La tristezza intrinseca di molte opere giapponesi

Jigoku Shoujio, Elfen Lied, Tiger Mask, Hokuto no Ken, Ashita no Jō ( Rocky Joe ) ...
non in tutti ma nella maggior parte delle opere giapponesi si percepisce un fondo di tristezza, una sofferenza alla base che non va mai via.

Mia impressione o avete notato anche voi?

È un concetto comune a ogni cultura.
Si ha sempre bisogno di un eroe triste che prova a cambiare le cose proprio perché il mondo reale è un posto iniquo e il lettore ha bisogno che qualcuno riesca a portare giustizia, seppur in una storia di fantasia.
È un concetto simile anche con la morte.
Nel nostro mondo la morte è un qualcosa che colpisce all'improvviso, che non ha senso per chi rimane e nessuno di noi (o quasi) riesce ad andarsene avendo adempiuto a tutti i suoi obiettivi.
La morte ci lascia sempre un qualcosa di incompiuto.
Nelle opere di fantasia invece il personaggio ha la possibilità di uscire di scena come meglio preferisce, senza rimpianti, senza ripensamenti, elevando così il suo percorso di vita agli occhi del lettore .