-Shu ma di colore nero, ornata da un mantello e un collo di pelliccia. Sulla testa dalle mani si era messo un elmo particolare, l'elmo dei condottieri mongoli ma sempre dello stesso materiale dell'armatura.

“No. Anaki non ho paura di te. Sono solo deluso. Avrei voluto ci fosse anche tuo figlio oggi... Avrei beccato due piccioni. Arrenditi e consegnaci l'ARSENALE!!! Miei uomini questa notte saremo l'esercito più forte del pianeta! Ognuno di voi sarà un signore d'ora in poi!”

I Kung avevano messo in piedi negli anni il miglior arsenale dell'era post-atomica con alcuni scienziati reperiti negli angoli più disparati del mondo. Questa superiorità nell'artiglieria aveva reso il suo esercito decisamente meno folto di quello dei KHAN al sicuro di invasioni come quella che stava subendo ora. Purtroppo negli anni quando Timur non era che un capo-predone alla periferia del suo regno, lo aiutò a reperire molte di queste armi e gioco-forza conosceva il luogo in cui l'arsenale stesso era ubicato e tutto quello che vi era contenuto o quasi.


“ Sei tu a deludermi. Vile assassino! Chi uccide suo padre non può che essere un cane che morde la mano che gli dà da mangiare! Se sei il capo di questa gente lo devi a me!”

Anaki non prese più in considerazione la possibilità di riappacificarsi con TIMUR valutò bene la situazione. Questo pazzo assassino, non avrebbe mai desistito dal suo desiderio di conquista come del resto non avrebbe mai fatto lui, anche lui era uno spietato signore della guerra intento ad annientare i Chun come tutti i Wu-Shu ma si sentiva comunque molto più degno di essere detto Uomo. Del resto l'affetto per il figlio che amava la principessa dei Chun gli aveva quasi fatto seppellire l'ascia di guerra. Disprezzava fortemente l'uomo che aveva davanti. Aveva sempre disprezzato i Khan ma quest'uomo li superava tutti. Era più simile ad un demonio.

Timur disegnò sul suo volto il suo ghigno malefico ormai diventato celebre.

I due erano ora davanti. Gli uomini di Timur inneggiavano allo scontro convinti della forza del loro comandante. Mentre Anaki sornione pronunciò...

“So bene che questa marmaglia non starà ai patti e se anche ti eliminerò continuerete l'invasione delle mie terre ma eliminarti è l'unica cosa che posso fare...”

Dentro di se Anaki pensò che una volta ucciso Timur avrebbe potuto sbarazzarsi del suo esercito. Benché molto nutrito avrebbe quantomeno potuto decimarlo al punto da renderlo battibile per Atasuke impegnato altrove, che rimaneva comunque a capo di un discreto contingente. Sì, si sarebbe sacrificato per salvare le sue terre e il suo casato ma adesso bisognava battere Timur. Morti i suoi familiari solo lui ANAKI KUNG era tanto potente da poterlo fermare. Il suo stesso figlio Atasuke non aveva ancora raggiunto pienamente le TECNICHE SUPERIORI della TECNICA ORIGINARIA.

Un uomo di Timur armato di una alabarda gigantesca, a petto nudo e con un casco da motociclista tuonò...

“Vecchio ti prometto sulla scuola TAIZAN che se vincerai non ti attaccheremo...”

Timur sorrise e girandosi col palmo della mano ruotò verso le sue fila orgoglioso.

“Lo vedi? Sei fra uomini di parola qui! Fra i miei subordinati ho i tre maestri più potenti del TAIZAN, uomini dalle regole e l'onore di ferro! Ti risulta forse che qualcuno di noi non abbia mai mantenuto la parola in passato?”

Anaki passò all'azione espandendo la sua AIKI, sferrando una serie micidiale di pugni tutti parati da Timur che stranamente pareva muoversi con una agilità e una velocità mai viste. Tuttavia riuscì a procurargli un taglio all'altezza del bavero strinse il pugno a distanza in segno di concentrazione del suo spirito combattivo e così facendo da un graffietto esplose un gigantesco fiotto di sangue dal corpo di Timur che ora si portava una mano appena sotto il collo come a voler trattenere il suo sangue.

“Vedi Timur? Queste sono le tecniche superiori del Wu-Shu! E' sufficiente ferire l'avversario in un qualsiasi punto per poi concentrare il proprio spirito combattivo e farlo esplodere... “

Timur ripresosi si rifionda addosso ad Anaki e pur all'interno dell'AIKI riesce a sfoderare un raggio di energia impressionate che colpendo il capostipite dei Kung gli distrugge parzialmente l'armatura ferendolo in più punti.

“Che ne dici adesso Anaki? Solo i grandi maestri di Wu-Shu riescono ad usare i colpi a distanza con l'AIKI attiva... Credi davvero di poter battere L'IMPERATORE DEI KHAN?”

Anaki ancora stordito non fece in tempo a indispettirsi per tale autoproclamazione che venne colpito nuovamente

“Doppia rotazione Astrale – Immolazione dei KHAN!” Ruotando le braccia con cerchi concentrici all'interno dell'AIKI Timur sferrò un ulteriore colpo a distanza ad Anaki che sentì bruciare il suo corpo.

Anaki diede fondo a tutto il suo spirito combattivo per non morire arso vivo. Tentò così un balzo disperato di oltre 10 metri per uscire dal raggio dell'aura di Timur incredibilmente sviluppatasi a dismisura nel corso degli anni.

Dall'alto verso il basso fece partire una serie interminabile di fendenti: “ I mille tagli Kung!”

Timur fu costretto a difendersi strenuamente ma ancora una volta un fendente gli ferì la coscia. La concentrazione di Spirito successiva di Anaki bastò a fargli esplodere l'arteria femorale assieme al muscolo quadricipite non protetto dalla sua armatura.

Timur grondante di sangue digrignava i denti doveva risolvere velocemente lo scontro. Il sangue zampillava troppo velocemente dalla coscia.

I due in modo speculare si attaccano con un raggio di enrgia spirituale potentissimo atterrandosi a vicenda. Ora Anaki era messo malissimo ma non aveva ricevuto ancora nessun colpo mortale. L'armatura però non lo difendeva più mentre quella di Timur era rimasta intatta. Doveva essere stata prodotta con il titanio ormai rarissimo da quelle parti. Impressionante, Timur aveva pensato ad ogni particolare che ora rialzatosi...

“Sai Anaki? Io sono l'uomo che dominerà il CIELO e la TERRA. Eliminerò ogni Maestro della Suprema tecnica e delle VECCHIE FIGLIE per diventare l'IMPERATORE DEL MONDO!”

Anaki rialzatosi e ansimante “Quella è la leggenda del prescelto! Solo l'uomo di Orione, l'uomo dalle 3 stelle può riunificare il WU-SHU nella sua forma completa. Tu sarai solo la rovina di questo mondo illuso!”

“Ancora questa storia del prescelto? Del Predestinato? Degli uomini più forti in seno alle sacre tecniche?”

Nel frattempo i due riprendono lo scontro, Anaki sembra perdere gradualmente le energie ma approfitta della maggior leggerezza consentitagli dall'assenza di armatura per compiere un balzo e fiondarsi nuovamente su Timur che lo aspetta al varco.

“Mille mani taglienti di KUNG!”

Anaki sorpreso riesce a colpire Timur che sospende la sua aura di proposito. I fendenti di Anaki si abbattono violenti sull'armatura di Timur che nonostante sembri realizzata con un metallo simile al titanio inizia a cedere ma nel suo volo contro l'avversario Anaki finisce per essere trafitto dalle 3 dita della mano destra dell'Imperatore.


Timur con l'armatura danneggiata e il viso macchiato di sangue tiene il pugno sinistro lungo la vita e la mano destra con le tre dita conficcate nel petto di Anaki alta verso il cielo. Anaki in verticale è come paralizzato sopra la testa di Timur che con un gesto ruota il braccio e scaraventa il degno avversario a terra.

Gli uomini di Anaki rimasti iniziano a scappare “Via! Via! Il nostro Re ha perso... Scappiamo... Si salvi chi può!”

Anaki a terra fissa il suo carnefice “Bluargh...!!!” Un fiotto di sangue dalla bocca “... Sei stato abile Timur... Lo ammetto. Hai deciso di subìre l'attacco dall'alto verso il basso sfruttando il vantaggio dell'armatura...”

Timur ora scoppia in una risata che perfino i generali TAIZAN suoi luogotenenti faticano ad apprezzare.

“Ha! Ha! Ha! Sono invincibile! E non solo... Parli tanto di tecniche superiori e delle 3 stelle della cintura di Orione. Ora morirari con quel simbolo addosso...”

Anaki ha ancora un alito di fiato per implorare il generale TAIZAN col casco ignorando l'imperatore pazzo...

“Non esiste solo Orione... Esistono altri prescelti che porranno fine al vostro dominio... Ogni sacra tecnica ha le sue costellazioni... anche il TAIZAN ha i suoi prescelti... Non seguite l'uomo che getterà nel caos il mondo!”

A queste parole Timur impiega il suo spirito combattivo
- “Eccoti le tecniche Superiori re dei miei stivali!” -
che sembra fuoriuscire dagli occhi e dalla bocca di ANAKI che sembra far brillare una bomba, una luce dal suo interno che si espande a partire dai 3 buchi sul petto a simboleggiare la cintura di Orione.

Il corpo di Anaki esplode sul campo di battaglia come fosse quello di un qualsiasi soldato semplice a simboleggiare la potenza di Timur il pazzo che ora marcia verso l'Arsenale e il palazzo dei Kung intento a spartire fra i suoi uomini il più vasto impero mai visto dai tempi di Gengis Khan.



N.B: I PRIMI DUE CAPITOLI SONO UN FLASHBACK SUGLI ANTEFATTI ACCADUTI IN SENO AL WU-SHU e nel VECCHISSIMO supercontinente eurasiatico degli eventi narrati in HNK 2. :8-): ENJOY
 
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palmas73
view post Posted on 24/6/2013, 20:52     +1   -1




bello mi piace
 
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view post Posted on 24/6/2013, 23:13     +1   -1
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CITAZIONE (palmas73 @ 24/6/2013, 21:52) 
bello mi piace

Grazie ^_^:-->:<img src=:"> ma se non dovessi aver letto HNK2 eccoti il link
https://hokutonoken.forumfree.it/?t=64572077

Leggerlo ti aiuterà a capire meglio questa FAN FICTION.
 
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view post Posted on 25/6/2013, 16:48     +1   +1   -1

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Ahahah Taizan capro espiatorio!
 
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palmas73
view post Posted on 25/6/2013, 17:41     +1   -1




GRAZIE RAOUL APPROFITTO SUBITO E VADO A LEGGERLO
 
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palmas73
view post Posted on 25/6/2013, 18:48     +1   -1




LETTO TUTTO ... E SON SENZA PAROLE... SEI BRAVISSIMO....
 
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view post Posted on 25/6/2013, 21:30     +1   -1
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CITAZIONE (vota DC @ 25/6/2013, 17:48)
Ahahah Taizan capro espiatorio!

In questo HNK3 la scuola TAIZAN verrà approfonfita del resto in HNK0: Le Radici , ho spiegato come TAIZAN, ARHAT DEVA e WU-SHU siano le 3 tecniche più antiche.

Ho lavorato ad uno sfondo storico e geografico credibile anche se non preciso al millimetro.

Il tuo personaggio preferito qual'era?

CITAZIONE (palmas73 @ 25/6/2013, 19:48)
LETTO TUTTO ... E SON SENZA PAROLE... SEI BRAVISSIMO....

^_^:-->:<img src=:"> Grazie mille.

Ora che conosci i personaggi che verranno chiamati in causa ti gusterai meglio i prossimi capitoli. Purtroppo le 2 FAN FICTION non sono scindibili.

Quale personaggio o sviluppo del personaggio ( ne ho ripescati molti ) preferisci?
 
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palmas73
view post Posted on 26/6/2013, 11:14     +1   -1




la caratterizzazione personaggi è fantastica..... belli i colpi di scena....... adoro ryu..... ma gli altri non sono da meno..... .......
a quando i prossimi capitoli? non farmi aspettare a lungo.....
 
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view post Posted on 26/6/2013, 12:30     +1   -1
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CITAZIONE (palmas73 @ 26/6/2013, 12:14) 
la caratterizzazione personaggi è fantastica..... belli i colpi di scena....... adoro ryu..... ma gli altri non sono da meno..... .......
a quando i prossimi capitoli? non farmi aspettare a lungo.....

:biggrin.gif:

Io ho già visto tutto come fosse un film ( fervida immaginazione ) devo solo trascrivere le scene come si deve. Diciamo che presto ci saranno altri capitoli.
 
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palmas73
view post Posted on 26/6/2013, 13:23     +1   -1




.... anch'io son come te un giorno ne metto su carta qualche storia.....

mi raccomando non mi fare morire ryu.......
 
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view post Posted on 26/6/2013, 20:47     +1   -1
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CAPITOLO 3 – Goran la montagna, Kiba la Nuvola e Hiroshi delle Fiamme.


I tre Goshasei sono sbarcati nel vecchissimo continente all'inseguimento di SHIBA per conto di sua moglie Asuka, il nuovo sesto guerriero di Nanto. Alcuni giorni prima a Shiba era stato recapitato al DOJO sulla montagna dove ora risiedeva un oggetto strano, una protesi sanguinante. Dopo di che una lite con la sua amata e una discussione con lo zio Burt ha deciso di prendere immediatamente la volta del vecchissimo continente. I tre astri in cerchio lo seguono in segretezza con lo scopo di proteggerlo da eventuali pericoli.

Kiba il più scuro del gruppo dall'aspetto trasandato, lunghi capelli neri mossi e sporchi, la barba incolta, una cicatrice verticale lungo le labbra e un fisico muscoloso ma slanciato con la sua solita indolenza rivolto al gigantesco e calvo Goran.


“Questa terra fa schifo, non è così Montagna? Questo sentiero è pessimo... Scarseggia di selvaggina e bacche da mangiare. Che poi io non ho capito cosa porta in quella sacca Shiba!”

Goran risponde come fosse il grugnito di un'orso facendo spallucce.

“Che ne so... Non m'importa. Dobbiamo solo evitare di farci sentire... Io manco sapevo ci fossero terre al di là del mare...”

“Sei grosso quanto stupido bestione! Siamo nel vecchissimo continente... Queste terre un tempo erano l'antica Cina o giù di lì... Le vere terre dell'imperatore del cielo!”

lo apostrofa Kiba mentre i tre proseguono nel pedinare Shiba che cammina celere in un sentiero appena più sotto. La boscaglia favorisce il loro occultamento ma devono stare attenti benché Shiba sia solito portare una cappa che ne limita parzialmente la vista alle spalle, l'uomo di Hokuto possiede sensi molto sviluppati.

“Stupido? Brutto zozzo scarafaggio! Come osi darmi dello stupido? “

Nel reagire alle parole di Kiba, Goran smuove una zolla di terra, il suo grugnito si fa pesante e Hiroshi, il più flemmatico dei tre è costretto a zittirli.

“Fate silenzio! Se continuate così finisce che il successore ci scopre.”

Ma è un attimo in un secondo sentono come il vento mosso da un'aquila in picchiata e dopo un balzo impressionante a ritroso vedono Shiba palesarsi davanti a loro. Scuro in volto e deciso come lo avevano visto solo durante la guerra di Nanto.

“Che ci fate qui? Come osate pedinarmi? E soprattutto chi vi manda: Burt o Asuka?”

Mentre Kiba e Goran restano sgomenti la reazione di Hiroshi è quella di un umile servitore che genuflesso si prostra dinanzi al successore di Hokuto. Il fatto che egli sia almeno 10 anni più grande dello stesso ne accentua il gesto.

“Perdonateci Shiba di Hokuto. Siamo qui in qualità di sua scorta personale.”

L'arrogante Kiba sente il dovere di prendere parola...

“ A me più che altro interessa sapere cosa c'è in quella sacca e se andiamo ad affrontare nemici degni del mio livello! “

Shiba avanza oltre Hiroshi delle fiamme e va dritto verso Kiba piuttosto innervosito.

“Non potete seguirmi. Siete del tutto inutili quaggiù. Ora andate via o vi prenderò a pedate nel sedere talmente forti da farne sentire il dolore a chi vi ha mandati.”

Goran riesce ora a prendere parola.

“Ma la signora Asuka e il generale Burt sono in pena per lei Maestro Shiba...”

“Se sono inutile io chissà quanto vali tu ragazzino!” Kiba digrigna tra i denti una frase a bassa voce ma comunque sentita da Shiba.

Il successore di Hokuto molla la sacca a terra e sferra un pugno al quale Kiba si sottrae con delle capriole all'indietro mostrando una grandissima mobilità della colonna vertebrale nonostante l'altezza.

“Tu lo vedrai subito quanto sei inadatto. Kiba delle nuvole è meglio che torni a casa o finirai ucciso molto presto, se non dal nemico dalle mie stesse mani!”

Lo scuro Kiba sornione sorride a Shiba fra i due compagni di viaggio ora impietriti.

“Tecnica dello Scorpione del Deserto!”

Kiba compie un balzo in avanti per raggiungere nuovamente Shiba poggia le mani a terra e proietta le sue gambe in alto poi piegando le ginocchia arriva con le punte dei piedi a sfiorare il bavero di Shiba, minacciando il morbido collo. L'aquila di Hokuto schiva il colpo all'ultimo secondo indietreggiando e pensa

<<davvero scaltro. Il suo colpo mira allo stesso punto vitale del mio colpo dell'aquila di Hokuto. Forse sono meglio di quello che penso.>>

Kiba riprende la posizione eretta e la parola

“Sei il primo uomo che sia riuscito a schivare del tutto il mio colpo segreto. Eh! Eh ! C'era da aspettarselo ma del resto sei l'uomo più potente di Hokuto. Del resto sei uno scarafaggio come me... Noi scarafaggi siamo la migliore razza del mondo. Ha! Ha! Ha!”

“Ah già perché anche tu vieni dal Deserto Pacifico hai scelto di emulare lo scorpione in battaglia... Patetico! Siete comunque inadatti per farmi da scorta...”

Shiba ora si palesa di fronte a Kiba e gli serra la gola con una mano mentre questi incredulo non capisce come l'aquila di Hokuto gli si sia avvicinata. Kiba porta entrambe le mani a cercare di togliere quella di Shiba, ma la presa dell'uomo di Hokuto che indossa quel guanto lungo in cuoio dove la sua aquila può poggiare gli artigli è impressionante. Solo l'altezza permette a Kiba di non essere del tutto sollevato di peso e usando le gambe riesce a divincolarsi rovinando a terra mentre gli altri due Goshasei gridano all'unisono.

“Maestro Shiba si fermi!”

Kiba si rialza frastornato ma con sguardo minaccioso affronta Shiba “Sono detto la nuvola perché so inventarmi tecniche dal niente. Io Kiba lo scorpione del Deserto Pacifico ti dimostrerò il mio valore...”

Shiba lo osserva severo

“Vattene adesso e avrai salva la vita. Non ne hai avuto abbastanza? “

Mentre lo dice gli sferra un pugno sul petto che Kiba non riesce ad evitare e rovina di nuovo a terra. Nello stesso istante Shiba è costretto a schivare una freccia con una rapida rotazione di spalle.
Più avanti oltre la boscaglia scorge Sara, l'amazzone principessa di Sava che gli punta contro la sua balestra automatica.

“Sara? Che ci fai anche tu qui? Maledetti, vi siete pure fatti seguire!”

“Ti stai comportando come Ryu si è comportato con te Shiba! Se vuoi cacciare loro con le cattive dovrai farlo anche con me! Siamo qui per aiutarti e ci tratti in malo modo.”

Shiba incassa il rimprovero della principessa di Sava.

“Ryu ha sempre agito da burbero ma... E' per proteggervi. Sai meglio di me che andiamo incontro alla morte. Ve lo chiedo un'ultima volta, ritornate tutti a casa. Potreste essermi d'intralcio.”

“Bene se non lo vuoi dire tu lo dirò io a loro...” Sara con fare sicuro da amazzone guerriera qual'è strappa un sorriso a Shiba “Andiamo a raggiungere il PRINCIPE DI HOKUTO. Sua maestà RYU KASUMI che per proteggerci ha sfidato un esercito di cento mila uomini!”

Lo sguardo dei tre Goshasei si fa serio ma non del tutto sorpreso. Kiba anzi ripresosi e rialzatosi si passa l'avambraccio sulla bocca dalla quale sgorga un rigolo di sangue. E sorride soddisfatto per il numero di nemici da affrontare.

Tuttavia Shiba presa la sacca, una borsa lunga e chiusa a zip, aperta e lanciata verso Sara qualche metro più avanti la corregge:

“Andiamo a SALVARLO.”

Sara osserva esterrefatta il contenuto della sacca. Lì dentro il motivo e l'oggetto che ha spinto Shiba a riattraversare il mare. La protesi d'acciaio del braccio sinistro ancora insanguinata di RYU.

Più tardi i 5 si accampano grazie agli zaini che porta con sé il gigantesco Goran e fanno un falò, acceso da Hiroshi sotto lo sguardo di rimprovero di tutti i presenti capacissimi di accendere un fuoco all'aperto senza ricorrere a tecniche come le sue.

Durante la cena a base di pesce pescato in un fiume lì vicino i 5 approfondiscono la questione. Shiba prende la parola seduto su un tronco d'albero steso al suolo con il suo cappuccio ora messo alle spalle a scoprire i capelli corti e sparati a spazzola. Il buio e il bagliore del fuoco risaltano meno il suo colore della pelle più ambrato che vero nero.

“Mi spiace ragazzi ma le cose non stanno messe bene. Pare che Ryu abbia combattuto contro l'esercito di Timur il pazzo. Che come vi abbiamo spiegato poco fa non è un tipo da prendere alla leggera... Cento mila soldati, pare che neanche Ryu abbia potuto sconfiggerli. Per questo è meglio che facciate ritorno... A meno che non vogliate imbarcarvi in una missione che non ne prevede alcuno.”

Sara prende la parola carica di speranza

“Ma la protesi. Quella nella sacca... è diversa da quella che aveva RYU. Te la ricordi... Voglio dire è molto simile ma non aveva quella bocca di fuoco all'estremità... Potrebbe essere di qualcun altro”

“Il mio contatto ha parlato di Ryu... Io credo abbia modificato la protesi prima di scontrarsi con l'esercito di Timur ma domani ci dirà tutto...”

Sara prova a indovinare.

“Chi può averti avvisato? Kuro il fratello di Suzanne?”

“No. Ne dubito fortemente... Alcuni tuoi vecchi soldati mi hanno riferito di aver perso ogni contatto con lui e il resto dell'esercito dei Chun...”


Il gigantesco Goran seduto sopra un masso poiché nessun altra seduta potrebbe sostenerlo riflette a voce alta a dispetto di quello che Kiba pensa di lui.

“Se non siete sicuri che la protesi sia la sua e non conoscete chi vi ha avvisato... Maestro Shiba potrebbe essere una trappola!”

Kiba prende parola impunemente.

“Allora lo vedi che non sei scemo? Ma col cavolo che sei furbo! Sara ci ha detto che RYU ha sempre fatto in modo che in questi luoghi fosse conosciuto come l'unico superstite di Hokuto. Scommetto che se non è stato quel Kuro è stato Ryu stesso a inviarci il suo braccio.”

Shiba guarda Kiba insistentemente. Non riesce proprio a capire come possa esistere qualcuno di così arrogante. Lo aveva appena pestato e redarguito ma questi continuava come se niente fosse. Gli faceva specie odiare uno della sua stessa razza, la nuova razza del Deserto Pacifico ma questo Kiba era proprio insopportabile.

Hiroshi prese parola:

“Lo scopriremo domani no? Grande Shiba permettici di schierarci con te. Kiba è un gran chiacchierone ma sarà al tuo servizio come noi tutti. Se si tratta di una trappola a maggior ragione possiamo renderci utili. Ti prego non umiliarci ulteriormente facendo leva sulla nostra inadeguatezza.”

Kiba guarda con sprezzo Hiroshi, schifato da tanta umiltà...

“Sei un leccaculo Hiroshi! E' così che vuoi sconfiggere l'imperatore dei Khan? Gli leccherai il culo cantandogli che non sei degno di farlo?”

Shiba indispettito tuona con un urlo.

BASTA! Siete la compagine peggiore che potessi avere. Mio padre Kenshiro vi avrebbe già presi tutti e tre a calci nel sedere... “ poi con una risata di speranza si lascia andare prima di andare a letto “... e se vi vedesse RYU direbbe che portarvi in una missione senza ritorno sarebbe un gesto di benevolenza verso il genere umano. Ha! Ha! Ha!”

Tutti tranne Sara scoppiarono a ridere. Shiba stesso si sorprese del momento ilare, poi si accorse che doveva essere un qualcosa dovuto al sistema nervoso. La troppa tensione, la troppa sofferenza, possono spingere l'organismo a cercare una risata, fosse anche isterica, pur di bilanciarne l'equilibrio. Doveva essere così perché in fondo al suo cuore si sentiva distrutto e non poteva affezionarsi ad altri compagni d'avventura che presto avrebbe dovuto piangere.
In quel frangente si domandò come avesse potuto suo padre Ken conoscere tanti guerrieri per poi vederli perire in battaglia.

Per quanto uomini particolari e dal carattere spigoloso questi Goshasei avevano superato il mare per proteggere lui e salvare Ryu. Per compiere il loro destino ed essere fedeli ad un ordine più grande di loro.
No. In fondo non erano che tre persone da ammirare sia pure incredibilmente figli di quei tempi così difficili e prepotenti.
 
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palmas73
view post Posted on 27/6/2013, 19:25     +1   -1




meraviglioso.... continua cos'
:wink.gif: :wink.gif: :wink.gif:
:raoul:
 
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view post Posted on 27/6/2013, 19:49     +1   -1
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CITAZIONE (patrizia palmas @ 27/6/2013, 20:25) 
meraviglioso.... continua cos'
:wink.gif: :wink.gif: :wink.gif:
:raoul:

Eia :wink.gif:

Sono pronti altri capitoli. Domani pubblicherò il 4°. :8-):
 
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view post Posted on 28/6/2013, 15:00     +1   -1
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CAPITOLO 4 – I Predestinati

L'indomani mattina i 5 guerrieri si rimettono in viaggio e dopo ore ed ore di cammino sotto il sole cocente contro il quale sia Shiba che Kiba, abituati a temperature simili del deserto indossano una cappa mentre il calvo e gigantesco Goran percepisce i primi segni di un'imminente insolazione.
Per sua fortuna, raggiungono quello che secondo la mappa in mano a Shiba è il luogo dell'incontro prestabilito. Scorgono così un capanno in legno vicino ad una cascata dove trovano un giovane uomo a torso nudo con delle bende addosso. Fasciature che sembrano coprire delle ferite.
L'uomo è alto quanto Shiba poco sopra il metro e ottanta e muscoloso, ha dei capelli nero pece a mossi lunghi fino alla base del collo. Possiede uno strano collo di pelliccia anche quando è a torso nudo e sotto indossa un paio di jeans con degli stivali consumati.

Ora rivolto a Shiba.

“Tu devi essere il successore. Benvenuti a tutti voi... Certo mi aspettavo un esercito, spero non siate tutti qui.”

Shiba osserva l'uomo con fare circospetto e dubbioso.

“Sì, in carne ed ossa. Ma non sono in vena di convenevoli... Ora che sono arrivato puoi spiegarmi tutto. La prova che sono io è il contenuto di questa sacca stessa...”

“Certo ma non ho sedie per far accomodare quest'uomo” rivolto verso Goran “...andiamoci a sedere vicino alla cascata su quelle rocce.”

Poi preso posto vicino alla cascata l'uomo spiega tutto.

“Il mio nome è Saul il nero. Sono uno dei tanti ribelli che non vede di buon occhio l'avanzata di Timur il pazzo verso queste terre. Io ero presente il giorno dello scontro fra l'uomo dalla corazza dorata e l'esercito dei Khan...”

Sara lo interrompe prendendogli le mani con gli occhi gonfi di lacrime...

“Dimmi che è ancora vivo. Saul ti prego! Dimmi che Ryu di Hokuto è ancora vivo...”

Saul meravigliato fa un cenno di assenso con la testa alla donna ed evita di chiedersi come una donna matura come lei sia innamorata come una ragazzina di un uomo tutto sommato più giovane.

“Certo che è vivo ma è in prigione... Liberarlo non sarà complicato, solo dobbiamo sbrigarci.”

Saul racconta così ai presenti lo scontro fra Ryu e l'esercito di Timur. Mentre l'esercito dei Khan si apprestava ad attraversare una gola fra le montagne lì vicino Ryu aveva sferrato il suo attacco in sella al suo destriero bianco con la chiazza rossa sul muso. Sfrecciando a tutta velocità e sprigionando un'aura impressionante aveva travolto le primissime linee dell'esercito facendo fuori centinaia e centinaia di loro con raggi energetici scagliati dalle proprie mani e pugni di una potenza spaventosa.

Dopo 50 metri circa la sua pazza corsa verso il centro dell'esercito si è dovuta fermare per via di una picca che ha abbattuto il suo cavallo. Ryu si è quindi lanciato in avanti con un balzo incredibile verso il carro che porta sul trono Timur l'imperatore, ma poco prima di arrivargli a tiro un'alabarda gigantesca gli si è piantata sul petto.

Era l'alabarda di Xion il generale Taizan a torso nudo col casco in testa. Xion ha quindi sfoderato altre decine di colpi su Ryu distruggendogli l'armatura ma il Principe di Hokuto dopo averlo spinto via in qualche modo è disperatamente riuscito a salire sul carro di Timur.

In men che non si dica si è ritrovato a terra con il piede destro di Timur, l'imperatore dall'armatura nera in titanio, che premeva sul suo petto mentre era a terra.
Qui Ryu sorridente gli ha puntato contro il suo braccio sinistro dal quale è esploso un colpo di inaudita potenza che ha preso nel petto e sul volto Timur.

Timur ha resistito in qualche modo e ha quindi ferito al torace Ryu colpendolo con 3 dita al centro del petto, ma facendo questo si è avvicinato tanto al Principe di Hokuto al punto da scorgerne le 7 stelle presenti sulla tempia.

“ Ed è qui che Timur ha ordinato che Ryu fosse portato alle prigioni di Dakhana. Quelle 7 stelle sulla tempia di RYU sono la chiave. E' vivo solo perché interessano a Timur. Io ho assistito a tutta la scena e senza farmi notare sono poi riuscito a seguire Ryu nelle carceri. Quando gli scagnozzi di Timur sono andati via ho parlato con lui. La sua protesi è danneggiata e vuole che io la porti a riparare... Con quella, dice che può uccidere Timur quando ritornerà a prelevarlo... Io non so se invece lo rivedrà.”

Shiba incantato dal racconto chiede

“Ma che razza di arma è?”

“Un acceleratore di particelle installato da uno scienziato di Dohka. Il vostro amico Ryu è molto astuto. Si è procurato un'arma talmente potente che è quasi riuscito ad uccidere quel diavolo! Ovviamente era una missione suicida”

Hirsohi interviene nella discussione...

“E' lui che ti ha detto di contattare Shiba? Come sapevi della sua esistenza?”

Saul cambia espressione e diventa preoccupato.

“ Ero presente anche nello scontro con Atasuke e conoscevo già SHIBA... Vivo da queste parti e quando ho visto degli uomini intenti a sconfiggere i draghi del Wu-Shu. I nostri soverchiatori... Beh ho seguito la vicenda e molti popolani sono pronti a ribellarsi”

Hiroshi insiste col suo tono inquisitorio

“ E perché hai tu il suo braccio sinistro? “

“ Me lo ha dato lui chiedendomi di riportarlo a Dohka per farlo aggiustare. Timur schiacciandolo lo ha messo fuori uso. Purtroppo però mi serviva come messaggio per Shiba. Con una prova così schiacciante lo avrei convinto a salpare per queste terre. Ora però andremo a farlo riparare... Sono piuttosto in ritardo con Ryu e spero che farlo evadere sia facile quanto entrare in quelle prigioni abbandonate.”


Shiba si alza e prende parola.

“Bene ma non ci hai ancora detto perché ci aiuti. Tu che hai a che fare con tutto questo?”

Saul rivolge uno sguardo di rimprovero a Shiba mostrandosi per la prima volta per niente timoroso del successore di Hokuto.

“Timur è anche un mio nemico! Non vi serve sapere altro.”

Il gruppo preso il cammino verso Dohka città tristemente nota a Sara e Shiba per la morte di Suzanne, la moglie di RYU. Rintracciano quindi lo scienziato e nel giro di poco tempo riescono a sistemare la protesi di Ryu.
Adesso prese alcune vetture i 6 si dirigono a Dakhana più dentro il continente, più vicino alle terre dei Kung, vicino al confine con quelle che erano le terre dei Khan ora signori di tutto il vecchio supercontinente.

Shiba ha un'altra domanda per Saul.

“Se Timur è così spietato per quale assurda ragione ha risparmiato Ryu?”

Saul si mostra molto interessato all'argomento e volgendosi verso di lui mentre è intento a scassinare le porte della prigione che sorge in mezzo a delle montagne rocciose e non è tenuta sotto controlla da chissà quante guardie a dispetto del numeroso esercito di Timur il pazzo.

“Quel pazzo, quell'uomo privo di senno si è fermato quando ha notato le 7 stelle sulla sua tempia. Non ha senso per un animale, una belva quale egli è, ma il perché lo posso solo supporre... Del resto mi pare sia un simbolo che indichi gli uomini più forti della dinastia di Hokuto. Timur non era il predistinato della sua casta. E' solo il carneficie!”

Shiba si acciglia e obbietta

"Sì RYU è discendente della dinastia principale di Hokuto, ma mi sfugge il nesso fra le dinastie Wu-Shu e Hokuto..."

"Un tempo Wu-SHU, Hokuto, Gento e Nanto erano tutte la stessa cosa. Ben 4.000 anni fa. La tecnica veniva chiamata GRANDE SOKE o semplicemente WU-SHU... Gli uomini più potenti di queste discipline hanno sempre avuto sul proprio corpo il segno della costellazione che li protegge. Questi uomini hanno sempre potuto attingere ad un potere superiore... Sono detti PREDESTINATI"


CAPITOLO 5 – Il ritorno di RYU.

Uccise alcune guardie i 6 arrivano alla cella di Ryu dove è incatenato al muro sia con il braccio destro che con le caviglie e non versa in condizioni buone di salute né di igiene. La barba seppur bionda ormai è cresciuta tanto da coprirgli buona parte del viso. I suoi occhi sempre profondi come il cielo fissano i 6 amici venuti in suo soccorso.

“Oh quanta bella gente! Shiba! Sara... Saul con il mio braccio nuovo e questi 3 chi sono?”

Mentre Sara e Shiba lo liberano e lo abbracciano rimettendolo in piedi...

“Non dovevate venire fin quaggiù. Voi due sapete bene il perché... Passami la protesi Saul, ecco perché ci ha messo tanto. Pensavo mi avessi già tradito... Arhg! Accidenti sono ancora piuttosto messo male...”

Saul gli porge la protesi che prontamente Ryu si rimette a posto.

Mentre Shiba prova a parlare con Ryu “ … siamo venuti a salvarti fratello...” questi avanza oltre e va a fissare i 3 Goshasei. Guarda Hiroshi negli occhi con curiosità quasi animalesca, gli occhi del Goshasei delle fiamme prontamente si abbassano verso il pavimento...

Ryu muove il labbro inferiore sporgendolo...

“Bene! Un cordardo...”

Ora Ryu osserva Goran, mentre Shiba si siede su una roccia demolita dal muro della cella portandosi il palmo della mano al mento in segno di rassegnazione. Goran trema ansioso come un bimbo che porta i compiti alla maestra...

“... Sento la puzza della tua paura... Tanto grosso per niente!”

Goran e Hiroshi ci rimangono male ma hanno di che ridere quando Ryu si avvicina a Kiba e tira su col naso...

“Sniff! Sniff! Uhm... Puzzi più di me! Dico hanno liberato anche te da poco o puzzi così di tuo? Sono dei carcerati ribelli questi qui?”

Kiba vorrebbe rispondergli ma Ryu emana un'aura decisa e scontrosa che non ammette repliche. Non lo reputa più potente di Shiba ma in qualche modo decisamente più pericoloso ed evita di obiettare. Ha come la sensazione che la fama di burbero del PRINCIPE di HOKUTO sia del tutto meritata.
Goran interrompe Ryu con una frase fuori contesto...

“Grande Ryu, lo sapete? Mio padre Uighur prestò servizio con suo padre Raoul...”

Ryu non lo considera neanche e mentre con la mano destra gli fa cenno di piantarla, si gira verso Shiba leggermente esasperato.

“Ti rendi conto che li hai condannati a morte? Non mi dire che vengono con noi! Non sei utile neanche te quaggiù... Tsk! Ho fallito la mia missione ma intendo proseguire da solo...”

Shiba annuisce al rimprovero di Ryu.

“Ammetto che volevo venire da solo ma dovresti un pizzico di rispetto in più a chi ti sta dando una seconda opportunità... Loro sono qui per riportarti a casa.”

Ryu si fa minaccioso e fissa Saul...

“Sì, sono stato io ad avvisarli. Forse c'è una speranza di vincere contro il tiranno di queste terre e non potevo stare a guardare.”


Ryu con rassegnazione guarda un po' tutti prima di fermarsi a fissare Sara.

“Ho capito tutto. Volete affrontare l'esercito dei Khan. Più che coraggiosi non siete che degli incoscienti. Ma mi fido del giudizio della mia fedele stratega di sempre. Tu che dici principessa?”

Sara inorgoglita e al settimo cielo per l'attenzione rivoltale da Ryu prende la parola comunque con serietà, la serietà di una comandante in seconda come era sempre stata ai tempi in cui seguiva Ryu nelle sue battaglie.

“Non puoi nascondere l'esistenza delle terre oltremare. Shiba è stato visto e conosciuto anche in queste terre. Se proprio non vuoi tornare indietro ti conviene accettare il suo aiuto e quello di tutti noi”

Ryu in un insolito gesto di affetto abbraccia Sara.

“Saggia come sempre principessa. Sei la migliore stratega che io abbia mai potuto avere al mio fianco. Ma come puoi chiedermi di perdere anche te e mio fratello?” poi di nuovo rivolgendosi a tutti come fosse il capo “Ora però dobbiamo andare via. Potrebbe non volerci molto prima che si accorgano che mi avete liberato. Andiamo o morirete ben prima che io decida di portarvi con me!”

Mentre tutti si incamminano Ryu affianca Shiba e gli sferra un pugno sul fianco. Un colpo tremendo per un uomo normale ma una bazzecola per un allievo di Hokuto che può indurire il suo corpo come l'acciaio.

“Hai dato il medaglione a Ken? Sai conservo ancora il primo pugnale che mi mise in mano... Ha! Ha! Ha! ”

Shiba un po' titubante e indeciso se rivelargli la dipartita dello zio.

”Sì certo!” e per dissimulare “... dimmi piuttosto quanto può essere forte questo Timur e se può essere sconfitto...”

“Tsk! Atasuke e Argo sono niente in confronto. Mi ha steso con un solo colpo ma se potessi colpirlo da distanza ravvicinata con questo...” Ryu con la mano destra prende la parte finale del suo braccio meccanico sinistro e lo indica a Shiba “... potrei anche ucciderlo. Combatte ad un livello del Wu-Shu che non ho mai visto ma il brutto è che ha 3 guardaspalle della scuola Taizan... “

Shiba obbietta.

“Ma la scuola Taizan utilizza sempre delle armi. Dai in base a quello che ci ha insegnato Ken non penso siano così pericolosi...”

“Ti sbagli! Usano le armi bianche sì, ma questi imprimono in esse una quantità di Ki che è forse superiore alla mia. E' evidente che Ken, come noi del resto, abbiamo conosciuto solo maestri minori di questa scuola... E poi non ho contato tutti i soldati di Timur ma il numero centomila non sembra campato in aria...”

“Siamo alle solite Ryu. Mi sottovaluti e dimentichi che tutti hanno un punto debole... O vuoi solo spaventarmi per convincermi ad andare via?”

Ryu sorride al fratello.

“Mi volevo sacrificare per salvare te, la scuola e la nostra terra.” e poi con lo sguardo sognante e fiero rivolto verso il cielo stellato “ Io non vedo l'ora di riabbracciare Suzanne e mio padre nell'al di là... Non ho più nessuno in questa terra deserta.“

Shiba restituisce il colpo sulla spalla del possente Ryu.

“Hai me e hai Sara. Hai l'affetto di Burt e Lynn e il loro figlio Yuri che è il nostro imperatore da proteggere. Suzanne La rivedrai fratello ma non ancora... Non ancora.”
 
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palmas73
view post Posted on 28/6/2013, 15:23     +1   -1




CITAZIONE (Raoul @ 27/6/2013, 20:49) 
CITAZIONE (patrizia palmas @ 27/6/2013, 20:25) 
meraviglioso.... continua cos'
:wink.gif: :wink.gif: :wink.gif:
:raoul:

Eia :wink.gif:

Sono pronti altri capitoli. Domani pubblicherò il 4°. :8-):

MA SEI SARDO?
 
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43 replies since 24/6/2013, 00:32   1262 views
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