CITAZIONE (davide.galesso @ 5/11/2010, 09:44)
CITAZIONE (Hyo87 @ 4/11/2010, 22:15)
Ripensandoci è possibile che il gento si sia staccato prima dell'epoca di shuken... circa 200 anni prima... e probabilmente per un certo periodo è stato superiore allo stesso soke... da qui la diceria...da qui la scelta del gento come pretoriano dell'imperatore... e da qui l'esigenza di creare una nuova arte invincibile...
......
nanto e hokuto shinken sono invece contemporanee... da qui la diceria delle due facce della stessa medaglia...
Mi trovo molto in linea con quanto dici!
Questa la mia teoria sulle tre scuole "cadette" (mi piace questo termine).
Probabilmente Shuken (forse secondo la volontà dei monaci) non ha insegnato tutto lo Shinken ai tre allievi SUN, CAO e LIU affinchè lo Shinken potesse fungere da difensore del volere del cielo in caso di una qualche eventuale crisi o stallo o caso in cui una delle scuole cadette non volesse accettare il volere del cielo (<<il cielo sceglie l'imperatore>>).
Quindi non vengono insegnate la tecnica di difesa agli "invincibili colpi letali" derivati dal Soke, oppure il tipo e numero di tsubo non dislocabili coscientemente, ecc. E poi la legge di fondo era l'ISSHISODEN.
Le tre scuole cadette divennero così delle scuole "di corte", deputate a difendere i generali da attacchi politici, attacchi interni, attacchi tra signorotti insomma, mentre lo Shinken "si dilettava" nei campi di battaglia, "in strada" anche se mai sotto i riflettori. Sotto i riflettori c'era il Nanto con le sue 108 diramazioni (anche il Nanto secondo me si evolve nei campi di battaglia e il raduno ogni 10 anni che ci viene narrato negli spin off, avvalora questa tesi).
A un certo punto in Cina ci sono poche guerre e così lo Shinken decide di andarsene in un paese veramente incasinato e combattivo: il Giappone. (e qualche Nanto lo segue!).
ciao
DAvide
Sono perfettamente d'accordo sul nanto... anche secondo me il nanto come l'hokuto shinken è l'arte del campo di battaglia... in particolare il nanto fenice come l'hokuto shinken è l'UNICA altra arte marziale a prevedere l'ISSHISODEN!
Inoltre essendo i guardiani dei cancelli è molto probabile che i nanto abbiano combattuto parecchie volte a differenza per esempio dei gento che essendo l'ultimo baluardo dell'imperatore (anche successivo all'hokuto) probabilmente non hanno mai combattuto.
Per quel che riguarda il gento superiore all'hokuto shinken bisogna anche ricordare che in quel momento della storia non esistevano soke e ryuken ma l'hokuto era solo hokuto shinken...
Secondo si può concludere che quando 2000 anni fa il gento si separò dal soke lo superò diventando così lo scudo dell'imperatore:per questo i monaci ritennero necessario creare una nuova arte invincibile... così mandarono shuken dai seito gekken.
Shuken imparò l'arte del seito fondendola con le conoscenze soke che possedeva creando così l'hokuto shinken... in quel periodo ci furono grossi disordini in Cina... e si crearono 3 regni... a questo punto shuken insegnò la sua arte a 4 allievi (probabilmente uno era Ryuo) tenendo solo per suo figlio cioè il suo successore qualche tecnica segreta... Col tempo le 4 arti si differenziarono sempre di più e le tre cadette svilupparono in modi diversi lo spirito combattivo (finendo per somigliare più al soke originale che non allo shinken)... l'unica arte che non rimase in cina ma viaggiò per il mondo (si intende il Giappone) fu lo shinken che si testò sui campi di battaglia evolvendo sempre di più...
Forse anche Gento e Nanto seiken si spostarono dalla Cina al Giappone... ora si entra nel campo dell'ipotesi pura...
Forse il gento fu la prima arte ad andare in Giappone prendendo servizio per l'imperatore diventandone così la guardia del corpo... solo successivamente arrivarono Hokuto shinken e nanto
L'hokuto shinken arrivò attorno all'800 d.c.; il nanto probabilmente successivamente anche se essendo un'arte così tanto ramificata è molto più difficile da ricostruire...
sappiamo cmq che il successore dello shinken e quello del ryuken dovevano confrontarsi almeno una volta a generazione nel rito del dono celeste (salvo casi eccezionali tipo successori troppo vecchi o troppo giovani) che permetteva ad entrambe le arti di migliorare (probabilmente entrambi i duellanti rimanevano in vita anche se questo non è sicuro).