nantofan |
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| È piuttosto ovviamente un'assoluta esagerazione la sua caratterizzazione :-) !
Si tratta però di una scelta narrativa abbastanza comune e non solo nei fumetti d'oriente...tralasciando le motivazioni di tale usanza, va considerato che si tratta anche di una scelta che permette una più semplice gestione della storia e che permette di evitare (costose) lungaggini narrative.
Quanto al divario Nanto-Hokuto, in realtà inizialmente la superiorità era inerente al 'guerriero Raoh', frutto non (solo) della sua scuola di appartenenza, ma soprattutto del suo andare oltre, integrandola con ogni segreto marziale che era riuscito a sottrarre (il significato stesso di Cassandra).
Le successive derive della trama sono in contrasto variamente sfumato con il manga originale, ma sono una necessaria filiazione della decisione di puntare tutto su un solo personaggio (o due, è lo stesso)....quando un 'attore' resta (troppo) a lungo sul palcoscenico finisce per accentuare la sua figura (e indiscutibilmente Raoh è il più tridimensionale dei personaggi...insieme forse a Rei...sicuramente molto più dello stesso protagonista, che ne rimane quasi del tutto eclissato), ma finisce anche per 'bucare' la storia e se questo crea un grande personaggio, porta anche la storia ad essere dipendente dai protagonisti (il che è un male) anzichè essere i protagonisti dipendenti dalla storia (il che è un bene).
Troviamo un illustre precedente letterario nel personaggio di Sherlock Holmes, il quale fu eliminato dal suo autore Conan Doyle in quanto questi avvertiva che la sua creatura aveva ormai travalicato i limiti che ho sopra esposto.
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