Arkangel IceHeart |
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| Ha ragione Wollando, di certo all'epoca non si son fatti problemi di target o simili. Si son ritrovati questo Hokuto no Ken, magari assieme ad un blocco di altre serie, e l'hanno lavorato come capitava. All'epoca gli anime funzionavano perché costavano relativamente poco e rendevano parecchio. Inoltre la mancanza di cultura del pubblico permetteva una lavorazione frettelosa.
La lavorazione è stata chiaramente effettuata con un budget bassissimo. Ken ha pochissimi doppiatori, altre serie dell'epoca sono di certo messe meglio. Meno doppiatori = meno turni = meno soldi da pagare. E IMHO non si può dire che è venuto sin troppo bene. Solo ascoltandolo vengono fuori tutte le pecche di quella localizzazione, prima di tutte la scarsa recitazione. Cigliano è migliorato a poco a poco, ma lui aveva 152 episodi per il suo personaggio. Le comparse, ma anche i personaggi a cui è cambiato doppiatore qualche volta, sono in maggioranza recitate male. E qui non si scappa: le comparse son fatte male, l'intero doppiaggio appare fatto male.
L'adattamento viene senza dubbio dai copioni inglesi interni di Toei. I copioni inglesi sono famosi per il numero di caxxate che contenevano (e contengono). Aggiungete che probabilmente i dialoghi li faceva il primo che passava, ovvero non c'era un dialoghista fisso. Aggiungete anche che il rispetto dell'opera manco si sapeva cosa fosse...
Per un confronto, osservate Saint Seiya. Altra localizzazione orribile, ma un criterio l'aveva eccome. I dialoghi erano sempre di Cerioni, la coerenza interna esisteva quasi sempre, e Carabelli si è di certo impegnato per quel doppiaggio. Poi i risultati li abbiamo visti comunque, ma di certo ci credevano di più.
Cioè, quando sentite Cigliano dire nell'ultimo episodio "Shu, della scuola Nanto Hakuko", si capisce tutto. Avrà sbagliato Cigliano a leggere? Il dialoghista a scrivere? Comunque sia tutto era estremamente superficiale, e i risultati sono questi.
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