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| veramente è il contrario. Se subisci dolore in una condizione di pericolo l'adrenalina ti impedisce di sentirlo appieno. Se lo senti in una situazione di sforzo consapevole e controllato (=sport) le endorfine lo mascherano. Da cui l'espressione, usata sia per le ferite che per gli infortuni sportivi: "questa si farà sentire domani". Se hai fatto a botte qualche volta o se hai fatto arti marziali, o sport di contatto tipo American Football (io ho fatto tutte e tre le cose) noterai che il dolore non è affatto inabilitante e spesso viene percepito in maniera attutita fino alla sera, o al giorno successivo.
Cosa diversa è lo shock dato da un dolore estremo che ti fa svenire. Lì il tuo cervello viene sopraffatto da una reazione spropositata del tuo sistema nervoso e svieni. Questo però dipende da tanti fattori tra cui la tua abitudine al dolore, l'effetto sorpresa (per cui non hai l'adrenalina o il cortisolo o altre sostanze a tenerti sveglio), l'utilità per te di rimanere sveglio, percepita dal tuo inconscio (es dopo un incidente d'auto che ti maciulla il braccio, non è che ti serve a nulla stare sveglio fino all'arrivo dei soccorsi) eccetra. Questi casi però sono casi limite, l'effetto abituale del dolore non è farti svenire, Altrimenti le torture non sarebbero efficaci come, purtroppo, invece sono.
Questione diversa è quando hai un mal di testa, o di pancia, e non vuoi muoverti: lì è perchè, al contrario, istintivamente sai che devi recuperare e muoverti ha più rischi che non farlo.
Diverso ancora è il caso posto da kylexy: tu magari ti vorresti muovere ma semplicemente non puoi perchè il tuo aggressore ti ha sbudellato, rotto le gambe, o altro. Lì l'adrenalina ci prova a farti muovere, semplicemente anatomicamente non ci riesci più.
Insomma - l'equazione dolore=paralisi non esiste.
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