Mi sfido a scrivere qualcosa che solo gli storici appassionati azzardano. Ossia parlare di quel popolo semi-mitologico, ma certamente esistito, dei celti, e di cui i galli rappresentano sicuramente una buona parte, ma non ci si dimentichi, guai a farlo, che i famosi celti ( dal greco " keltoi " e la cui derivazione etimologica significa forse forza ed elevazione ) non sono solo i galli ma una moltitudine di popoli, abitanti variate zone dell' antica europa.
Può essere che " keltoi " ossia celti, derivi anche più semplicemente da " popoli dall' alto ", difatti essi derivavano sommariamente dal nord, comunque sempre di origine indoeuropea, ma erano gli abitanti del nord, grandi di statura dai capelli chiari, e anche gli occhi spesso chiari e la pelle chiara, erano i celti, o meglio celto/germanici.
Infatti v'è da chiarire che celti e germani si consideravano popoli a sè.... i germani erano ancora più grandi di statura, stando ai commentari di giulio cesare, più chiari di pelle e quasi tutti biondi, dagli occhi azzurri o cerulei, ed erano fisicamente possenti. Più ancora dei galli, i quali dei celti rappresentavano la maggioranza, nonchè la maggior potenza ( vi era in antichità una disambiguazione tra celti e galli, per cui si confondevano le due parole, come ad indicare la stessa cosa, ma in realtà vi erano molti popoli di discendenza celto/germanica, e non erano una chiara discendenza ne di uno, ne dell' altro popolo ).
Comunque, per non scendere eccessivamente nella cronologia... si dice che i celti sommariamente veneravano sopra a tutti un dio, di nome woden, wotan, wodan o comunque lo si voglia chiamare. Egli era il padre degli dei cosi come Zeus era il padre degli dei della mitologia greca e capeggiava il phanteon nordico delle varie divinità, tra le quali le più venerate erano quelle della caccia, della battaglia e della fertilità. Oltre non vado perchè non conosco.
Parliamo piuttosto dei celti in generale... essi erano di origine indo-europea ma ben differenti dal resto dei popoli. Abitanti delle regioni più fredde ed inospitali, erano adattati pertanto a tali regioni. Alti e di grande statura ( cesare diceva nei commentari che molti celti erano alti mediamente sui 6 piedi ossia 180 centimetri e grandi di corporatura ) i celti dominavano incontrastati le regioni del nord, ossia l' attuale francia, gran bretagna, austria e svizzera. Della germania e scandinavia invece erano padroni i germani, che dovevano proprio essere discendenti assoluti degli abitanti originari, ossia si parla di millenni or sono.... ed essi erano temuti anche dai celti, perchè grandi di numero, e grandi anche di corporatura, non conoscevano però bene la lavorazione del metallo come la conoscevano i celti ( la famosa maglia di ferro infatti deriva dai celti, e i romani stessi adottarono quel tipo di protezione una volta venuti a conoscenza, oppure può essere che già la conoscessero tramite gli etruschi o gli antichi greci, non ci è dato sapere con precisione ).
Usi e costumi dei celti, non ci è dato sapere moltissimo ma è risaputo che celebravano sommariamente gli dei della guerra, la dea della caccia e quella della fertilità. Non quindi tanto differenti dai romani o greci che fossero... le loro usanze però vengono definite " barbare " da Cesare. Bruciavano ad esempio vivi i traditori, i ladri e i malfattori in onore al dio supremo Woden, il quale era felice che in suo onore fossero trucidati gli umani di cattiva natura, egli ne avrebbe giudicato le anime e avrebbe preso cura di essi nell' aldilà... sull' aldilà degli antichi celti non ci è dato sapere quasi nulla, se non che i celti dicevano di temere solo una cosa ( ovviamente non temevano solo quella! ), cioè che il cielo cada loro sulla testa, ossia il giudizio di Woden cadesse su di loro, in maniera inesorabile ed inarrestabile, ma i celti erano un popolo, per cosi dirla, robustissimo e quindi non temevano affatto il loro stesso giudizio universale, ma anzi si credevano superiori agli altri mortali, in parte perchè fisicamente più grandi e più forti, in parte perchè la loro stessa divinità esigeva un comportamento fiero e indipendente, per cui tra i celti era difficile trovare un unico re o comandante ma al contrario erano governati da una classe religiosa, i famosi druidi, i quali eleggevano un re, o addirittura un governo di due re, come gli spartani, per cui nessun atto giudiziario oppure declamazione di guerra poteva passare senza l' approvazione dell' altro re, il quale aveva poteri uguali e identici.
Però si tenga conto, detto questo, che molte tribù di celti vivevano indipendenti, con le loro divinità, usi e costumi ed erano assolutamente insofferenti di qualunque forma di governo assoluto, ossia disdegnavano l' autorità. Di ciò ne è testimone Cesare nei suoi commentari, stando al quale i celti disdegnavano assolutamente un re supremo o un imperatore, ma preferivano di gran lunga vivere in tribù separate, ognuna capeggiata dai loro druidi e un capo locale, il quale era di solito l' uomo più forte e influente del villaggio o della città, esso era il re, nominato dai druidi, o più spesso, salito al potere tramite la corruzione dei druidi con beni quali oro, denaro oppure promesse di favori.
Da ciò è errato dedurre che i celti fossero deboli perchè incapaci di governarsi l' un l' altro. Quando infatti un grave pericolo li minacciava, come una invasione germanica ( parliamo di molti secoli prima di cristo ) oppure l' invasione romana ( e qui siamo attorno al secolo prima di cristo ), erano in grado di inviare emissari e trovare un comune accordo per cui tutti i popoli si univano in battaglia, però secondo naturalmente le loro usanze.
Era infatti costume dei galli, dei celti in genere, di schierarsi in battaglia per tribù. In prima linea erano schierati i giovani più valorosi delle tribù più importanti che combattevano spesso nudi o seminudi in segno in parte di coraggio in parte di dispregio del nemico, in parte in onore del dio Woden che veniva raffigurato come un possente guerriero invincibile. Dietro di loro venivano i più anziani, e ricchi, equipaggiati con cotte di maglia, scudi ricamati di simboli religiosi, e spade della miglior qualità, avevano il compito di portare il combattimento alla vittoria assoluta, grazie alla superiore capacità ed equipaggiamento.
Cesare non ignora questo metodo di battaglia e anzi studia come sconfiggerli ed il risultato lo sappiamo dalla storia: lui per primo schierava in prima linea i più giovani e poi venivano i combattenti esperti, quelli dai quali dipendeva la vittoria o la sconfitta.
Tralasciando la parte militare, i celti vivevano in una solida gerarchia in cui i più anziani detenevano l' autorità, e i più saggi ed influenti erano i drudi, conoscitori della religione. Se avveniva un torto, esso veniva sottoposto all' autorità dei druidi, i quali esprimevano il loro giudizio. A volte era mite a volte era severo, per i più colpevoli esisteva un rituale in cui i soggetti erano arsi vivi in una gigantesca struttura di legno e paglia, e simboleggiava un prospero avvenire tramite la consunzione dei malvagi ( il Dio era infatti felice che i malfattori fossero arsi vivi in suo onore ed augurava ai fedeli un felice avvenire ).
Per i delitti minori esisteva come del resto in altri popoli, una multa da pagarsi in denaro oppure in bestiame o altri beni di valore, i celti infatti apprezzavano moltissimo l' oro, i gioielli e il denaro in generale, tanto che la parola " celti " era a volte associata a quella di " mercenari ", tanto che i guerrieri di origine celtica si offrivano come guerrieri a volte anche in terre lontanissime, in cambio di un corrispettivo in denaro, oro, o beni preziosi. Un uomo celtico che tornava in patria carico di tali beni era infatti ammiratissimo e da lui i giovani cosi come gli anziani volevano sapere tutto, le terre visitate, le guerre combattute, usi e costumi stranieri.
Erano infatti in primo luogo i celti, un popolo curiosissimo che ammirava e non disprezzava le vicende altrui e le storie che venivano narrate dai vari avventurieri. Dice Cesare che quando uno straniero attraversava la gallia o la germania, veniva letteralmente " divorato " nel senso che volevano sapere da lui tutte le notizie, tutte le storie, tutti gli usi e costumi dei luoghi da cui proveniva, tanto che a stento uno poteva toglierseli di dosso, tanta era la sete di curiosità dei celti.
Mi fermo qui per ora ma proseguirò descrivendo il modo di vivere dei galli/celti/germani quando ne avrò l' ispirazione.
Edited by davemustaine_88 - 14/4/2021, 01:23
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