Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

La mitologia dei galli e dei celti

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view post Posted on 13/4/2021, 23:27     +1   +1   -1

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Mi sfido a scrivere qualcosa che solo gli storici appassionati azzardano. Ossia parlare di quel popolo semi-mitologico, ma certamente esistito, dei celti, e di cui i galli rappresentano sicuramente una buona parte, ma non ci si dimentichi, guai a farlo, che i famosi celti ( dal greco " keltoi " e la cui derivazione etimologica significa forse forza ed elevazione ) non sono solo i galli ma una moltitudine di popoli, abitanti variate zone dell' antica europa.

Può essere che " keltoi " ossia celti, derivi anche più semplicemente da " popoli dall' alto ", difatti essi derivavano sommariamente dal nord, comunque sempre di origine indoeuropea, ma erano gli abitanti del nord, grandi di statura dai capelli chiari, e anche gli occhi spesso chiari e la pelle chiara, erano i celti, o meglio celto/germanici.

Infatti v'è da chiarire che celti e germani si consideravano popoli a sè.... i germani erano ancora più grandi di statura, stando ai commentari di giulio cesare, più chiari di pelle e quasi tutti biondi, dagli occhi azzurri o cerulei, ed erano fisicamente possenti. Più ancora dei galli, i quali dei celti rappresentavano la maggioranza, nonchè la maggior potenza ( vi era in antichità una disambiguazione tra celti e galli, per cui si confondevano le due parole, come ad indicare la stessa cosa, ma in realtà vi erano molti popoli di discendenza celto/germanica, e non erano una chiara discendenza ne di uno, ne dell' altro popolo ).

Comunque, per non scendere eccessivamente nella cronologia... si dice che i celti sommariamente veneravano sopra a tutti un dio, di nome woden, wotan, wodan o comunque lo si voglia chiamare. Egli era il padre degli dei cosi come Zeus era il padre degli dei della mitologia greca e capeggiava il phanteon nordico delle varie divinità, tra le quali le più venerate erano quelle della caccia, della battaglia e della fertilità. Oltre non vado perchè non conosco.

Parliamo piuttosto dei celti in generale... essi erano di origine indo-europea ma ben differenti dal resto dei popoli. Abitanti delle regioni più fredde ed inospitali, erano adattati pertanto a tali regioni. Alti e di grande statura ( cesare diceva nei commentari che molti celti erano alti mediamente sui 6 piedi ossia 180 centimetri e grandi di corporatura ) i celti dominavano incontrastati le regioni del nord, ossia l' attuale francia, gran bretagna, austria e svizzera. Della germania e scandinavia invece erano padroni i germani, che dovevano proprio essere discendenti assoluti degli abitanti originari, ossia si parla di millenni or sono.... ed essi erano temuti anche dai celti, perchè grandi di numero, e grandi anche di corporatura, non conoscevano però bene la lavorazione del metallo come la conoscevano i celti ( la famosa maglia di ferro infatti deriva dai celti, e i romani stessi adottarono quel tipo di protezione una volta venuti a conoscenza, oppure può essere che già la conoscessero tramite gli etruschi o gli antichi greci, non ci è dato sapere con precisione ).

Usi e costumi dei celti, non ci è dato sapere moltissimo ma è risaputo che celebravano sommariamente gli dei della guerra, la dea della caccia e quella della fertilità. Non quindi tanto differenti dai romani o greci che fossero... le loro usanze però vengono definite " barbare " da Cesare. Bruciavano ad esempio vivi i traditori, i ladri e i malfattori in onore al dio supremo Woden, il quale era felice che in suo onore fossero trucidati gli umani di cattiva natura, egli ne avrebbe giudicato le anime e avrebbe preso cura di essi nell' aldilà... sull' aldilà degli antichi celti non ci è dato sapere quasi nulla, se non che i celti dicevano di temere solo una cosa ( ovviamente non temevano solo quella! ), cioè che il cielo cada loro sulla testa, ossia il giudizio di Woden cadesse su di loro, in maniera inesorabile ed inarrestabile, ma i celti erano un popolo, per cosi dirla, robustissimo e quindi non temevano affatto il loro stesso giudizio universale, ma anzi si credevano superiori agli altri mortali, in parte perchè fisicamente più grandi e più forti, in parte perchè la loro stessa divinità esigeva un comportamento fiero e indipendente, per cui tra i celti era difficile trovare un unico re o comandante ma al contrario erano governati da una classe religiosa, i famosi druidi, i quali eleggevano un re, o addirittura un governo di due re, come gli spartani, per cui nessun atto giudiziario oppure declamazione di guerra poteva passare senza l' approvazione dell' altro re, il quale aveva poteri uguali e identici.

Però si tenga conto, detto questo, che molte tribù di celti vivevano indipendenti, con le loro divinità, usi e costumi ed erano assolutamente insofferenti di qualunque forma di governo assoluto, ossia disdegnavano l' autorità. Di ciò ne è testimone Cesare nei suoi commentari, stando al quale i celti disdegnavano assolutamente un re supremo o un imperatore, ma preferivano di gran lunga vivere in tribù separate, ognuna capeggiata dai loro druidi e un capo locale, il quale era di solito l' uomo più forte e influente del villaggio o della città, esso era il re, nominato dai druidi, o più spesso, salito al potere tramite la corruzione dei druidi con beni quali oro, denaro oppure promesse di favori.

Da ciò è errato dedurre che i celti fossero deboli perchè incapaci di governarsi l' un l' altro. Quando infatti un grave pericolo li minacciava, come una invasione germanica ( parliamo di molti secoli prima di cristo ) oppure l' invasione romana ( e qui siamo attorno al secolo prima di cristo ), erano in grado di inviare emissari e trovare un comune accordo per cui tutti i popoli si univano in battaglia, però secondo naturalmente le loro usanze.

Era infatti costume dei galli, dei celti in genere, di schierarsi in battaglia per tribù. In prima linea erano schierati i giovani più valorosi delle tribù più importanti che combattevano spesso nudi o seminudi in segno in parte di coraggio in parte di dispregio del nemico, in parte in onore del dio Woden che veniva raffigurato come un possente guerriero invincibile. Dietro di loro venivano i più anziani, e ricchi, equipaggiati con cotte di maglia, scudi ricamati di simboli religiosi, e spade della miglior qualità, avevano il compito di portare il combattimento alla vittoria assoluta, grazie alla superiore capacità ed equipaggiamento.

Cesare non ignora questo metodo di battaglia e anzi studia come sconfiggerli ed il risultato lo sappiamo dalla storia: lui per primo schierava in prima linea i più giovani e poi venivano i combattenti esperti, quelli dai quali dipendeva la vittoria o la sconfitta.

Tralasciando la parte militare, i celti vivevano in una solida gerarchia in cui i più anziani detenevano l' autorità, e i più saggi ed influenti erano i drudi, conoscitori della religione. Se avveniva un torto, esso veniva sottoposto all' autorità dei druidi, i quali esprimevano il loro giudizio. A volte era mite a volte era severo, per i più colpevoli esisteva un rituale in cui i soggetti erano arsi vivi in una gigantesca struttura di legno e paglia, e simboleggiava un prospero avvenire tramite la consunzione dei malvagi ( il Dio era infatti felice che i malfattori fossero arsi vivi in suo onore ed augurava ai fedeli un felice avvenire ).

Per i delitti minori esisteva come del resto in altri popoli, una multa da pagarsi in denaro oppure in bestiame o altri beni di valore, i celti infatti apprezzavano moltissimo l' oro, i gioielli e il denaro in generale, tanto che la parola " celti " era a volte associata a quella di " mercenari ", tanto che i guerrieri di origine celtica si offrivano come guerrieri a volte anche in terre lontanissime, in cambio di un corrispettivo in denaro, oro, o beni preziosi. Un uomo celtico che tornava in patria carico di tali beni era infatti ammiratissimo e da lui i giovani cosi come gli anziani volevano sapere tutto, le terre visitate, le guerre combattute, usi e costumi stranieri.

Erano infatti in primo luogo i celti, un popolo curiosissimo che ammirava e non disprezzava le vicende altrui e le storie che venivano narrate dai vari avventurieri. Dice Cesare che quando uno straniero attraversava la gallia o la germania, veniva letteralmente " divorato " nel senso che volevano sapere da lui tutte le notizie, tutte le storie, tutti gli usi e costumi dei luoghi da cui proveniva, tanto che a stento uno poteva toglierseli di dosso, tanta era la sete di curiosità dei celti.


Mi fermo qui per ora ma proseguirò descrivendo il modo di vivere dei galli/celti/germani quando ne avrò l' ispirazione.

Edited by davemustaine_88 - 14/4/2021, 01:23
 
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view post Posted on 14/4/2021, 01:40     +1   +1   -1

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Giusto ora mi sovviene in mente che attività fondamentale sia per i " keltoi " ( pronuncia nostrana: kelti ) che per i germani ( germani è un termine che indica un insieme di popolazioni antiche: teutoni, cimbri, scandinavi, balti, bastarni etc... ) una delle attività principali era l' allevamento del bestiame, e la dieta dei popoli nordici era costituita in larga parte da carne e latte derivato dalle bestie, e per i popoli marittimi, anche dal pesce.

Una grossa incognita rimane il livello dell' agricoltura dei popoli celto/germanici, infatti stando ai commentari di cesare questi popoli erano perfettamente in grado di coltivare i campi, anche se con tecniche più arretrate rispetto ai popoli del sud, merito anche del clima più rigido. I galli coltivavano il frumento con il quale realizzare la farina e di conseguenza il pane, coltivavano piante da frutto coi quali cibarsi ma la preda più ambita era la selvaggina.

Si narra che nelle foreste dell' europa nordica/media abitava una moltitudine di animali di stazza gigantesca come cervi primordiali, di dimensioni notevolissime ( per abbatterne uno erano necessari diversi cacciatori ), e anche una specie primordiale di tori, che dai romani erano chiamati Uri. Gli uri erano del tutto simili ai tori odierni, ma di dimensioni estreme, per cui per abbatterne uno occorreva una intera banda di cacciatori/guerrieri che utilizzavano anche trappole e agguati, l' abilità di un guerriero non stava solo nella forza ma anche nell' astuzia, sempre secondo i celti/germani.

L' uccisioe di un Uro fruttava alla banda non solo la riconoscenza del villaggio/città, in quanto procurava carne in abbondanza ma anche prestigio per l' abilità impiegata nell' abbattimento della bestia per cui i cacciatori, spesso giovani in cerca di gloria, si elevavano al rango di guerrieri ed erano quindi degni di radersi barba e capelli ( si sappia infatti che fino ad un atto di prova o valore, ad un giovane celtico o germanico non era consentito radersi barba e capelli, ne di prendere moglie, fino a quando non avesse compiuto qualcosa degno del prestigio della stirpe alla quale appartenevano, come era ad esempio l' abbattimento di un Uro, antico bue dalle dimensioni enormi, oppure l' uccisione di un nemico rivale, in un duello o in combattimento )

Cosi i giovani celto/germanici erano " svezzati " obbligandoli a sviluppare ardimento, coraggio, tenacità e agilità. Spesso i germani vestivano stando alle fonti di cesare, nientepiù che un mantello e un paio di brache, per il resto a petto nudo.

A proposito delle brache, c'è da scriverci qualcosa su... i popoli del sud infatti ( romani, greci, iberici, cartaginesi etc.. ) vestivano una tunica che arrivava poco sopra il ginocchio ma non portavano pantaloni. Questi derivano dai celti e dai germani, che col tempo imposero il loro modo di vestire. Ai romani infatti apparivano buffe quelle brache larghe che indossavano i celti, i quali deridevano a loro volta i romani perchè vestivano come donne, ossia senza pantaloni ma solo la sopravveste.

Come se ciò non bastasse, veniva detti ai celti che i romani erano effemminati, bevevano vino, il quale era proibito tra i popoli nordici perchè ne deformava la mente e lo spirito oltrechè il corpo, ed indulgevano in pratiche abominevoli agli occhi dei celti come l' omosessualità, la poligamia, la corruzione delle autorità.

Tanto bastava per generare una incomprensione, che sfociava in odio, tra i due popoli, che non potevano sopportare l' arroganza dell' uno e dell' altro, fino a che non si giunse allo scontro aperto, concluso infine da giulio cesare che dimostrò come brache oppure no, alla fine vinceva quello che più sapeva utilizzare il cervello e la strategia, mentre la tattica dei galli, cioè caricare il nemico con tutta la forza disponibile in un unico dato momento, si rivela fallimentare perchè esaurita la potenza iniziale, iniziava la vera battaglia nella quale i romani erano maestri e si erano addestrati appositamente per combattere quel tipo di nemico.

Si noti comunque che come detto in precedenza, non correva buon sangue tra celti e germani, ed in più di una occasione si scese a guerra aperta tra i due popoli, nessuno in grado di sopraffare l' altro in modo definitivo, entrambi affamati di gloria e prestigio, quando però si misero di mezzo i romani con cesare ( circa 70 anni prima di cristo ) i galli vennero a chiedere aiuto ad essi, per salvarsi da una invasione senza precedenti di germani, capeggiati da un condottiero capace e allo stesso modo spietato di nome Ariovisto, che veniva dall' alta nobiltà germanica della tribù più potente allora, quella degli suebi, abitanti dell' attuale sassonia.

Fu quello un grave errore dal momento che per la prima volta i galli chiedevano assistenza militare ad un altro popolo per fronteggiare una ondata di germani mai vista in precedenza, le fonti sono discordanti, ma si parla di almeno 100.000 uomini atti alle armi, seguiti da donne, anziani e bambini. L' esito in compenso è già chiaro dalle molte fonti concordi, ossia che cesare caccia via i germani in una battaglia campale, nella quale la superiorità delle armi e tattiche romane prevale sul numero e sulla forza esorbitante dei germani.

Ci furono altre guerre successivamente, importantissime, tra galli e romani ma nulla come questa dimostrazione di forza fece valere la potenza romana sui popoli celti, perchè dato che essi erano in grado di battere i temuti germani, chi poteva fermarli?

Mi fermo qui, approfondirò ulteriormente in seguito.
 
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view post Posted on 14/4/2021, 03:50     +1   +1   -1

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Degli usi e costumi dei celti ci vengono informazioni abbastanza dettagliate. Vivevano in villaggi le cui strutture erano per la maggior parte di forma longitudinale, simili ad una barca, ad uno o due piani, ed in grandi case di legno abitavano spesso più famiglie assieme. Parenti, zii, nipoti, figli, cognati, finivano tutti per abitare nella stessa casa, che nella filosofia dei celti più era grande, maggiore era il prestigio della famiglia, ed i celti andavano fieri di avere una famiglia numerosa ed unita. Nei commentari cesare narra che l' unità familiare tra i celti era sacra e considerata di ottimo auspicio, se al contrario vi erano dei contrasti, andavano subito sanati rivolgendosi al capo tribù oppure ai druidi.

In caso di contrasti tra famiglie o clan era di moda tra i celti il duello come soluzione della disputa. In primo luogo si sceglievano i due campioni, i quali potevano anche essere comperati col denaro, non necessariamente dovevano far parte della famiglia. Ognuno dei due combattenti prima di venire alle mani elencava verbalmente la sua stirpe di appartenenza, i suoi avi, le loro imprese, e le imprese compiute da lui medesimo. Una volta finita la lunga presentazione iniziava il duello che non necessariamente finiva con la morte ma anche con la resa di un contendente. Il vincitore pertanto stabiliva il diritto della famiglia che rappresentava e per l' altra famiglia spettava una multa in denaro, da versare al re oppure ai druidi.

Riguardo ai druidi, essi erano la classe portante della società dei celti. Non portavano documenti scritti ma trasmettevano tutta la mitologia e la conoscenza a memoria, a loro volta imparata dai loro maestri. Esisteva una forma di scrittura ma i druidi preferivano tenerla segreta e quindi evitarne la divulgazione, affinchè rimanessero loro gli unici depositari della saggezza e della religione.

Essi studiavano anche il moto degli astri, disquisivano su materie filosofiche, sull' immortalità dell' anima, sul futuro del genere umano, insegnavano anche ai giovani la cultura del loro popolo e pertanto non erano affatti barbari nella concezione del termine, ma tuttalpiù una civiltà come le altre.

Edited by davemustaine_88 - 14/4/2021, 05:32
 
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view post Posted on 25/6/2021, 16:01     +1   -1
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Bell'articolo, ma con alcune imperdonabili imprecisioni...

Primo fra tutti Wodan non era affatto il termine celtico per indicare la principale divinità patriascale, ma bensì germanico (di cui si ritiene derivi dal termine con cui si indicava la quercia, che era albero sacro, ed in seguito il termine anglo-germanico Wood, legno); i celti spesso invece pregavano ed invocavano i seguenti principeli dei: Toutatis, Taranis, Belenus, Cernunnos o Sucellus... esistevano ovviamente tutta una serie di dei e dee, ciascuna con la propria peculiarità ed attribuizione a qualche carattere ed elemento naturale e spirituiale, ed avevano nomi diversi a seconda delle regioni; ma di Wodan (che poi sarebbe anche lo stesso Odino) non ve ne era traccia.

In oltre, per quanto i celti vengano spesso identificati come popolo nordico, questa definizione è impropria oltre che inesatta. Oggi sarebbe più corretto parlare di popoli centro-europei, dato che essi si svilupparono nell'odierna Pannonia, e da li si espanserio per tutte quelle regioni come Francia, Italia settentrionali (ed anche parte del centro), Spagna settentrionale (i famosi celtiberi), Svizzera, Belgio, Corsica, Parte della Germania, Dell'Austria, Britannia, penisola Balcanica ed infine isole britanniche ed Irlanda.

Parlando poi del loro nome, celti (o galli, che dir si voglia) non indica un solo ed iunico popolo, ma bensì UN INSIEME DI POPOLI, con nomi diversi e diverse caratteristiche.

Concludo poi che essi non disprezzavano affatto il vino, anzi, ne erano amanti (i celti amavano molto le feste, la musica, i balli e il bere); solo che, a differenza dei Romani, i celti lo preferivano PURO anzichè aromatizzarlo, speziarlo o allungarlo con l'acqua... in oltre, data la grande presenza di galli in zone ricche di uva (Francia, Spagna, Italia per dirne alcune), non ci volle molto affinche essi produssero il loro vino; anzi, addirittura i celti finirono per produrre così tanto vino che, dopo la romanizzazione, Roma impose alla Gallia Cisalpina la riduzione della produzione del 50% poiché influiva negativamente sul mercato latino.
Un altro legame tra vino e celti è l'uso che ancora oggi facciamo della botte di legno, ingeniosa invenzione celtica (come anche le brache) per conservarlo meglio e che ne garantisce un invecchiamento migliore; lo stesso termine botte è di matrice celtica.

Edited by SatanaX - 29/6/2021, 03:12
 
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view post Posted on 25/6/2021, 21:48     +1   -1

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Io ricordo che Asterix dice spesso Tutatis, talvolta Belenos e Belisama

Wodan poi è venuto fuori che era una specie di divinità per nobili e man mano che la monarchia ha preso potere Wodan è diventato importante ma originalmente era Thor e non è un caso dato che pure in Grecia comanda Zeus che guarda caso ha il fulmine!
 
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view post Posted on 25/6/2021, 22:12     +1   -1
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Beh, sarrebbe anche bello che la gente leggesse di più sull'asrgomento invece che affidarsi a fumetti o film...

Wodan comunque era il padre delle divinità nel pantheon germanico e lo è sempre stato. Ovvio poi che i nobili fossero associati ad esso, tutte le persone di sangue reale ventavano legame "parentele" con gli dei: era così presso gli etruschi, i romani, gli italici ed anche i greci... Ma non c'entra nulla il discorso della monarchia, vero però che Thor/Doner fosse più amato dal popolo, in quanto Dio eroico del fulmine, spesso allegro, bonario e infinitamente meno serioso.

In ogni caso questi popoli hanno una storia ben più lunga e complicata, e non la si può liquidare con due righe, specie delle solite scemenze stereotipate degne della storeografia da scuola elementare.

Edited by SatanaX - 29/6/2021, 03:13
 
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view post Posted on 25/6/2021, 23:22     +1   -1

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Mi è venuto il dubbio perché i romani stessi hanno cambiato due su tre esponenti della triade capitolina per stare dietro a chi era diventato più in voga nel momento (cioè qualsiasi cosa favorisse l'assorbimento dei popoli conquistati)

I nordici poi erano meno ordinati dei greci, ci sono pure fonti che ribaltano le parentele
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Prologue_(Prose_Edda)
cioè questi per fare una discendenza da Priamo hanno messo Thor come antenato di Odino, sarebbe come trovare Atena trisnonna di Zeus in qualche mito greco!
 
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view post Posted on 25/6/2021, 23:47     +1   -1
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I nordici non hanno mai messo Thor come padre di Odino, questi sono solo i pastrocchi di alcuni pseudostorici che non sanno quel che scrivono.

Edited by SatanaX - 29/6/2021, 03:14
 
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view post Posted on 28/6/2021, 17:56     +1   -1

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Giusto, i galli apprezzavano il commercio al contrario dei germani. Se i primi erano curiosissimi e ben disposti a pagare per mercanzie di origine straniera, non lo erano affatto i germani, o i popoli della dacia e della tracia ( grossomodo attuale romania e bulgaria ). Da quel che ho potuto leggere i germani bevevano latte di vacca, cacciavano molto nelle foreste e la carne non mancava nella loro dieta. Non conoscevano l' agricoltura ed il pane, salvo qualche tribù, confinante con i galli. Anche il pesce era un alimento comune tra i germani.

I galli comperavano il vino dai mercanti romani, ed erano grandi apprezzatori della gustosa bevanda alcolica. La birra invece, adesso non vorrei dire una eresia, era più comune tra i germani, ma solo dopo la scoperta di tale bevanda ( che naque in medioriente, pare, precisamente tra i babilonesi ). Quando i germani scoprirono la birra e come coltivare il luppolo, sono convinto ci sia stata una radicale modificazione sia negli usi sia nei costumi. Infatti se prima le bevande alcoliche o inebrianti che siano, erano viste come un male e adatte ai deboli, diventano poi bevanda comune tra i vari popoli di stirpe germanica.
 
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view post Posted on 28/6/2021, 19:03     +1   -1

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Ma i romani non hanno preso l'invenzione della botte da vino proprio dai galli?
 
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view post Posted on 29/6/2021, 02:15     +1   -1
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Ma infatti è quello che ho scritto... la botte era un invenzione celtica, e quindi gallica; mentre invece i romani avevano sempre usato le anfore di terracotta.

Edited by SatanaX - 29/6/2021, 13:03
 
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view post Posted on 29/6/2021, 09:10     +1   -1

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Riguardo l'armamentario e il modo di combattere mi pare ci fosse una certa eterogeneità nei celti rispetto ad altri popoli, tipo i galli erano completamente diversi da quelli in Britannia e all'interno della stessa isola i celti gallesi combattevano pure loro in modo diverso dai Pitti.
I romani erano abbastanza standardizzati ma avevano l'unità politica, però anche i greci avevano parecchie elementi in comune riguardo equipaggiamento e modo di combattere ed erano notoriamente frammentati dal punto di vista politico.
Alla fine questo a cosa è dovuto? Diverso ambiente dove vivevano e diversi vicini da affrontare?
 
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view post Posted on 30/6/2021, 22:36     +1   -1
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Incollo un passaggio del de bello gallico scritto da Cesare in persona.
I Germani differiscono molto da questa consuetudine. Infatti né hanno druidi che presiedano ai riti divini, né si occupano di sacrifici. Considerano nel numero degli dei quelli soli che vedono e dai cui sostegni palesemente sono aiutati, il Sole e Vulcano e la Luna; gli altri non li hanno sentiti nominare neppure per fama. Tutta l'esistenza consiste nelle attività venatorie e negli impegni dell'attività militare; fin da piccoli si dedicano alla fatica e alla vita dura. Quelli che più a lungo sono rimasti lontani dall'attività sessuale riportano grandissimo apprezzamento tra i loro

Lo consiglio a tutti.. Scritto da Cesare in persona mentre sottometteva a le gallie... Lo trovate in pdf (il copyright è scaduto) :)
 
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