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Sanga e Mei-Fu: le due facce dell'immortalità taoista?

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Conradine
view post Posted on 1/11/2012, 15:23     +1   -1




Ci sono due personaggi, entrambi non appartenenti all'opera originale ma comunque ideati dagli autori della suddetta (chi mi conosce sa che la considero condizione necessaria e sufficiente affinchè un prodotto possa essere considerato "parte della storia ufficiale") che sembrano, apparentemente, immuni o molto resistenti agli effetti dell'invecchiamento: ovvero Sanga, il dittatore di Lastland comparso nel romanzo, e Mei Fu, la madre di Kenshiro Kasumi che compare nel prequel "Fist of the Blue Sky".

Sanga viene descritto, mentre si allena nel suo dojo, come "apparentemente immune agli effetti del tempo". L'autore sottolinea come i suoi riflessi, la forza fisica e la resistenza non sembrino essersi appannati, e come il suo aspetto non tradisca alcun segno dell'età tranne un lieve rilassamento nella pelle attorno agli occhi, e l'incanuire dei capelli.
NOTARE CHE NON MI RIFERISCO ALL' OAV, dove Sanga sembra un nonno, ma solo al romanzo.

Di Mei-Fu non possiamo sapere quali siano le effettive condizioni fisiche, ma di certo l'aspetto è precisamente identico a quello mostrato trent'anni prima quando viene illustrata con Ken senjor infante in braccio. (forse da biondi i capelli sono diventati bianchi,non è dato saperlo).

Insomma, questi disegni rappresentano due personaggi tra i 50 e i 60 anni:

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C'è da dire che, al di la delle esigenze di narrazione (nel caso di Sanga, fornire un antagonista più o meno credibile e che non creasse discrepanze del tipo: "ma Ken! Hai menato un vecchietto, che eroe sei???"; nel caso di Mei Fu, si tratta chiaramente di becero fanservice per gli affetti da complesso di Edipo), l'autore si premura di SOTTOLINEARE, chiaramente e a più riprese, l'apparente immunità dei due agli effetti dell'invecchiamento, descrivendo inoltre le ragioni per cui questo accade: nel caso di Mei Fu, detto per bocca dell'anziana consorella, si tratta di una qualche sorta di energia mistica derivante dalla meditazione; nel caso di Sanga, il suo corpo apparentemente giovane è frutto di allenamenti continui e meticolosi.

Quindi mi sono chiesto: essendo l'intera opera ambientata in oriente e presentando essa continui ed espliciti riferimenti alla religione taoista (l'eremita Li San viene chiamato anche, a più riprese, "il Taoista") è possibile che Sanga e Wen Li siano due riferimenti alle metodiche ritenute indispensabili per il conseguimento della vita eterna nella disciplina dell'Alchimia Taoista?

Secondo tale dottrina, il raggiungimento dell' immortalità avviene curando ed armonizzando le due dimensioni opposte della spiritualità trascendentale e della carnalità materiale, ovvero il principio passivo della quiete e della meditazione (Yin) ed il principio attivo del movimento e dell'azione (Yang).

Sanga è decisamente diverso dagli altri praticanti di arti marziali, sotto questo punto di vista. Non si limita ad allenarsi, ma cura il proprio corpo in maniera meticolosa, arrivando anche a ricorrere ad abluzioni termali e a massaggiare la pelle con olio d'oliva, inoltre quandosta venendo sconfitto, la prima cosa a cui pensa è che non vuole perdere il suo CORPO modellato da una vita di allenamento. Quindi, non pensa nemmeno alla vita, ma proprio al corpo.
Mei Fu rappresenta l'approccio contemplativo all'esistenza, l'accettazione passiva del destino che tuttavia si traduce in un ruolo attivo (richiamare e guidare Kenshiro), cosa che potrebbe essere interpretata come riferimento alla azione non-azione a cui aspira il taoista, ovvero armonizzarsi con il flusso dell'essere senza cercare di dirigerlo. Sanga invece è più attivo, desidera plasmare il proprio destino sia a breve che a lungo termino, e lo mette in pratica; la sua sconfitta può significare la sconfitta dell'ambizione e della volontà di alterare il destino, e di conseguenze, il primato dello spirito sul corpo.


 
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