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QUOTE (mulambo @ 1/19/2023, 11:16 AM) Sì, conosco il concetto di "impermanenza", ma finchè permango io, potrebbero anche permanere un paio di anime (in un computer casalingo poi, non un mega-server da qualche parte in California ). Per altro, ci sono esempi migliori dei kamikaze che, ahimè, erano drogati dall'Impero Nipponico affinchè servissero da missili umani per questioni di banale orgoglio militare (metanfetamina, stessa droga data ai nazi per sostenere la campagna in Russia). Per esempio, i monaci buddisti, che vanno oltre il concetto di "avversione" (e quindi, di "guerra"). aummm In poche parole: se la vita non vuol dire niente, anche la morte non vuol dire niente. Tanto vivere quanto morire? Meglio vivere (a meno che non si soffra inevitabilmente troppo). La mia playstation 2 e 3 e relativi giochi sono in un armadio nella stanza in cui scrivo. Fisicamente potrei collegarle in meno di dieci minuti, in pratica rimangono a fare polvere da anni. Stessa cosa per il 99% della mia libreria. Riguardo ai Kamikaze è interesante che il libro che stava leggendo quel pilota era Gramsci, non propaganda imperiale.
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