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Conversazioni assortite su anima, coscienza, libero arbitrio, acqua che bolle, folletti ecc.

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Dubium sapientiae initium
view post Posted on 5/9/2015, 14:06 by: Dubium sapientiae initium     +1   -1




CITAZIONE (Conradine @ 5/9/2015, 14:10) 
Mai detto che le neuroscienze siano riuscite a spiegare cosa sia esattamente la coscienza o come la struttura - cervello la produca. Ciò che è stato provato oltre ogni ragionevole dubbio è che la coscienza non può sussistere quando la suddetta struttura è distrutta e che ogni aspetto della coscienza può essere compromesso toccando il cervello con agenti chimici e meccanici.

Il paragone con l'acqua che bolle e il folletto è quantomai calzante: similmente a un uomo primitivo che non sa spiegare cosa sia il fenomeno dell'ebollizione ma si rende conto empiricamente che essa non avviene senza fuoco e dall'intensità del fuoco essa dipende, e scarta quindi l'ipotesi del folletto, noi pur non avendo perfettamente compreso come si generi la coscienza siamo - abbastanza facilmente - in grado di verificare empiricamente che senza il fuoco-cervello non abbiamo l'ebollizione-coscienza e possiamo quindi scartare l'idea dell'anima-folletto.

«La maggior parte degli atei sembrano essere certi che la coscienza dipende interamente (e sia riducibile al) dal funzionamento del cervello. Nell’ultimo capitolo del mio libro, sostengo brevemente che questa certezza è ingiustificata. La verità è che gli scienziati non sanno ancora quale sia il rapporto tra coscienza e materia» (The End of Faith, Norton & Company 2004). Questa frase appartiene sorprendentemente al filosofo Sam Harris, conosciuto per essere uno dei leader internazionali dell’ateismo scientifico (si, farà anche sorridere, ma c’è ancora gente che ci crede).

Curiosi personaggi che fino a ieri proclamavano l’infallibilità scientifica come dogma universale, mentre oggi -dopo due secoli di ubriacatura illuminista- reintroducono la parola “mistero” al culmine delle grandi questioni umane. Certo ancora ci sono in giro soggetti superstiziosi, devoti alla “dea scienza”, come Paolo Flores D’Arcais, come Danilo Mainardi che parla apertamente di «culto della ragione» alla stregua dei rivoluzionari francesi, come Piergiorgio Odifreddi che parla della scienza in chiave mistica (da “Il Vangelo secondo la Scienza”): «concentrazione, meditazione, illuminazione. Essa può adeguatamente fornire le basi per una religione completamente decostruita, punto di arrivo finale del percorso di dissoluzione del teismo nell’ateismo». Anche nel mondo anglosassone c’è ancora qualche esemplare di positivismo, la maggioranza di essi diligentemente al seguito del gran sacerdote Richard Dawkins. Ad esempio il chimico Peter Atkins, secondo cui «in futuro, la scienza sarà in grado di stabilire che cosa si intende per coscienza, in altre parole tutto quel genere di cose che classifichiamo come ‘spiritualità umana’. Credo anche che la scienza, quasi inevitabilmente, riuscirà a costruire macchine in grado di simulare la coscienza in modo così completo da non consentirci di distinguere la loro coscienza dalla sua o dalla mia» (da “La scienza e i miracoli”, Tea 2006). Non è una citazione del 1800, ma di pochi anni fa.

Mettendo da parte questo genere di odifreddure, interessante andare a leggere la recente opinione, ad esempio, di Robert Lanza, responsabile scientifico presso l’Advanced Cell Technology e docente presso la Wake Forest University School of Medicine, il quale scrive: «nonostante i superconduttori che contengono una quantità sufficiente di filo di niobium-titanium per fare il giro della terra sedici volte, non abbiamo una maggiore comprensione del perché esistiamo rispetto ai primi pensatori della civiltà Quanto più scrutiamo lo spazio, tanto più ci rendiamo conto che il segreto della vita e dell’esistenza non può essere trovato controllando le galassie a spirale o visionando lontane supernovae . Si trova più in profondità. Si tratta di noi stessi . Siamo molto di più di quanto ci è stato insegnato nelle ore di biologia a scuola. Non siamo solo una collezione di atomi c’è di più per noi che la somma delle nostre funzioni biochimiche. La scienza non è riuscita a riconoscere le proprietà della vita che lo rendono fondamentale per la nostra esistenza». Ed infine: «La risposta alla vita e all’universo non può essere trovata guardando attraverso un telescopio o esaminando i fringuelli delle Galapagos. Si trova molto più in profondità. E’ per questo che esiste la nostra coscienza».

Colin McGinn, docente presso l’Università di Miami, ha affrontato la tematica: «Più guardiamo il cervello, tanto meno sembra un dispositivo per la creazione della coscienza. Forse i filosofi non saranno mai in grado di risolvere il mistero». Ecco dunque, come si diceva, che la parola “mistero” torna a fare capolino. Parlando della filosofia della mente, ha delineato le 5 posizioni correnti sulla coscienza: eliminativista, cioè non esiste la coscienza, è solo una nostra illusione, essa si riduce solo a stati cerebrali, posizione sostenuta da Atkins (e da molti ateologi), come abbiamo visto, ma definita da McGinn «assurda, una forma di pazzia». C’è poi la concezione dualista: la realtà si divide in due sfere giganti: il cervello fisico da un lato, e la mente cosciente dall’altro, ma risulta essere una posizione contraddittoria e inefficace a spiegare i molti dubbi che emergono. La posizione idealista, anch’essa assurda, afferma che non esiste nulla se non la mente, la materia è pura illusione tutto è un’allucinazione del cervello. La concezione panpsichista tenta invece di risolvere il “mistero” della coscienza affermando che essa è diffusa in tutto il mondo pre-materiale, era già presente nel Big Bang ma -spiega il filosofo- non offre alcuna prova a suo sostegno. Infine, rimane la posizione detta “mysterian”, a cui McGinn appartiene, ovvero la concezione per cui la risposta è al di là dell’apparato concettuale delle risorse umane. Più le neuroscienze studiano il cervello, afferma, e più si capisce che esso non può aver prodotto la coscienza. «Ultimamente», conclude, «mi sono accorto che il mistero è abbastanza diffuso, anche nella più difficile delle scienze».

Concludendo, se -come afferma il dott. Lanza-, la coscienza non è un prodotto dell’evoluzione, se -come afferma il filosofo McGinn- la coscienza non è un prodotto del cervello e non è un’illusione, allora da dove essa arriva? Se non si vuole entrare in campo teologico, l’unica risposta valida è introdurre la parola “mistero”. Lo ha spiegato in modo poetico il premio Nobel per la fisica, Richard Feynman: «La stessa emozione, la stessa meraviglia e lo stesso mistero, nascono continuamente ogni volta che guardiamo a un problema in modo sufficientemente profondo. A una maggiore conoscenza si accompagna un più insondabile e meraviglioso mistero, che spinge a penetrare ancora di più in profondità» (“The Value of Science”, Basic Book 1958)

Come dicevo, Conradine, le prove che la coscienza sia legata al cervello sono assenti. Fattene una ragione. Oppure chiedi di partecipare ad un dibattito con queste persone e confutale. Oppure continua con quello che stai facendo, ovvero paragonare un mistero come la coscienza alla fate o ai folletti, devo ammettere che il tutto è divertente da leggere, davvero, mi mette di buon'umore, perciò ti ringrazio.

[QUOTE=Conradine,5/9/2015, 14:10 ?t=71351614&st=0#entry579255783]


PS Guarda che pure tu hai a più riprese definito degli imbecilli / incompetenti docenti, professori e rettori universitari quali Odiffreddi, Dawkins ed Ehrman; con la differenza che tu li definisci "imbecilli a 360 gradi", io molto semplicemente affermo l'ovvio, ovvero che anche un professore / luminare / nobel può - per svariati motivi - su uno specifico argomento sparare una solenne cazzata. Non è che i nobel e i titoli accademici sollevino magicamente un uomo o una donna dall'onere della prova .


[QUOTE]

Sono tutt'altro che imbecilli, sono semplicemente immensamente presuntuosi e superbi e, a dire il vero, anche un po' ridicoli. Ma non imbecilli.

[QUOTE=Conradine,5/9/2015, 14:10 ?t=71351614&st=0#entry579255783]

noi pur non avendo perfettamente compreso come si generi la coscienza siamo - abbastanza facilmente - in grado di verificare empiricamente che senza il fuoco-cervello non abbiamo l'ebollizione-coscienza e possiamo quindi scartare l'idea dell'anima-folletto.



[QUOTE]

Tu sei certamente libero di scartarla, chi conosce e quindi sa di non sapere e non ha la tua "simpatica" (perché innegabilmente strappa un sorriso) certezza di aver risposto ai più grandi quesiti dell'uomo no.
E tra queste persone ci sono i luminari che ho citato, perciò continuare a dare per certo che la coscienza abbia un'origine materiale quando cosi non è, e' davvero poco intelligente a mio avviso.

Ovviamente sei libero di continuare, dopotutto è lo stesso atteggiamento del nipotino di Voltaire (nonché collezionista di asini d'oro) Odifreddi e di Dawkins, se ti fa stare bene chi sono io per proibirtelo.
 
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40 replies since 5/9/2015, 13:10   463 views
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